martedì 4 gennaio 2011

Scontri tra musulmani e cristiani I copti: "Hanno ucciso i nostri fratelli"

Presidio al consolato: Pdl e Lega con gli esponenti della comunità perseguitata. Alta tensione e qualche schiaffo con gli islamici. La Questura: "Mille persone, solo la nostra azione ha evitato conseguenze gravi"

Sulle strade di Milano ri­cade il sangue di Alessan­dria. Il massacro di cristiani a Capodanno non è un fatto lontano per migliaia di immi­grati milanesi di nazionalità egiziana e di religione copta ortodossa. «In quella strage molti dei nostri ragazzi han­no perso i loro parenti» spie­ga padre Raffaele Gebrail, parroco della piccola chiesa copta di Cinisello Balsamo. Un migliaio di egiziani di reli­gione cristiana ieri si è ritro­vato in via Porpora, per mani­festare contro le persecuzio­ni dei cristiani. A portare soli­darietà alle vittime delle per­secuzioni religiose c’erano anche il sottosegretario Da­niela Santanchè e l’assesso­re provinciale alla Sicurezza, il leghista Stefano Bolognini. Anche nelle strade di Milano oggi si respira la rabbia e la sofferenza di una minoranza religiosa- come sono i cristia­ni nei paesi musulmani - che subisce attacchi, minacce, martìri. Il presidio ha avuto momenti di alta tensione, quando un gruppetto di cri­stiani si è staccato dal grosso dei manifestanti e si è scon­trato con una decina di nor­dafricani, connazionali di re­ligione musulmana - quella di via Porpora, parallela a via Padova, è una zona ad altissi­ma densità di immigrazione, e la moschea più vicina è a po­che centinaia di metri. Tutto è iniziato intorno alle 16 e 30 . «Il sit in - racconta Max Bastoni,storico militan­te dell’ala tradizionalista del­la Lega Nord - lo abbiamo convocato noi. E abbiamo chiesto la disponibilità a par­t­ecipare dell’onorevole Mau­ro Borghezio, che ha aderito comunicandoci che avrebbe chiesto alla comunità copta l’adesione dei suoi esponen­ti. Ne abbiamo visti arrivare a centinaia». La Questura con­ferma: alla fine i partecipanti erano mille, c’è stato solo un lieve ferito, un giovane che ha preso uno schiaffo ma ha rifiutato le cure: «Senza il no­stro intervento le conseguen­ze sarebbero state gravi». «C’è grande rabbia-ci ha det­to padre Raffaele - noi pre­ghiamo da sabato per i nostri fratelli massacrati in Egitto, e vorremmo che le proteste fos­sero sempre civili, ma i nostri ragazzi sono arrabbiati e ad­dolorati, stiamo parlando di un problema molto grave». «Noi siamo 15mila qui a Mila­no - continua il sacerdote - e nella nostra comunità si dice che Al Qaida ha in mente at­tentati che colpiscano anche le chiese cristiane copte in Occidente, ma noi in Italia ci sentiamo sicuri e protetti». Per il sottosegretario Santan­chè «il governo egiziano de­ve condannare “senza se e senza ma” quello che è suc­cesso ».«Chiediamo che l’Eu­ropa esprima ora solidarietà con i fatti e non solo a parole, i cristiani copti appartengo­no alla nostra civiltà, alle radi­ci del cristianesimo e sono ben accetti in Padania», ha detto Borghezio spiegando di non essere contrario al­l’Islam, ma «a chi usa l’Islam per perseguitare». Dopo il presidio di ieri, e su proposta dei promotori, domenica mattina alle 11 è previsto un momento di preghiera da­vanti al Duomo.

Piste ciclabili Il Comune rallenta sui nuovi lavori

Mobilità su due ruote a Cinisello,il 2011 non promette grandi cose: il Comune congela i nuovi progetti fino all'approvazione del piano mobilità contenuto all'interno del Pgt

