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mercoledì 28 agosto 2013

Ritorno tra i banchi, come risparmiare sul corredo scolastico

Ritorno tra i banchi, come risparmiare sul corredo scolastico


Milano la città più cara



Un costo che si aggira in media intorno ai 140 euro. Soprattutto per via dei rincari registrati da alcuni prodotti, come astucci (+4%), colle (+9%) e album da disegno (+9%). Ma quanto è possibile risparmiare sulla spesa del corredo scolastico? Ecco qualche suggerimento


Milano, 26 agosto 2013 - Astucci, quaderni e diarI. Ecco qualche consiglio messo a punto da Adiconsum perrisparmiare sul kit per il ritorno a scuola. Tra le diverse spese che aspettano molti italiani al rientro dalle ferie vi sono sicuramente quelle per il ritorno tra i banchi di scuola dei ragazzi: un costo che si aggira in media intorno ai 140 euro. Soprattutto per via dei rincari registrati da alcuni prodotti, come astucci (+4%), colle (+9%) e album da disegno (+9%). Ma quanto è possibile risparmiare sulla spesa del corredo scolastico? Ecco qualche suggerimento. 

CORREDO SCOLASTICO: OCCHIO ALLE OFFERTE.  Le promozioni della grande distribuzione  dedicate al ritorno tra i banchi raggiungono l’apice in questi giorni (cioè nella seconda metà di agosto). Secondo quanto stimato da Adiconsum è possibile acquistare tutto l’occorrente con un risparmio che puà arrivare fino al 40% su un carrello che, a prezzo pieno, costerebbe 140 euro. 
Ma le offerte non sono uguali in tutta la Penisola. Bologna - sostiene l’associazione di consumatori - è la regina della convenienza, con uno scontrino medio pari a 85,22 Euro, seguita a breve distanza da Napoli. Troviamo poi Roma e Torino dove lo scontrino medio è, rispettivamente, pari a 88,24 e 88,33 Euro, mentre Milano è complessivamente la città più cara, dove si arriva a una spesa totale di 89,76 Euro, +5% rispetto a Bologna.  Un gap che sul singolo prodotto può arrivare anche al 10%. E’ il caso degli zaini, che a Milano risultano più cari del 10% rispetto a Bologna; o degli astucci, a Torino più costosi del 14% rispetto al capoluogo emiliano.

LIBRI DI TESTO: ASPETTATE CHE LA LISTA SIA CONFERMATA- Adiconsum consiglia di acquistare i libri di testo una volta che la lista dei docenti sia confermata, in quanto il professore che subentra all’inizio dell’anno scolastico ha la facoltà di adottare nuovi libri. Verificare se vi sono testi obbligatori all’interno dell’elenco dei libri ‘consigliati’. 

PER I REDDITI BASSI C'E' IL BUONO ACQUISTO - Se si è in possesso di un reddito Isee basso, attendere la circolare della scuola con la specifica del tetto al di sotto del quale è possibile ottenere il buono per l’acquisto dei libri e del corredo scolastico.

TESTI: L'OCCASIONE DELL'USATO - Sono sempre più numerose le catene dei supermercati che offrono ai propri clienti la possibilita’ di ordinare, online o presso gli stessi punti vendita, i libri di testo offrendo loro buoni sconti o sconti sul prezzo di copertina. Il valore del buono sconto/sconto varia dal 15% al 20% del valore d’acquisto. Il maggiore o minore sconto è legato al possesso della fidelity card. Non solo libri nuovi. In alcuni punti vendita è anche possibile vendere ed acquistare libri usati.

giovedì 1 dicembre 2011

Chiudiamo Scienze Politiche della Statale: è frequentata da imbecilli



Oggi alle 14,30 mi è stato impedito l’accesso all’Università Statale di Milano in via del Conservatorio, dove ero invitato a un dibattito sull’euro organizzato da Azione Giovani. Numerosi studenti hanno bloccato l’ingresso, apostrofandomi “buffone, padrone, fascista, distruttore dell’Università”. Una bella doccia di pomodori pelati, qualche uovo. Nessuna possibilità di interloquire. La polizia, presente, mi ha cortesemente invitato a desistere. Così è stato. Questi i fatti. Nessun danno. Ognuno giudichi se si debba arrivare a episodi del genere. Studentesse e studenti che mi davano del fascista nopn avevano la minima idea di chi io fossi davvero e di che cosa pensassi. Quando è partito il coro “figlio di papà, noi qui a lavorare e tu a fare la bella vita”, non sapevo se ridere  di più che alla funzionaria di polizia che mi chiedeva di sgombrare.
http://www.chicago-blog.it/author/oscar-giannino/

mercoledì 16 novembre 2011

Incredibile: professori offrono alcolici in classe per festeggiare la fine del Cav

