lunedì 10 dicembre 2012

Prosegue indisturbata la demolizione delle case e la deportazione delle famiglie palestinesi

Nell’Area C della Sponda Ovest – sotto totale controllo di Israele – la vita dei palestinesi è sempre più impossibile. Il 7 novembre vi sono state demolite altre 2 abitazioni. Il crimine dei residenti? Non avevano il permesso di costruire... permesso che, dipendendo da Israele, è praticamente impossibile da ottenere per loro.Secondo quanto riferisce Operation Dove – un’organizzazione italiana con presenza internazionale sulle colline a sud di Hebron – una casa è stata distrutta ad Ad Deirat ed un’altra – insieme ad una cisterna per l’acqua – è stata distrutta a Jawwaya, due villaggi nell’Area C della Sponda Ovest, dove i palestinesi sono sempre più sotto il tallone degli israeliani.

Tamar Feldman – dell’ACRI – mi ha recentemente raccontato che 14 villaggi palestinesi nella zona sud delle Colline di Hebron sono in contenzioso con lo Stato ed i colon. Lo scopo è chiaramente espellere i residenti dalla zona. Non solo, ci sono altri 12 villaggi che si trovano in una zona che l’esercito israeliano vuole trasformare nella Firing Zone 19 [zona di tiro]. Se il progetto andrà in porto, 1.500 Palestinesi saranno portati via dalle proprie case.


Soldati Israeliani arrivano sul posto con macchine pesanti per la demolizione  


La maggior parte dei Palestinesi che si trovano nell’Area C – sotto controllo di Israele – non ottiene né il permesso di costruire né il permesso di allargare la propria casa. Mentre gli insediamenti dei coloni israeliani continuano ad aumentare.


Operazioni di demolizione della casa di 2 piani


Lunedì, soldati israeliani hanno portato via due famiglie dalle proprie case a Gerusalemme Est. Una delle case è stata interamente demolita. Stando al Displacement Working Group (DWG) dell’ONU:

  …La municipalità di Gerusalemme, insieme ad Israeli Nature ed alla Parks Authority, più le forze di polizia, hanno demolito la casa di un Palestinese sita vicino al check point Zayyem. La casa era costruita su un terreno risultante di proprietà privata ma collocato in un’area classificata dalle autorità israeliane come verde... l’esiguità delle terre che Israele ha classificato come edificabili dai Palestinesi ha prodotto una grave crisi edilizia con una mancanza di oltre 1.100 unità abitative all’anno che costringe molti palestinesi a dover edificare senza il permesso di Israele.

DWG aggiunge che la coppia non ha altro posto dove andare ed ora è senza casa. Analogamente, lunedì mattina una famiglia di 6 persone è stata allontanata dalla propria casa sul Monte degli Ulivi.




Come riferisce DWG:

  Stando alla famiglia, la casa è stata fracassata e la famiglia portata via da uomini armati che indossavano vestiti civili e che non mostravano nessun identificativo ufficiale. Fuori, sulla strada principale, stazionavano soldati israeliani... gli altri appartamenti dell’edificio erano già stati occupati da coloni associati all’organizzazione El Ad, che aveva dichiarato ad un tribunale israeliano di aver acquistato il condominio dal precedente proprietario, nel 2005, tramite un mediatore. La famiglia portata via era composta dalla madre del proprietario originario, dal fratello, dalla moglie e da 3 bambini.

Ora, va sottolineato che indipendentemente dalla proprietà del palazzo, in base alle leggi internazionali è illegale sia il portar via forzatamente dei civili sia lo spostarli forzatamente che l’imporre degli insediamenti in territori occupati.

La famiglia palestinese segue la demolizione della propria casa ad Ad deirat 


Stando a DWG, alla volta del 25 di ottobre, nel solo 2012, Israele ha distrutto 138 case di palestinesi fra Gerusalemme Est e la Sponda Ovest. A causa delle demolizioni, sono stati deportati 690 Palestinesi, più della metà dei quali bambini. DWG fa notare che alcuni di essi, sono statitrasferiti più di una volta in questo stesso anno.

Traduzione per EFFEDIEFFE.com a cura di Massimo Frulla, revisione di Lorenzo de Vita

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