domenica 31 marzo 2013

»Italia TEMPO DI CRISI La casa fa diventare gli italiani sempre più poveri e infelici


Le bollette, le tasse, il mutuo o l'affitto sono diventati costi proibitivi per oltre 3milioni di famiglie

La casa fa diventare gli italiani 
più poveri e infelici: ecco perché
Qual è il tuo stato d'animo?
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Una volta avere un tetto sopra la testa faceva stare tranquilli. Ora la casa è una delle cause principali di povertà. Le bollette da pagare, le tasse, le rate del mutuo o i canoni di affitto sono diventati costi proibitivi per oltre 3milioni di famiglie italiane. Secondo un rapporto della Cgil il 31,2% delle uscite del bilancio familiare è impiegato per saldare bollette, pagare tasse, mutui o affitti. Ma per oltre tre milioni di famiglie la quota supera il 40%. Secondo l’analisi le spese mensili per il mantenimento di un appartamento in proprietà e in affitto ammontano, in media, rispettivamente a 1.150 euro e a 1.515. "Cifre lievitate negli anni anche a seguito dei continui aumenti delle tariffe e della recente introduzione dell’Imu", afferma la responsabile politiche abitative della Cgil Nazionale, e curatrice dello studio, Laura Mariani, secondo la quale, tali costi "rischiano di lievitare ancora a causa degli aumenti previsti con la nuova Tares e con l’incremento dell’Iva che inciderà sui costi connessi alle spese di manutenzione". 
fonte

E il Novecento partorì un Topolino


Il secolo in cui siamo nati possiamo ricordarlo per gli orrori o per le scoperte, per i giganti o per i dittatori. Ma non avrei mai pensato che potesse essere considerato il secolo di Topolino, il mouse di Walt Disney

Il secolo in cui siamo nati possiamo ricordarlo per gli orrori o per le scoperte, per i giganti o per i dittatori. Ma non avrei mai pensato che potesse essere considerato il secolo di Topolino, il mouse di Walt Disney. Il filosofo della scienza Giulio Giorello lo ha salutato come suo collega e maestro in un saggio «La filosofia di Topolino», da poco uscito da Guanda. La sua non è una civetteria da pop filosofo: Ezra Pound disse che la figura letteraria americana più importante era Mickey Mouse.
Il Topolino di Giorello è fatto su misura per lui: non è Legge e Ordine, come si è spesso detto, ma è un progressista antimetafisico, un relativista che precorre temi odierni, un ribelle che combatte contro le ingiustizie. Promosso da Topolino a Grillino. Ricordo a Giorello che il padre del Topo, Disney, era un conservatore, vicino ai partiti di destra, con simpatie per il fascismo e perfino venature esoteriche da nazismo magico.
Disney fu ricevuto due volte da Mussolini che amava Topolino - suo figlio Romano era tesserato nel club - e quando con l'autarchia proibirono i fumetti made in Usa, Mussolini di suo pugno scrisse «eccetto Topolino». Per il Natale del 1937, racconta Alessandro Barbera in «Camerata Topolino», Goebbels regalò ben 18 film di Topolino a Hitler. Certo, bisogna distinguere tra fasi diverse di Disney e di Mickey Mouse. Il Topolino che ricordo io era un po' troppo perfettino e assennato, con insopportabili venature montiane. Preferivo Paperino, sfigato con brio. Derattizziamo il Novecento e la filosofia.

