Napolitano sveglia
C'è in gioco la democrazia e il Presidente fa l'offeso. Ma quando toccò a lui la porcata gioudiziaria...
C'è in gioco la democrazia e il Presidente fa l'offeso. Ma quando toccò a lui la porcata gioudiziaria...
Napolitano è infuriato col Pdl? Pazienza, ce ne faremo una ragione. Bersani dice di aver perso la pazienza per l'atteggiamento del Pdl? E chi se ne frega, si accomodi, lui e il Pd, fuori dal governo che tanto andrà a sbattere per la seconda volta in pochi mesi.
Dopo aver messo agli arresti Berlusconi ora pretendono pure di silenziare il Pdl e i suoi milioni di elettori. Addirittura stanno facendo passare per adunata sediziosa la manifestazione di oggi a Roma di sostegno a Silvio Berlusconi. Attenti alle parole, dicono minacciosi. Di mio propongo due o tre slogan: Giudici banditi, Napolitano sveglia, Libertà. Ma Napolitano non potrà ascoltarli perché al Popolo della libertà sarà impedito di sfilare fino a piazza del Quirinale, la stessa che invece venne aperta ai contestatori di Berlusconi la notte delle drammatiche dimissioni da premier. In questo Paese tutto funziona a due velocità e morali: c'è una giustizia per chi è di destra e una per chi è di sinistra, le piazze della sinistra sono democratiche, le altre eversive e via dicendo.
Se avesse solo un po' di coraggio, dovrebbe essere lo stesso Napolitano ad aprire piazza del Quirinale in segno di rispetto e ascolto verso dieci milioni di italiani. Che vivono lo stesso dolore che ha provato lui quando una giustizia banditesca e fuori controllo voleva metterlo alla berlina e mandarlo sotto processo dopo aver origliato illegalmente alcune sue imbarazzanti telefonate. Un suo amico e consigliere fidato, Loris D'Ambrosio, morì d'infarto per la preoccupazione e la vergogna, vittima di una giustizia non sacra ma assassina. La vendetta del presidente fu spietata: pretese e ottenne la sua stessa assoluzione, le prove furono bruciate, i protagonisti di quella infamia, in testa Ingroia e Di Pietro, sono finiti a zappare l'orto e gli è andata ancora bene.
E allora che facciamo presidente? Non è bello che quando tocca a lei difendersi da giudici scellerati non si vada giù per il sottile, quando tocca ad altri si urli invece al golpe e si vietino le piazze. Non abbia paura, signor presidente, ci dimostri che lei con questa porcata non ha nulla a che fare, altrimenti i maligni che parlano di una sua discreta complicità nell'omicidio di Berlusconi avranno sempre più spazio. E, sarebbe brutto scoprirlo, pure ragione.
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