Un rimpianto in fondo a destra
Alle
origini di Forza Italia, Mimmo Mennitti apparve come il principale
motore politico del nuovo movimento che nasceva intorno a Berlusconi
Alle
origini di Forza Italia, Mimmo Mennitti apparve come il principale
motore politico del nuovo movimento che nasceva intorno a Berlusconi
Alle
origini di Forza Italia, Mimmo Mennitti apparve come il principale
motore politico del nuovo movimento che nasceva intorno a Berlusconi.
Prima ancora Mennitti fu con la sua rivista Proposta e la sua corrente
l'innovatore del vecchio Msi. Mennitti era uomo di destra e del
presente, non voleva custodire il sepolcro e testimoniare la nostalgia.
Anzi, sognava una destra che dialogasse con Craxi. Mennitti si unì a
Beppe Niccolai che spostava quel progetto politico sul piano storico e
culturale; a Mimmo toccava il realismo, a Beppe l'ardore ideale. Il
riformatore e il rivoluzionario. Ma il Msi restò avvitato nel circuito
della ripetizione nostalgica, e quando approdò ad An, Mennitti era già
andato. Poi la delusione politica di Mennitti, il ritiro nella cultura
con Ideazione, la rivista che voleva dare una linea culturale al
centrodestra, il ritorno a Brindisi come sindaco, la malattia, la morte.
Conobbi Mennitti da ragazzo, lui era «il federale» e presentava a
Brindisi in una piazza gremita ed entusiasta Almirante. Poi ci
ritrovammo a Il Tempo in Puglia e ai bordi della politica tra giornali e
riviste, sue e mie. Il politico che gli era più affine fu Pinuccio
Tatarella, corregionale diventato suo concorrente, che lo buggerò alle
elezioni del '94 facendo saltare la lista di Forza Italia e restando
solo a regnare sulla Puglia. I due insieme avrebbero potuto costruire
una destra politica adeguata ai tempi, estesa al centro, capace di far
politica e di pensarla. Mimmo, Beppe e Pinuccio, rimpianti &
rimorsi.
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