Grande festa al liceo scientifico Agnesi di Merate, nella grande e bella Brianza. Torte, dolci, e tanti brindisi con spumante che scorreva a fiumi. Motivo della festa? Le dimissioni di Silvio Berlusconi.
In una classe, la quinta C, sono stati i professori in persona ad organizzare il festino. Il brindisi, attenzione, è stato offerto direttamente dai docenti: sono stati loro a invitare gli studenti a bere alcolici per gioire della fine politica di Berlusconi.
La gravità di quanto accaduto è sotto gli occhi di tutti. Non si tratta dell’ennesimo episodio di strumentalizzazione politica fatta da alcuni indottrinati professori, no (o, fuori dalle scuole, da ossessionati signor nessuno). Qui andiamo oltre: invitare giovani studenti al consumo di alcolici, sulla base di una ossessione politica, è un qualcosa di assolutamente vergognoso. E’ questo l’insegnamento dei professori?
Uno dei docenti coinvolti, Personeni, si difende, ma la sua scusa è davvero patetica. Sentite un po’:
gli studenti di 5C sono usciti per l’intervallo. Io e Colombo eravamo in corridoio e ci hanno chiamati per due dita di spumante. A dire il vero non so che cosa volessero festeggiare, non c’erano striscioni né inni né altro che facesse pensare ad una festa per le dimissioni del governo Berlusconi. Mi sono intrattenuto a parlare con i ragazzi come faccio di solito, anche sugli argomenti di attualità e su quello che sta accadendo. Ma nessuno ha fatto un brindisi per questo motivo. Non c’è stato alcuno slogan antiberlusconiano.
Notare quel “due dita di spumante”, che fa davvero ridere. Anche perché foto e testimonianze degli studenti vanno esattamente nella direzione opposta.  La preside dell’Istituto in un primo momento ha negato il fatto, ma poi – probabilmente di fronte all’evidenza – ha assicurato:
“Verificherò a fondo la faccenda per capire bene cosa sia accaduto e in che termini perché queste manifestazioni di partigianeria non possono avvenire in una scuola pubblica, indipendentemente da come ognuno la possa pensare e dall’orientamento politico”.
Staremo a vedere. L’episodio, comunque, è vergognoso.

martedì 1 novembre 2011

Collabora Contatti Info Rss Sondaggi Università: a chi vanno i dottorati? Solo ai piddini

univ.basilicata Università: a chi vanno i dottorati? Solo ai piddini
Se sei del Pd sei a posto! Devi stare tranquillo perchè il partito controlla tutto. Succede che all’Università della Basilicata succede uno scandalo: una fonte anonima anticipa con una lettera al Quotidiano della Basilicata chi saranno i vincitori del concorso per un dottorato.
E guarda caso indovina i vincitori. Con una caratteristica evidente: hanno tutti cariche nel Pd. I due vincitori indicati in anticipo sono Giovanni Casaletto, ex segretario dei Giovani democratici della Basilicata e Antonietta Petrone, anche lei del Pd, nella segreteria provinciale. Entrambi, guarda caso, non gravitavano mai dalle parti dall’Università. Ma probabilmente erano sicuri del posto…
E guarda caso, nella precedente selezione per lo stesso dottorato, chi aveva avuto il posto? Roberto Speranza, ora segretario del Pd regionale.
Dal “tengo famiglia” al “tengo partito”:  un’università ostaggio dei democratici come usufruire dei fondi pubblici. Destinati solo a loro

martedì 12 luglio 2011

Scuola, stangata per le famiglie. Il Comune cancella il bonus-libri

di Maria Sorbi

L’acquisto dei testi delle medie resterà a carico dell’ente solo in caso di bisogno Moioli: "Assurdo fare austerity sull’istruzione. E i loro conti sono sbagliati"

