giovedì 16 gennaio 2014
Stanno regalando alle banche 3mila tonnellate di oro, circa 120 miliardi di euro
Dopo l’approvazione di vari emendamenti al Senato (conseguenti le critiche europee all’originario piano del “fantasioso” Saccomanni), fra dieci giorni il decreto “Bankitalia” sarà discusso alla Camera. Nel silenzio piú assordante dei media e della politica, sta passando di fatto la completa privatizzazione della ns. ex Banca centrale e la contestuale rivalutazione del suo patrimonio. Detto in altri termini, verranno “regalate” alle principali banche private, assicurazioni e Istituti vari, quote del patrimonio, fra cui circa 3 mila tonnellate di oro (ex riserva aurea) del valore stimato di circa 120 miliardi di euro.
Premesso che, a mio avviso, tali riserve apparterrebbero al popolo italiano e avrebbero dovuto essere trasferite al Tesoro, non si è mai vista una “privatizzazione” piú assurda, visto che fra i suoi compiti statutari rientrano anche le funzioni pubbliche di controllo e vigilanza che la Banca d’Italia ha sugli Istituti di Credito (in pratica il controllore dovrebbe vigilare sui propri proprietari).
Le quote (è improprio definirle azioni) di Bankitalia vengono cedute al valore nominale fissato anni fa, cosicché la rivalutazione del patrimonio gioverá interamente al sistema bancario (attualmente sottocapitalizzato) in vista degli stress test previsti da EU/BCE, salvo magari poi essere riacquisite successivamente, in parte, da Bankitalia stessa, ad un costo enormemente maggiore (c’è chi stima una rivalutazione del 180.000%).
Tra i cespiti nello stato patrimoniale, oltre l’oro, figurano svariate proprietá immobiliari (si pensi solo alle sedi o alla Tenuta Presidenziale di Castelporziano), i diritti di “sognoraggio” sugli euro stampati dalla Zecca, nonchè (caso controverso da verificare a parte) i gioielli di Casa Savoia. Nel migliore dei casi sará una cessione a prezzo vile di un bene pubblico a soggetti privati che equivarrebbe ad una regalía (ruberia) di circa 75 MLD di euro, nella peggiore delle ipotesi fatte, si parlerebbe di circa 100 MLD, in cambio dell’incasso delle tasse risultanti dalla sopravvenienza positiva delle banche, che fanno giá scandalo di per se… se non fosse anche che in tale situazione non possiamo permettercelo.
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