sabato 30 marzo 2013

Buona Pasqua


Gli atti illegittimi non fermano il piano per l'ex Carmine


La giunta determinata a proseguire comunque sulla strada già segnata
di Patrizia Longo
Un cantiere edile (Cardini)
Un cantiere edile (Cardini)
Sesto San Giovanni, 30 marzo 2013 - Il progetto di riconversione dell’area ex Carmine — finitonell’inchiesta dei pm di Monza sul cosiddetto Sistema Sesto e congelato lo scorso novembre dall’amministrazione sestese che ne contestava le volumetrie, in quanto determinate "in modo difforme" al piano urbanistico - potrà essere portato a termine. Perché "se anche una parte degli atti è illegittima, non ci sono ragioni di interesse pubblico per revocare il permesso di costruire". Sarà il consiglio comunale ad avere l’ultima parola, ma l’orientamento della giunta sestese è chiaro: ne ha parlato l’altra sera l’assessore all’Urbanistica Edoardo Marini, di fronte alla commissione speciale istituita per far luce sulle pratiche edilizie oggetto di contestazioni da parte del perito della Procura.
"Non è sufficiente il vizio procedurale e non basta come interesse pubblico il semplice ripristino della legalità — ha spiegato Marini, riportando quanto scritto dall’avvocato Paolo Sabbioni, a cui è stato chiesto un parere legale —. La revoca del provvedimento deve avere una motivazione e avvenire entro un termine ragionevole, tenendo conto dell’affidamento che gli atti hanno generato".
C’è voluta oltre un’ora per ripercorrere in commissione le tappe salienti di una vicenda iniziata nel 2007, con un progetto che prevedeva 2.656 metri quadrati di slp (superficie lorda di pavimento) diventati, di variante in variante, oltre 4.500. In discussione, il permesso di costruire rilasciato a gennaio del 2009 alla ditta Trevisan. Permesso che lo scorso novembre era stato sospeso dall’amministrazione comunale, per una serie di contestazioni da parte dello Sportello unico per l’edilizia chiamato a revisionare l’intera pratica. Tre i rilievi principali: il mancato conteggio nella slp del piano terra, possibile solo in caso di porticato; la chiusura delle logge, considerate impropriamente «serre bioclimatiche»; il recupero del sottotetto della villa ex Carmine, non previsto nel piano.
Una parte delle contestazioni, ha rilevato la giunta, "sono state superate dalla documentazione tecnica" depositata dall’operatore. C’è una perizia giurata, sul risparmio energetico generato dalle "serre"; e al primo piano sono state ricavate le cantine. Rimangono i 400 metri quadrati di recupero del sottotetto. Valore ipotizzabile: almeno un milione e 200mila euro. "La controparte ha fatto presente che l’incremento era stato avallato dal consiglio comunale" ha sottolineato Marini. Che, a margine della commissione, ha precisato: "Potremmo proseguire con la revoca del permesso, relativamente ai 400 metri quadrati. Sapendo che finiremmo al Tar e poi al Consiglio di Stato. Deciderà il consiglio comunale".
Intanto la delibera di giunta dà mandato agli uffici di "chiudere il procedimento". Prendendo atto che «la ditta Trevisan si impegna formalmente a farsi carico di ulteriori opere a favore della collettività», «fino a 85mila euro» per l’arredo stradale in via Picardi.
patrizia.longo@ilgiorno.net

venerdì 29 marzo 2013

Orti e asinelli, al Parco Nord arriva la primavera



Tutte le iniziative per una Pasquetta all'aria aperta
Trekking, lezioni di equitazione e giochi. Tutto rigorosamente a dorso d'asino. E' la Pasquetta “alternativa” che il Parco Nord e l'associazione “A passo d'Asino” propongono per il primo aprile, il lunedì dell'Angelo. Una giornata che inizierà alle 10 nell'Area didattica natura del Parco con i giochi con gli animali (dal costo di 5 euro per 15 minuti) e con corsi di equitazione di base tenuti da un istruttore della scuola di equitazione asinina (10,00 € per 15 minuti e di 15,00 per 30 minuti) rivolti ai bimbi dai 3 ai 12 anni. Dopo un po' di conoscenza e di pratica con gli asinelli si proseguirà con quattro sessioni di “trekking sommeggiato” a cavallo tra il pranzo e il primo pomeriggio, circa 40 minuti tra i boschi e i sentieri del Parco al costo di 10 euro. La giornata si concluderà dalle 16 alle 18 poi come è iniziata: con giochi e lezioni della scuola di equitazione asinina. Un appuntamento quello con “A passo d'Asino” che si ripeterà ogni primo lunedì del mese fino a ottobre, tranne che nel mese d'agosto.
Non solo amore per gli animali. Il Parco Nord, insieme alla Fondazione Minoprio, propone nell'ambito del progetto Ort-iamo un corso base di orticoltura. Un percorso che ha l'obiettivo di sensibilizzare, promuovere e far conoscere la cultura del giardinaggio. Ogni sabato mattina, due ore di lezione, dalle 10 alle 12, tenute da Giovanni Salvan docente della Fondazione in cui gli iscritti (al massimo 25 per un costo di 100 euro più Iva) impareranno tra teoria e pratica come si compone un terreno, come si fa a piantare, seminare, trapiantare ortaggi e bulbi. Primo appuntamento per il 6 aprile, ultimo per l'8 giugno. Per le iscrizioni c'è tempo fino al 4 aprile. Un po' in ritardo per la semina.
Pasquetta a Passo d'Asino, per le prenotazioni contattare l’Associazione A Passo d’Asino all’indirizzo mail segreteria@apassodasino.org oppure telefonando al numero 334.5820918.
Corso base di orticoltura Per iscrizioni: Fondazione Minoprio Tel. 031900135 – fax 031900248, eventi@fondazioneminoprio.it
Per informazioni: Parco Nord Milano Tel. 022410161 fax 02241016220, mail:mangia@parconord.milano.it
Roberto Rossi