Pista ciclabile
Pista ciclabile
Cinisello Balsamo, 4 gennaio 2011 - Il 2010 è stato sicuramente l’anno nero della cosiddetta «mobilità dolce» per Cinisello Balsamo. E per gli amanti della bicicletta, il 2011 si prospetta un anno ancora difficile. O meglio, «un anno di transizione», come lo definisce l’assessore alla Mobilità Davide Veronese. Giusto sei mesi fa, l’amministrazione comunale aveva chiuso la Bicistazione di via XXV Aprile, giudicata poco utile e molto costosa, mentre il piano di realizzazione di nuove piste ciclabili, che era progredito un po’ forzatamente negli anni precedenti, ha subito una dura battuta d’arresto.
Anzi, qualche passo indietro, visto che la scorsa estate, in seguito all’ennesimo incidente a un ciclista, si era ipotizzata la cancellazione della pista di via XXV Aprile, giudicata eccessivamente pericolosa. «Alla fine la pista è stata salvata, almeno per il momento — spiega l’assessore Veronese —. Di fatto abbiamo congelato la situazione in attesa di avere un quadro generale più omogeneo con il piano della mobilità che sarà allegato al nuovo Pgt. La prima bozza del nuovo studio è stata consegnata proprio nei giorni scorsi dai tecnici del Pim». Tutti i progetti sulla mobilità per le due ruote appaiono dunque molto lontani nel tempo.
«La nostra idea è confermare la presenza di almeno due Bicistazioni sul territorio — prosegue l’assessore Veronese —. La prima nascerà a Bettola, in concomitanza con l’apertura del nuovo capolinea della metropolitana 1. La seconda vorremmo realizzarla in prossimità della tranvia 31, ritenendo che il potenziale di questa line crescerà non appena sarà pronto il metro 5 a Bignami». Nel frattempo, sono due soli gli interventi di ciclabilità previsti. A cominciare dal primo tratto di ciclabile del parco del Grugnotorto, in fase di completamento tra via Alberti e il confine con Muggiò.
Collega la ciclabile già esistente lungo la circonvallazione alla pista già presente alla Taccola. Si tratta di un tratto di circa un chilometro e mezzo che fa parte del più ampio progetto di ciclabile Milano-Ghisallo. Interessante e completamente nuovo l’intervento per un nuovo tratto di ciclabile tra via Lincoln e il nuovo cavalcavia ciclopedonale a scavalco di viale Brianza. Il nuovo ponte sarà inaugurato a breve, mentre la ciclabile che lo collegherà al centro di Cinisello sarà finanziato nell’ambito di un intervento di riqualificazione urbanistica che interesserà la via Matteotti.
di Rosario Palazzolo

Sesto: Falck e cultura i successi del 2010

Bilancio 2010, sotto la lente le decisioni della giunta Oldrini: promosse le iniziative per il recupero delle ex Falck e per spingere la cultura. Ora però si chiede con forza il recupero delle piazza cittadine

Sesto San Giovanni, 4 gennaio 2011 – Che il 2010 sia stato l’anno delle ex Falck non c’è dubbio. Ora, dopo la cessione delle aree e dopo il protocollo d’intesa di dicembre tra l’amministrazione e la società Sesto Immobiliare, si dovranno attendere altri tre passaggi fondamentali: la presentazione di un piano integrato d’intervento, l’accordo di programma in Provincia e in Regione e la votazione in Consiglio comunale.
Anche il 2011, insomma, per Sesto dovrà essere l’anno delle aree dismesse più grandi d’Europa. Per una riqualificazione di un milione e mezzo di metri quadrati, però, ce ne sono altre più piccole, all’interno della città costruita. Le recinzioni in metallo in piazza Oldrini sono già state erette: dopo le feste, si inizierà a demolire la soletta e a mettere mano su una piazza per anni troppo vasta — qualche metro in più di piazza Duomo — e troppo vuota. Aree verdi, giochi per i bimbi, una struttura per eventi e un bar, per la riconversione il patron di Esselunga Bernardo Caprotti sborserà 3 milioni di euro. Ancora in stand by, invece, piazza del Rondò.
I soldi c’erano solo per spostare la fontana al centro dello spartitraffico, residenti e commercianti dovranno così aspettare ancora. Sembra invece che il 2011 vedrà tornare nell’agenda della Giunta la Rondinella e via Picardi: caratterizzazione della strada principale del rione, nuovi parcheggi, un segno distintivo di benvenuto, un restyling del giardinetto i quattro temi su cui puntare. Quest’anno si dovrà anche decidere se e come continuare la semi-pedonalizzazione di via Cesare da Sesto, magari dando un accelerata alla riqualificazione dei due giardini storici, presentata a maggio e non ancora partita.
Il 2011 sarà anche l’anno del Distretto diffuso del commercio, successo dell’amministrazione e dell’Unione dei Commercianti, che ha già presentato il logo e presto sarà on line con un portale all’avanguardia. Tra i successi dello scorso anno, un Carroponte che è diventato la piazza per 4mila persone e che si è aggiudicato il premio al M.E.I. di Faenza come migliore arena estiva d’Italia. In materia di opere pubbliche, c’è il restauro del San Nicolao, il monastero dell’anno Mille, oggi visibile alla città, illuminato e non più immerso nel degrado.
Quest’anno ci sarà da mettere una grossa mano al Piano particolareggiato della sosta: tanto famoso, quanto non ancora definito, tra qualche mese dovrebbe essere pronto, così da consentire di mettere a gara per cinque anni un numero di posti auto ben superiore a quello attuale, secondo quanto ha sempre annunciato la Giunta. C’è poi tutto il capitolo impianti sportivi da aprire con la prima pietra del palazzetto polifunzionale di via Boccaccio ancora lontana e una ristrutturazione profonda della piscina all’aperto Carmen Longo attesa da anni da utenti e società sportive.
di Laura Lana

