ALLE URNE, ALLE URNE
D’accordo, vincerà Pinco Pallino, che sopirà come al solito i rancori dei perdenti, chiedendo loro di unirsi a lui (o a lei) nel governo cittadino. Ma forse è il momento di chiedersi se vincere e governare siano la stessa cosa, visto il degrado imperante sul tutto il suolo italiano, al di là di chi ha la maggioranza vincente di destra o di sinistra. In poche parole trionfa quello o quell’altro, ma chi detta legge (e quindi governa) è la malavita più o meno organizzata, più o meno nativa o straniera, con l’avallo degli stessi amministratori che, non sapendo dove sbattere la testa (sintomo certo di incapacità a governare, appunto) cercano invano di accontentare tutti e così si affannano a … non fare nulla con i risultati evidenti. Che se poi dovesse esistere per uno strano miracolo chi si lascia prendere dai pruriti per ripulire o migliorare la città, arriva subito l’impedimento, se non il veto del solito prefetto solerte o, in caso di svista dello stesso subito è pronta ad osteggiare tutto la magistratura o la corte costituzionale, o … l’Unione Europea. Già, come dicevo non basta vincere per governare e dal dopoguerra in poi, anche a livello nazionale non si è mai riusciti a farcela, ma solo a rabberciare situazioni preesistenti, in modo da renderle apparentemente più moderne. “Governare gli italiani non è solo difficile, ma è soprattutto inutile” sentenziava più o meno un personaggio storico che non voglio menzionare, ma che pure almeno ci ha provato a governare questo magma che è la nostra società (che non legge “magma”, ma “mangia” e si comporta di conseguenza). Quindi continuate a svolgere il vostro bel tema sulle primarie, illudetevi di essere “alla page” con questo vostro strumento (inventato da voi, beninteso) di democrazia.

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