LAVORO/ Da Regione Lombardia 1 milione di euro per giovani disoccupati. Bando per favorire la nascita di nuove imprese


Oltre 2 milioni di euro (di cui uno messo in campo da Regione Lombardia) a disposizione degli under 35 lombardi, per favorire la nascita di nuove imprese e promuovere opportunità di impiego per disoccupati, cassaintegrati e iscritti alle liste di mobilità. È questo, in sintesi, l'obiettivo del progetto 'Start 2013', finanziato anche dall’Assessorato allo Sport e Politiche per i giovani. Il progetto è frutto di un accordo fra Regione Lombardia, Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù, Comune e Camera di Commercio di Milano e Unioncamere.
Sostegno alle Pmi - Tra gli obiettivi del progetto c'è quello di aiutare i
giovani a inserirsi nel mondo del lavoro, supportando le piccole e medie imprese lombarde con meno di quattro anni o con più di quattro anni ma operanti in settori come moda, design, green economy e digitalizzazione. Per questi settori dovranno essere fatte nuove assunzioni o dovrà essere fatta la stabilizzazione del personale precario grazie ad appositi voucher, che andranno dagli 8.000 fino ai 10.000 euro. Inoltre, verranno attivati seminari rivolti ai giovani occupati/stabilizzati, con lo scopo di presentare i principali aspetti delle organizzazioni aziendali e della contrattualista del lavoro.
Servizi gratuiti per mettersi in proprio. Tra le attività previste anche servizi gratuiti per mettersi in proprio rivolti a disoccupati, inoccupati e cassaintegrati in mobilità, e colloqui di selezione con esperti, per avviare un'attività e per la definizione dell'idea imprenditoriale. Saranno attivati, inoltre, corsi di formazione e laboratori didattici per il trasferimento di contenuti e metodologie per la definizione del progetto imprenditoriale o di lavoro autonomo. Tra le iniziative sono previste anche l'assistenza individuale e la consulenza specialistica, per accompagnare nella stesura di business plan e professional plan.
Infine, verranno attivati incontri di presentazione dei progetti imprenditoriali, allo scopo di facilitare e favorire l'accesso a strumenti di microcredito disponibili e di informazione sul sistema di garanzie (Confidi, Federfidi, Fei e Camere di Commercio lombarde).
Il bando. La presentazione delle domande dovrà avvenire dalle ore 9.30 del 28 maggio 2013 fino alle ore 18 del 12 luglio 2013. Per ulteriori informazioni consultare il sito www.start.lombardia.it.