Clima di austerity in Comune. E va bene. Ma i tagli cominciano proprio dalla scuola. Per l’esattezza dai libri di testo. Sparisce il bonus per tutti gli studenti delle medie e dal 2012 il Comune pagherà i testi scolastici solo alle famiglie più bisognose. Un discrimine che ha come unico obbiettivo il risparmio. Il parametro per ricevere il contributo non sarà più il numero di anni di residenza a Milano, come aveva stabilito l’ex sindaco Letizia Moratti, ma le condizioni economiche dei genitori degli alunni. Cioè, le famiglie non dovranno superare un certo reddito annuo (ancora da stabilire) in base ai parametri Isee. «In tempi di casse vuote - spiega l’assessore all´Educazione e vicesindaco Maria Grazia Guida - il Comune risparmierà 5 milioni di euro con il taglio dei libri gratuiti. Milano era l´unica città italiana a concedere i testi gratis a tutte le famiglie delle scuole medie. Ora si cambia». 
A bocciare l’iniziativa è l’ex assessore ai Servizi sociali e Famiglia Mariolina Moioli che vede sgretolarsi tutto il lavoro fatto in cinque anni di amministrazione. «È assurdo che l’austerity di Pisapia parta proprio dalle famiglie e dall’educazione - sostiene -. Se il buongiorno si vede dal mattino, non oso immaginare cosa accadrà prossimamente». 
Facendo due conti, l’ex assessore smonta le previsioni di risparmio anticipate da chi la succede ora negli uffici di via Porpora: «Non si possono risparmiare 5 milioni sui libri delle medie - sostiene - perché di milioni se ne spendono 4,7 per medie ed elementari assieme. Forse i calcoli andrebbero rifatti». Il Comune ha sempre dato i libri gratis ai 56mila alunni delle elementari, per una spesa di circa due milioni di euro. E ha fatto in modo di alleggerire la spesa per i testi delle medie concedendo a 25mila famiglie il bonus (da 200 euro per la prima media, 80 euro per la seconda e 90 euro per la terza). Ora si cambia musica. Non dal prossimo anno scolastico, per cui valgono ancora le regole fissate dalla vecchia amministrazione, ma per l’anno scolastico 2012-2013. 
Ancora da fissare come detto la soglia di reddito massima per ricevere il contributo comunale. Certo, non sarà semplice passare al vaglio 80mila domande, verificare 80mila documenti e modelli 730. Ora che le famiglie consegnano domanda e documentazione, ora che si procede con i controlli, si fa in tempo ad arrivare alla fine dell’anno scolastico del 2013. 
La nuova giunta, in alternativa al bonus, sta pensando anche a nuove formule per alleggerire il peso delle spese scolastiche: ad esempio il comodato d’uso. «Studieremo, in accordo con le case editrici e con gli insegnanti, - aggiunge la Guida - un progetto per tenere i testi di studio in uso per almeno tre anni, così le scuole potranno comprare stock di volumi da prestare ai ragazzi delle famiglie più fragili». Ma anche su questo punto la Moioli è scettica: «La vedo dura. Piuttosto che intervenire sui costi della scuola, sarebbe meglio garantire entrate come quelle degli oneri di urbanizzazione che vanno persi con lo slittamento del Pgt».

giovedì 23 giugno 2011



N

el giorno della seconda prova di maturità, le buste dei licei classici hanno proposto una versione di Seneca. Il brano è tratto dalle Lettere a Lucillo, e si tratta dell'epistola 74. Per gli studenti del liceo scientifico, invece, la prova è in tre parti: le prime due sono studi di funzioni, la terza è un questionario che copre sostanzialmente l'intero programma dell'ultimo anno di studi.

Copiano tutti - Sono 496mila gli studenti impegnati nell'esame di maturità preparato dal ministero dell'Istruzione, che varia da indirizzo a indirizzo. L'obiettivo della seconda prova è quello di accertare che il candidato abbia specifiche conoscenze relative al corso di studi frequenatato. Peccato però che, secondo un'indagine svolta in collaborazione con Swg da Studenti.it, su un campione di 600 partecipanti, il 32% confessa candidamente di "aver copiato tutto". Il 10% ha "copiato abbastanza" mentre il 13% ha "copiato un po'": percentuali che comunque potrebbero essere livellate al ribasso per il 'pudore' di chi non vuole confessare di aver sbirciato i fogli degli altri. Appena il 27% del campione ha dichiarato di non aver avuto bisogno di copiare perché era preparato su tutto.

La polemica - Per quel che riguarda la prova dei licei classici, Seneca è ormai un habitue: dal 1960 ad oggi è stato proposto per ben 13 volte. Secondo in classifica, nello stesso arco di tempo, è invece Cicerone, che tutti si attendevano nell'esame di oggi. Attesa vana: per la dodicesima versione di Cicerone si dovrà attendere almeno un anno. La prova scienfitica, invece, è stata criticata poiché ritenuta molto difficile, soprattutto in rapporto con la versione di latine che, al contrario, è sembrata più che accessibile.