ANNO NUOVO ATTENZIONE, ECCO LA MODIFICA DEGLI ORARI DI ALCUNI UFFICI COMUNALI, DI BIBLIOTECHE, ASILI NIDO E ALTRE STRUTTURE PUBBLICHE


Sesto San Giovanni -    In questi giorni alcuni uffici e servizi restano chiusi e cambiano gli orari di apertura al pubblico. --- La Biblioteca K. Marx rimane chiusa fino al 7 gennaio. Inoltre la Biblioteca centrale fino all'8 gennaio segue questi orari: - lunedì dalle 15 alle 19 - da martedì a venerdì dalle 10 alle 18.30 - sabato dalle 9 alle 12.30 /// Asili nido: fino al 7 gennaio rimangono chiusi. /// Bonus gas ed energia elettrica: dal 3 al 7 gennaio la Segreteria del Settore Servizi alla Persona e Promozione Sociale resta chiusa al pubblico per la consegna delle domande per il bonus. /// Ufficio Sportivo: Fino al 7 gennaio l’ufficio resta chiuso /// Informagiovani : fino al 24 dicembre al 7 gennaio lo sportello resta chiuso./// Centro Informazione Donna: Fino al 6 gennaio lo sportello resta chiuso. Riapre il 10 gennaio nella nuova sede di Villa Puricelli Guerra. Circoscrizione 3 Isola del bosco: fino al 7 gennaio la circoscrizione resta chiusa.
http://sestonotizie.it/

lunedì 3 gennaio 2011

J.R.R. TOLKIEN Scrittore inglese 3 gennaio 1892 • 2 settembre 1973


J.R.R. Tolkien

I primi anni (1892-1904)
John Ronald Reuel Tolkien nasce il 3 gennaio 1892 a Bloemfontein, in Sudafrica, primogenito di Arthur Tolkien e Mabel Suffield, coloni inglesi originari di Birmingham. Nel 1894 nasce il fratello Hilary Arthur.
Il soggiorno in Sudafrica non dura però a lungo, infatti Mabel fa ritorno con i due figli in Inghilterra già nel 1895, stabilendosi alla periferia di Birmingham. Molto presto la vita di Tolkien è turbata dal primo lutto: il padre muore infatti in Sudafrica nel 1896.
I paesaggi rurali inglesi dell’infanzia e i contadini che li abitavano avranno una parte importante nell’ispirazione della Contea e degli Hobbit, protagonisti delle sue opere più conosciute. Fondamentale retaggio degli anni trascorsi con la madre per la vita e l’attività professionale di Tolkien sono anche la passione per le antiche fiabe e le lingue straniere e la conversione dall’Anglicanesimo al Cattolicesimo, scelta compiuta da Mabel ed estesa ai figli. La conversione porta però gravi conseguenze, in quanto sia la famiglia Tolkien sia la famiglia Suffield, di tradizione anglicana, interrompono ogni contatto con i parenti divenuti cattolici, negando loro ogni aiuto anche economico. Le condizioni della famiglia peggiorano, e la dura prova di allevare da sola i figli nelle ristrettezze in cui si trova contribuirà alla prematura morte di Mabel nel 1904.

La giovinezza (1904-1914)
Morta la madre, l’educazione di Tolkien viene affidata a Padre Francis Xavier Morgan, dell’Ordine degli Oratoriani. Tolkien prosegue gli studi a Birmingham, dimostrando una straordinaria attitudine per le lingue che lo porterà a padroneggiare, oltre a Latino e Greco, il Finnico, l’Islandese, il Gotico. In questo periodo comincia anche a ideare le basi di una lingua nuova, la lingua delle fate, che perfezionerà nel tempo.
Nel 1908 conosce Edith Bratt e se ne innamora, malgrado che Padre Francis gli impedisca di vederla e scriverle fino al ventunesimo compleanno.
Grazie ad una borsa di studio ottenuta nel 1911 può frequentare l’Exeter College di Oxford, dove otterrà il titolo di Bachelor of Arts nel 1915. Con i migliori amici dell’università, Rob Gilson, Geoffrey Smith e Christopher Wiseman fonda una società che prende il nome dalla consuetudine dei soci di bere il tè nella biblioteca del college (dov’era ovviamente proibito) e nei magazzini della vicina ditta Barrow: il TCBS, acronimo di Tea Club and Barrovian Society(club del tè e società Barrovian). Al suo interno Tolkien compierà i primi tentativi letterari, componendo numerosi testi poetici e alcuni racconti del Book of the Lost Tales, il primo nucleo del suo universo mitologico.