11A STRACINISELLO BALSAMO TROFEO AVIS


giovedì 28 marzo 2013

Grasso e Boldrini anti-casta: rinunciano alla casa riservata Ma così ci costeranno di più


TAGLI AI BENEFICI

Grasso e Boldrini anti-casta: rinunciano alla casa riservata
Ma così ci costeranno di più

Il personale di servizio delle abitazioni dovrà essere retribuito ugualmente. Leggi i precedenti dei presidenti Scalfaro, Cossiga e Ciampi

Pietro Grasso e Laura Boldrini

Sesto San Giovanni - Censimento Istat: rischio cancellazione per i ritardatari




Notizie dal Comune
Comunicati stampa
Censimento Istat: rischio cancellazione per i ritardatari


In questi giorni il Comune di Sesto San Giovanni sta verificando gli elenchi di coloro che, pur risultando iscritti in Anagrafe, non hanno consegnato il modello del Censimento Istat debitamente compilato.

Tre le tipologie di cittadini interessati: coloro che non hanno compilato il Censimento dell'ottobre 2011; i residenti a Sesto che hanno scritto sul Censimento un indirizzo diverso da quello che risulta in Comune perché non hanno mai comunicato il cambio di residenza e coloro che, pur dichiarando nel censimento di vivere a Sesto, non hanno ancora chiesto la residenza in Comune.

Questi cittadini sono invitati a recarsi in Comune per mettere in regola la loro posizione anagrafica entro il 30 giugno 2013. E' necessario portare i documenti di riconoscimento allo sportello 8 dell'Anagrafe in piazza della Resistenza 20 il martedì dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 17.00, il mercoledì, giovedì e venerdì dalle 9.00 alle 12.30.

La mancata presentazione della dichiarazione di abitazione "Cens. 11" comporta la cancellazione dall'anagrafe e dalle liste elettorali per irreperibilità, non sarà possibile fare certificati e carta d'identità e non sarà dunque possibile accedere a tutti i benefici comunali, provinciali, regionali e statali legati alla residenza.

mercoledì 27 marzo 2013

CIPRO: UN PREOCCUPANTE PRECEDENTE di Elisabetta Villa



















Con un sistema bancario sproporzionatamente grande e particolarmente esposto verso l’estero, il caso dell’isoletta di Cipro mostra alcune delle fragilità che possono esistere nei sistemi bancari. La nostra penisola, sicuramente meno vulnerabile in termini di esposizioni estere e dimensioni del sistema bancario, presenta altre debolezze alle quali bisogna fare attenzione. Con il prelievo forzoso sui depositi bancari, il caso di Cipro crea un precedente pericoloso che rischia di essere replicato. 

