Gli indagati sono 27. Tra loro spiccano i nomi degli ex
presidenti di Banca Marche Lauro Costa e Michele Ambrosini, e del
vicepresidente Antonio Perini. Coinvolto anche l'ex manager apicale
Massimo Bianconi, direttore generale dal 2004 al 2012, e i suoi 4 vice,
oltre a funzionari delle aree crediti e commerciale.
Stefano Elli per il "Sole 24 Ore"
logo banca marche Nuove
perquisizioni a tappeto sono state condotte ieri dal nucleo anconetano
di polizia tributaria nelle sedi della Banca delle Marche, della
controllata Medioleasing e nei confronti di persone fisiche e giuridiche
vicine ai trascorsi vertici dell'istituto, a Roma, Fano, Pesaro e
persino a Sassari.
BANCA DELLE MARCHE La
Guardia di Finanza aveva già visitato nei mesi scorsi la sede di Jesi
della banca e dunque, quella della procura di Ancona guidata da
Elisabetta Melotti, potrebbe essere una decisione volta ad accertare
nuove ipotesi di reato a carico di ex amministratori, ex manager,
funzionari e imprenditori beneficiati da prodighe erogazioni da parte
della banca marchigiana e dalla sua attivissima branch del leasing. Gli
indagati sono 27.
banca marche Tra
loro spiccano i nomi degli ex presidenti di Banca Marche Lauro Costa e
Michele Ambrosini, del vicepresidente Antonio Perini (i tre si sono
avvicendati anche in Medioleasing). Coinvolto anche l'ex manager apicale
Massimo Bianconi, direttore generale dal 2004 al 2012, e i suoi quattro
vice, oltre a funzionari dell'area crediti e di quella commerciale.
MASSIMO BIANCONITra
le ipotesi di reato figurerebbe l'associazione a delinquere (contestata
solo a 12 indagati) finalizzata al falso in bilancio e
all'appropriazione indebita, ma non si esclude che tra i reati possa
essere contestato anche l'ostacolo alle funzioni di vigilanza. Tra i
nomi dell'imprenditoria che sarebbero coinvolti a vario titolo nelle
perquisizioni spicca quello di Vittorio Casale, affidato dalla banca per
un'operazione immobiliare condotta nei pressi di Capo Caccia, non
distante da Alghero (ecco perché le perquisizioni a Sassari), e di
Pietro Lanari, un altro immobiliarista affidato dal vecchio management
della banca per 240 milioni di euro e controparte dell'attuale gestione
(commissariale) in un contenzioso legale.
LAURO COSTA Tra
gli indagati anche consulenti esterni: Giuseppe Lucarini e Christian
Renzetti, periti immobiliari che da tempo lavoravano per conto della
banca valutandone i cespiti. Da almeno due anni la banca di Jesi versa
in condizioni di equilibrio patrimoniale precario: la semestrale del
2012 esponeva un attivo di una quarantina di milioni ma il bilancio
chiudeva con un rosso di 518 milioni con rettifiche di valore su crediti
per oltre 800 milioni.
Una situazione che mese dopo mese è
degenerata sino a indurre Banca d'Italia a chiedere a fine agosto 2013
al ministero dell'Economia il commissariamento con la nomina di Giuseppe
Feliziani e Federico Terrinoni. Provvedimento che viene bissato nel
febbraio dell'anno successivo con la sottoposizione ad amministrazione
straordinaria anche di Medioleasing, soffocata da una marea crescente di
crediti inesigibili, incagli e procedure concorsuali di clienti
finanziati in scioltezza sino a pochi mesi prima.
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