Di seguito la versione di Cicerone e la traduzione corretta

Quicumque beatus esse constituet, unum esse bonum putet quod honestum est; nam si ullum aliud existimat, primum male de providentia iudicat, quia multa incommoda iustis viris accidunt, et quia quidquid nobis dedit breve est et exiguum si compares mundi totius aevo. Ex hac deploratione nascitur ut ingrati divinorum interpretes simus: querimur quod non semper, quod et pauca nobis et incerta et abitura contingant. Inde est quod nec vivere nec mori volumus: vitae nos odium tenet, timor mortis. Natat omne consilium nec implere nos ulla felicitas potest. Causa autem est quod non pervenimus ad illud bonum immensum et insuperabile ubi necesse est resistat voluntas nostra quia ultra summum non est locus. Quaeris quare virtus nullo egeat? Praesentibus gaudet, non concupiscit absentia; nihil non illi magnum est quod satis. Ab hoc discede iudicio: non pietas constabit, non fides, multa enim utramque praestare cupienti patienda sunt ex iis quae mala vocantur, multa impendenda ex iis quibus indulgemus tamquam bonis. Perit fortitudo, quae periculum facere debet sui; perit magnanimitas, quae non potest eminere nisi omnia velut minuta contempsit quae pro maximis vulgus optat; perit gratia et relatio gratiae si timemus laborem, si quicquam pretiosius fide novimus, si non optima spectamus.

Se uno vuole essere felice, si convinca che l’unico bene è la virtù; se pensa che ce ne sia qualche altro, prima di tutto giudica male la provvidenza, perché agli uomini onesti capitano molte disgrazie e perché tutti i beni che essa ci ha concesso sono insignificanti e di breve durata, se paragonati all’età dell’universo. Conseguenza di questi lamenti è che non manifestiamo gratitudine per i benefici divini: deploriamo che non ci capitino sempre, che siano scarsi, incerti e caduchi. Ne deriva che non vogliamo vivere, né morire: odiamo la vita, temiamo la morte. Ogni nostro disegno è incerto e non siamo mai pienamente felici. Il motivo? Non siamo arrivati a quel bene immenso e insuperabile dove la nostra volontà necessariamente si arresta: oltre la vetta non c’è niente. Chiedi perché la virtù non provi nessun bisogno? Gode di quello che ha, non desidera quello che le manca; per essa è grande quanto le basta. Abbandona questo criterio e verranno a cadere il sentimento religioso, la lealtà: chi vuole mantenere l’uno e l’altra deve sopportare molti dei cosiddetti mali, rinunciare a molte cose di cui si compiace come se fossero beni. Scompare la forza d’animo, che deve mettere se stessa alla prova; scompare la magnanimità, che non può emergere se non disprezza come cose di poco conto tutti quei beni che la massa desidera e tiene nella massima considerazione; scompaiono la gratitudine e i rapporti di gratitudine, se temiamo la fatica, se pensiamo che ci sia qualcosa di più prezioso della lealtà, se non miriamo al meglio

23/06/2011

http://www.libero-news.it/news/768299/Maturit%C3%A0_classica__c_%C3%A8_Seneca______studenti___Copiato_tutto_.html


giovedì 16 giugno 2011

Libri scolastici, saranno più cari per decreto Le nuove regole entreranno in vigore dopo l'estate. Rincari tra i 2 e i 10 euro

Il ministero dell'Istruzione ha approvato il decreto che fissa il nuovo tetto di spesa per i libri di testo della scuola secondaria, di primo e secondo grado. 
I nuovi limiti entreranno in vigore dopo l'estate, per l'anno scolastico 2011-2012: ci sarà un rincaro tra i 2 e i 10 euro in più all'anno per classe. Secondo il decreto firmato dal ministro Mariastella Gelmini ogni scuola potrà aumentare il tetto di spesa fino al 10%, a patto che il consiglio di istituto approvi la proposta dei docenti. 
Dunque per la scuola secondaria (le medie), i limiti si alzano di 4 euro per la prima (da 286 a 290), di altri 4 euro per la seconda (da 111 a 115 euro) e di 3 euro per la terza (da 127 a 130).
Per un rincaro complessivo di 11 euro. 

Rincari più pensati per i licei e gli istituti tecnici. Il balzo è di 35 euro spalmato su cinque anni; 34 euro per lo scientifico. Analizzando solo il tetto per il terzo anno di scuola superiore (mediamente il più oneroso per le tasche dei genitori), per il classico non si potrebbero superare i 376 euro, per il magistrale i 305, per lo scientifico e per l'istituto tecnico geometri i 315, per l'istituto tecnico aeronautico i 310 euro.

Questi son gli aumenti sulla carta. Perché molti istituti non seguono le indicazioni del tetto ministeriale. Secondo il rapporto di Tuttoscuola sulla qualità nella scuola italiana, nel 2010 il 56% delle classi secondarie di primo grado hanno sforato. La forbice oscilla tra l'Abruzzo, dove la percentuale è al 43% e la Sicilia, dove per il 64% delle classi le tabelle della Gelmini sono carta straccia.
http://economia.virgilio.it/soldi/libri-scolastici.html

mercoledì 22 dicembre 2010