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Col governo tecnico di Mario Monti sembrava arrivata la svolta: in Lombardia, grazie ad accorpamenti, si doveva arrivare a 7 enti. E tu che ne pensi? E' giusto abolire le Province? Commenta l'articolo o scrivi aredazione.internet@ilgiorno.net
di Rossella Minotti
Milano, 1 luglio 2013 - Nel 2005 l’Upl (Unione delle Province lombarde) ha festeggiato il 60° anniversario della fondazione, che avvenne a Milano il 17 giugno del 1945. Passa più di mezzo secolo prima che si cominci seriamente a parlare di abolizione di queste amministrazioni, gradino intermedio fra le grandi Regioni e i piccoli Comuni. Col governo tecnico di Mario Monti sembrava arrivata la svolta: con la riforma, la riorganizzazione delle Province, che dovevano scendere da 86 a 51 enti in tutta Italia. In Lombardia, grazie ad accorpamenti, si doveva arrivare a 7.
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Insieme a Milano città metropolitana dovevano restare altresei realtà: una comprendente Varese, Como e Lecco, l’altra nascere dall’accorpamento di Mantova, Cremona e Lodi. Salve Sondrio, Bergamo, Brescia e Pavia. Mentre Monza e Brianza, che solo nove anni fa era riuscita a conquistare l’ambita indipendenza dal capoluogo lombardo, e ha dovuto peraltro aspettare fino al 2009 per varare la sua prima giunta, tornerebbe nell’alveo metropolitano. Proprio stasera, il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Graziano Delrio è a Palazzo Isimbardi per un incontro sul futuro delle città metropolitane, insieme all’attuale presidente della Provincia di Milano Guido Podestà e ad altri amministratori lombardi.
«Siamo quasi pronti — ha anticipato il ministro — la riforma che stiamo per presentare, non appena la Corte Costituzionale si sarà espressa sui ricorsi delle Province, è quella sulle città metropolitane. Le Province dovrebbero trasformarsi in enti di secondo grado nel cui consiglio dovrebbero sedere i sindaci». Per Delrio «le Province sono state assunte come simbolo, ma non sono né per costi né per efficienza il segno dell’inefficienza del Paese. Il tema vero è che in Italia ci sono troppi enti e non si riesce a capire chi fa cosa». Per il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato «saranno abolite, ma serve in alcune realtà come quelle di montagna, un ente intermedio». Sembra insomma che neanche col governo Letta ce la faremo ad abolire questi enti che in Lombardia hanno complessivamente 6.345 dipendenti, di cui 6.082 a tempo indeterminato.
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