W LA RIVOLUZIONE (dipende…)
Siamo in una situazione che non ha
precedenti: una crisi senza via d’uscita (almeno nel breve) che ha
colpito TUTTI i Paesi ricchi in periodo di pace ed al cui confronto
quella del lontanissimo ’29, pur avendo anche lei provocato fallimenti e
suicidi appare molto più blanda dell’attuale.
E’ palese che urga un
cambiamento radicale, se vogliamo prima di tutto fronteggiarla e poi
risolverla: possiamo dare la colpa ai politici (di tutto il mondo?!?),
possiamo dare la colpa ai banchieri (di tutto il mondo!!!), persino a
noi stessi, cittadini innocenti, colpevoli peraltro di avere accettato
tutto quello che ci veniva propinato (ma potevamo fare altrimenti???),
possiamo anche cercare altri capri espiatori, ma … la situazione non
cambia – Siamo veramente nei guai, senza ombra di dubbio ! –
Certamente la crisi colpisce prima i soggetti più deboli, i monoreddito,
per esempio, ma poi anche i multi redditi (che devono pagare affitti,
mutui, spese scolastiche dei figli, spese sanitarie ecc. ecc.)…
Altri, più fortunati fin’ora non hanno sperimentato appieno gli effetti
devastanti e tuttalpiù si lamentano dell’aggravarsi del peso fiscale.
FIN’ORA, appunto: se infatti questo stato di cose perdurasse indovinate
da chi l’erario affamato di soldi sarebbe costretto ad attingere… E se
anche non avesse la mano troppo pesante potrebbero sorgere altre
“difficoltà” di vario genere (per esempio inquilini che, costretti anche
loro dalla crisi non fossero più in grado di pagare l’affitto ai
proprietari, con l’immobile svalutato che nessuno vorrebbe o potrebbe
acquistare – ma che sarebbe lo stesso soggetto ad imposte -).
Quindi
è assodato che, prima o poi tutti saranno coinvolti… Tutti meno chi si
avvantaggia di questa crisi. In primis i grandi evasori fiscali (per
carità, non mi riferisco agli scontrini-scontati o a quelli non emessi –
ben poca cosa, e a volte la differenza tra morire e sopravvivere -);
Poi quei delinquenti che chiudono le fabbriche in Italia (pur avendo
avuto contributi statali), dichiarando fallimento, per poi riaprire
fuori dai confini, con mano d’opera straniera a prezzi stracciati (anche
se il fisco è veramente intollerabile, qui in Italia); Infine, se
esiste quel tal famoso complotto globale di cui tanto si vocifera,
tutti i massoni più o meno illuminati, i grossi banchieri e gli
speculatori senza coscienza.
Ed allora, più o meno disperati
dovremmo correre ai ripari, od almeno scendere in piazza,
arrabbiatissimi, determinati a fare valere le nostre ragioni… Già, ma
quali? Il “TUTTI A CASA” rivolto ai politici? Il “FUORI DALL’EURO”? OK,
ma poi? Solo anarchia, è questo che vogliamo veramente? E che tipo di
rivoluzione ci aspettiamo: quella “comunista” dove tutti sono eguali
e dove tutta la ricchezza è detenuta dallo Stato, lasciando ai
cittadini la bella utopia di un trattamento simile, ma di fatto neppure
le lacrime per piangere?
Oppure quella liberale, dove si sostituisce allo Stato la classe dei detentori della ricchezza e del potere?
Se fossero questi i presupposti, allora mi dispiace, ma proprio non mi
sento coinvolto: male per male non rischio nulla di peggio a rimanere
nello status attuale, anzi forse non sto poi tanto male…
Se invece
ci fosse un progetto, una strategia e delle persone in grado di attuare
entrambi, se ci fosse la possibilità di migliorare (DI MIGLIORARE,
ripeto!) la situazione di tutti, allora non avrei alcun dubbio di
esserci anche io insieme a tutti e di credere fervidamente nella nostra
rivoluzione…
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