L’esperienza bellica (1914-1919)
Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, nel 1914, Tolkien ritarda l’arruolamento, nonostante le pressioni dei tre amici, che si arruolano invece subito. Lo scrittore entrerà nell’esercito solo nel 1915, come sottotenente nel battaglione deiLancashire Fusiliers.
Lo stipendio da ufficiale, anche se magro, gli consente di superare le croniche difficoltà economiche che lo opprimono e di sposare Edith Bratt nel 1916.
Nello stesso anno partecipa alla battaglia della Somme, esperienza che ha grande influenza sulla sua vita e sulla sua personalità, dove l’amico Rob Gilson perde la vita (successivamente verrà ucciso anche Geoffrey Smith). Nonostante questo, come testimoniano alcune sue lettere, anche nel corso della vita in trincea non cessa di mettere mano alla sua lingua inventata. Ammalatosi di febbre da trincea, viene congedato nel 1917 e torna in Inghilterra, dove trascorrerà il resto della guerra, al comando di un avamposto.
Sempre in quell’anno nasce il suo primo figlio, John Francis Reuel, cui nel 1918 si aggiunge Michael.
Nel 1919, ottenuto il definitivo congedo dall’esercito, prosegue gli studi a Oxford, che si concluderanno con il conseguimento del titolo di Master of Arts.

L’attività didattica (1919-1959)
Dopo gli anni difficili dell’infanzia, segnati dalla scomparsa prematura dei genitori e dall’esperienza bellica, Tolkien conduce un’esistenza tranquilla, priva di eventi particolarmente drammatici, che associa alla serenità dell’esistenza familiare la dedizione all’attività accademica, allo sviluppo dei propri interessi linguistici e filologici, nonché alla stesura di numerosissime lettere, attività che piaceva molto al professore di Oxford.
Nel 1921 diventa professore di Lettere all’università di Leeds. Risale a questi anni l’inizio della sua amicizia con Clive Staples Lewis.
Insieme a lui, Tolkien partecipa alle riunioni del circolo degli Inklings, di cui altro esponente di spicco è Charles Williams. Nel corso di questi ritrovi venivano lette ad alta voce alcune composizioni letterarie inedite dei membri, che ricevevano poi le critiche e i giudizi degli altri. In questo ambiente faranno la prima comparsa le opere letterarie più conosciute del Professore, tra cui Il Signore degli Anelli.
Nel 1924 nasce il terzo figlio di Tolkien, Christopher.
L’anno successivo viene nominato professore di Filologia Anglosassone presso il Pembroke College di Oxford.
L’ultima figlia, Priscilla, nasce nel 1929.
Nel 1937 la casa editrice Allen & Unwin dà alle stampe Lo Hobbit, prima opera narrativa compiuta dello scrittore. Il successo ottenuto spingerà Tolkien a proseguire nella produzione narrativa.
Nel 1945 gli viene assegnata la cattedra di Lingua Inglese e Letteratura Medievale presso il Merton College.
Tra il 1954 e il 1955 vengono pubblicate, sempre dalla Allen & Unwin, le tre parti de Il Signore degli Anelli.
Il ritiro definitivo dall’attività accademica avviene nel 1959.

Gli ultimi anni (1959-1973)
Dopo il ritiro dall’insegnamento Tolkien si dedica alla stesura del Silmarillion, il suo principale corpus mitologico, cominciato fin dal 1917 e che non riuscirà a concludere. L’opera sarà pubblicata postuma nel 1977 dal figlio Christopher, nominato dal professore quale curatore delle sue opere.
La sua amata moglie Edith muore ottantaduenne nel novembre del 1971 e lo scrittore la segue poco dopo, il 2 settembre 1973, all’età di 81 anni, mentre si trova in visita ad alcuni amici a Bournemouth.
Sulle tombe dei coniugi Tolkien, sepolti nel cimitero di Walvercote, nei sobborghi di Oxford, sono incisi i nomi di Beren e Lúthien, i due amanti protagonisti dell’omonimo racconto delSilmarillion.