lunedì 13 gennaio 2014

W LA RIVOLUZIONE (dipende…)

 W LA RIVOLUZIONE (dipende…)
Siamo in una situazione che non ha precedenti: una crisi senza via d’uscita (almeno nel breve) che ha colpito TUTTI i Paesi ricchi in periodo di pace ed al cui confronto quella del lontanissimo ’29, pur avendo anche lei provocato fallimenti e suicidi appare molto più blanda dell’attuale.
E’ palese che urga un cambiamento radicale, se vogliamo prima di tutto fronteggiarla e poi risolverla: possiamo dare la colpa ai politici (di tutto il mondo?!?), possiamo dare la colpa ai banchieri (di tutto il mondo!!!), persino a noi stessi, cittadini innocenti, colpevoli peraltro di avere accettato tutto quello che ci veniva propinato (ma potevamo fare altrimenti???), possiamo anche cercare altri capri espiatori, ma … la situazione non cambia – Siamo veramente nei guai, senza ombra di dubbio ! –
Certamente la crisi colpisce prima i soggetti più deboli, i monoreddito, per esempio, ma poi anche i multi redditi (che devono pagare affitti, mutui, spese scolastiche dei figli, spese sanitarie ecc. ecc.)…
Altri, più fortunati fin’ora non hanno sperimentato appieno gli effetti devastanti e tuttalpiù si lamentano dell’aggravarsi del peso fiscale. FIN’ORA, appunto: se infatti questo stato di cose perdurasse indovinate da chi l’erario affamato di soldi sarebbe costretto ad attingere… E se anche non avesse la mano troppo pesante potrebbero sorgere altre “difficoltà” di vario genere (per esempio inquilini che, costretti anche loro dalla crisi non fossero più in grado di pagare l’affitto ai proprietari, con l’immobile svalutato che nessuno vorrebbe o potrebbe acquistare – ma che sarebbe lo stesso soggetto ad imposte -).
Quindi è assodato che, prima o poi tutti saranno coinvolti… Tutti meno chi si avvantaggia di questa crisi. In primis i grandi evasori fiscali (per carità, non mi riferisco agli scontrini-scontati o a quelli non emessi – ben poca cosa, e a volte la differenza tra morire e sopravvivere -); Poi quei delinquenti che chiudono le fabbriche in Italia (pur avendo avuto contributi statali), dichiarando fallimento, per poi riaprire fuori dai confini, con mano d’opera straniera a prezzi stracciati (anche se il fisco è veramente intollerabile, qui in Italia); Infine, se esiste quel tal famoso complotto globale di cui tanto si vocifera, tutti i massoni più o meno illuminati, i grossi banchieri e gli speculatori senza coscienza.
Ed allora, più o meno disperati dovremmo correre ai ripari, od almeno scendere in piazza, arrabbiatissimi, determinati a fare valere le nostre ragioni… Già, ma quali? Il “TUTTI A CASA” rivolto ai politici? Il “FUORI DALL’EURO”? OK, ma poi? Solo anarchia, è questo che vogliamo veramente? E che tipo di rivoluzione ci aspettiamo: quella “comunista” dove tutti sono eguali e dove tutta la ricchezza è detenuta dallo Stato, lasciando ai cittadini la bella utopia di un trattamento simile, ma di fatto neppure le lacrime per piangere?
Oppure quella liberale, dove si sostituisce allo Stato la classe dei detentori della ricchezza e del potere?
Se fossero questi i presupposti, allora mi dispiace, ma proprio non mi sento coinvolto: male per male non rischio nulla di peggio a rimanere nello status attuale, anzi forse non sto poi tanto male…
Se invece ci fosse un progetto, una strategia e delle persone in grado di attuare entrambi, se ci fosse la possibilità di migliorare (DI MIGLIORARE, ripeto!) la situazione di tutti, allora non avrei alcun dubbio di esserci anche io insieme a tutti e di credere fervidamente nella nostra rivoluzione…

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