Nel secondo stato più indebitato a livello pubblico e privato nell’area euro opera un sistema bancario ipertrofico che ha attività (contanti, prestiti, titoli) pari a 8 volte il PIL. Possiamo iniziare da questo dato per capire l’origine della crisi di Cipro.
Questa piccola economia (0,25% del PIL dell’area euro), con una tassazione favorevole (l’aliquota per le imprese è del 10%) e regole poco stringenti in tema di norme antiriciclaggio, ha attirato negli anni ingenti flussi di capitali. Il paese che ha 18 miliardi di PIL all’anno si trova con un sistema bancario che detiene oltre 70 miliardi di euro in depositi, circa il 40% dei quali sono riferiti a non residenti, in particolare russi.
Negli ultimi anni, le banche cipriote hanno investito fortemente in Grecia, effettuando prestiti ed acquistando titoli di stato, offrendo agli investitori ritorni elevati con una tassazione favorevole. Ma, nel febbraio del 2012, la ristrutturazione greca e l’avvitamento dell’economia hanno portato il sistema bancario al collasso senza che lo stato potesse dare un sostegno. L’economia è piccola e le risorse necessarie al salvataggio non paiono irreperibili – sono cifre insignificanti per l’Europa, ma prevalgono invece le questioni di principio e della politica. Ma dove fossero le questioni di principio quando le banche cipriote effettuavano investimenti rischiosi con i risparmi dei correntisti senza darne alcuna visibilità non lo sappiamo.
Dopo otto mesi di trattative fallite tra Cipro e le autorità politico-finanziarie, i mercati finanziari chiudono le porte, così come hanno poi dovuto fare le banche dell’isola per evitare un assalto agli sportelli. Urgono 17 miliardi per tenere a galla il paese ed il sistema bancario, l’FMI ed i partner europei hanno pronto un pacchetto da 10 miliardi di euro ma Cipro deve trovare gli altri 7 miliardi; così che arriva la brillante idea di attingere ai depositi bancari. Dopo l’indignazione generata dalla proposta di tassare anche i depositi sotto i 100.000 euro, Cipro ha approvato un prelievo forzoso di oltre il 30% per i depositi sopra i 100.000 euro. Sono salvi i depositi inferiori a 100.000 euro ma crolla l’utopia che tenere i soldi in un conto corrente equivalga a tenerli ‘sotto il materasso’, al sicuro.
Nonostante la situazione cipriota sia abbastanza unica – vi si avvicinano per alcuni aspetti il Lussemburgo e Malta – il messaggio politico dell’Europa è chiaro: non si può sempre contare sull’intervento incondizionato di terzi e, chiunque richieda un sostegno finanziario, dovrà essere disposto ad un coinvolgimento del settore privato. La conclusione è che un dissesto finanziario, anche temporaneo, potrebbe riflettersi sui creditori delle banche: non solo obbligazionisti ma anche correntisti.
Il sistema bancario italiano è molto diverso da quello cipriota. In Italia, dove il Prodotto Interno Lordo ammonta a 1565.9 miliardi di euro (2012) e il debito pubblico è del 120,1% del PIL, il sistema bancario ha dimensioni più contenute rispetto a Cipro in rapporto all’economia reale: le sue attività pesano infatti solamente 2,7 volte il PIL, uno dei valori più bassi rispetto agli altri paesi europei. Rispetto alla media europea, l’esposizione ai depositi dei non-residenti è molto bassa e questo contribuisce a diminuire il rischio di una fuga o rimpatrio di capitali.
La fragilità del nostro sistema risiede però nella qualità degli impieghi: il complesso dei crediti deteriorati, al netto di quanto già svalutato in seno ai bilanci delle banche, raggiunge infatti 161 miliardi (l'8,4% del totale dei prestiti erogati dal sistema bancario e il 10,3% del PIL); questa cifra è anche, all'incirca, pari al patrimonio netto aggregato dell'intero sistema bancario italiano. 
Aspettando che nei mesi a venire le banche migliorino le coperture dei crediti in sofferenza e che ripensino il loro modello di attività ed il modo in cui servono l’economia reale, noi risparmiatori dobbiamo armarci di alternative e rimanere informati. I depositi di valore inferiore a 100.000 euro sono garantiti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Per quelli sopra i 100.000 euro, che non godono di alcuna garanzia, esplicita o  implicita, dobbiamo da una parte tener presente che da ieri, in Europa, lo status di correntista non garantisce più la totale inattaccabilità e, dall’altra, cercare di comprendere un po’ di più lo stato di salute della banca nella quale depositiamo i soldi. Quando anche il semplice conto corrente è a rischio, ci conviene guardare con un’ottica diversa le forme di investimento alternative, come ad esempio ETF o fondi comuni d’investimento, che abbiano costi accettabili e che offrano la maggior trasparenza possibile.

L'UE CI IMPONE I CIBI OGM CANCEROGENI.



Iniziamo dall’Ogm. Gli eurocrati – eletti da bilderberg e trilaterale e non certo dai cittadini – NON SOLO IMPONGONO l’OGM a tutte le nazioni aderenti (vedi Ieri l’Unione Europea ha imposto all’Italia di permettere la coltivazione del mais Ogm: l’Italia è costretta ad accettare le varietà autorizzate dall’Ue) privando i cittadini della loro sovranità su un tema FONDAMENTALE per la salute e per i cittadini, ma oltretutto DIFENDONO SPUDORATAMENTE il mais ogm accusato di causare TUMORI. Grazie a Mario Monti, che ha di fatto dichiarato illegale l’agricoltura “km zero” nel silenzio assoluto abbiamo detto addio anche alla sovranità alimentare.

Il “copione” della difesa UE che vuole far coltivare mais potenzialmente – o meglio, REALISTICAMENTE – cancerogeno è quello tradizionale con la quale le varie istituzioni nazionali e sovranazionali avallano qualsiasi porcata: “NON è DIMOSTRATO CHE…”

Secondo loro “non è dimostrato che Ilva aumenti fortemente l’incidenza di malattie” cosi come “non è dimostrato che l’uranio impoverito – impiegato massicciamente in tutti i conflitti per smaltire in modo economico le scorie delle centrali nucleari – provochi tumori” (vedi il dossier) per non parlare poi degli inceneritori, che ovviamente “non è dimostrato causino tumori” nonostante immettano nell’ambiente, spesso non distante dai centri urbani, tonnellate di polveri fini e diossina ogni anno. Gli inceneritori moderni, che bruciando rifiuti producono energia vengono chiamati dai nostri amministratori con il nome ben più “orecchiabile” e rassicurante di “termovalorizzatori”.


Dovrebbero bruciare “rifiuti solidi urbani” ma in diversi casi è emerso (dopo anni) che ci finiva di tutto, anche i rifiuti speciali, il cui regolare smaltimento è costoso: alcuni materiali persino 2-3 euro al kg e pertanto permettono affari milionari (si parla di carichi di tonnellate…) che le ecomafie talvolta riescono a suon di mazzette a far bruciare negli inceneritori, dove si trasformano in pericolosi gas e polveri fini che respiriamo tutti. Per questi motivi nel napoletano (per esempio a Chiaiano e Acerra) i cittadini si opponevano duramente all’inceneritore: per la consapevolezza che in essi ci finisce di tutto: ma agli italiani i mass media queste cose non le dicono, preferiscono far passare il messaggio che “non vogliono le discariche e gli inceneritori e poi l’immondizia finisce per strada” in modo da delegittimare le proteste e fare avallare all’opinione pubblica le manganellate con la quale impongono i veleni. In realtà la loro protesta è sacrosanta: in quelle zone dove la criminalità organizzata domina ed è infiltrata-collusa con la politica (sempre se non sono la stessa cosa) gli inceneritori sono un problema immenso per i cittadini di un territorio che in ampie aree – la cosidetta “terra dei fuochi” – deve fare i conti anche con roghi dolosi di rifiuti, sotterrati ovunque senza il minimo scrupolo, anche in corrispondenza di falde acquifere.

Gli inceneritori sono difesi a spada tratta da numerosi politici – tra cui uno scandaloso Renzi che cerca di zittire in malo modo un’oncologa (guarda il video) – e persino da oncologi famosi (e ahimè stimati) come il dr. Veronesi, un fermo sostenitori della teoria che “gli inceneritori non provocano tumori”. Veronesi si è espresso persino in difesa dell’uranio impoverito.

E’ di questi giorni la notizia menzionata sopra che l’Europa – che ha imposto l’ogm a tutti i paesi aderenti – ha difeso persino il mais accusato di essere cancerogeno: di seguito l’articolo “Il mais ogm è veleno? L’Europa si schiera con la Monsanto”.

PERCHE’ QUESTA DIFESA AD OLTRANZA DEGLI OGM DA PARTE DELL’EUROPA?

“Forse” perché gli eurocrati non eletti che detengono il potere in UE sono tutti espressione del gruppo Bilderberg e della commissione Trilaterale, quella di cui Monti era Presidente europeo fino alla nomina a premier (dopo la nomina si è dimesso da Presidente, ma i “rapporti” ovviamente restano). La commissione trilaterale è stata fondata dal signor ROCKFELLER, il braccio destro della potentissima famiglia ROTHSCHILD nonchè PROPRIETARIO DI MONSANTO, che detiene il monopolio mondiale degli ogm… sono loro i veri padroni di questa UE!

(Non solo ma quando i pollini si mischieranno con le varietà non OGM daranno vita a piante modificate geneticamente. Spariranno quindi le varietà autoctone. Questo è il motivo per il quale la fondazione Rockfeller e amici ha rubato i semi delle varietà selvatiche e se le é portate nel rifugio delle Swalbald).

Fonte: stampalibera.com


Tratto da La nostra ignoranza è la LORO forza. (FB)

martedì 26 marzo 2013

Domenica 24 marzo 2013,Vox Pupuli,Cinisello Balsamo

 "Domenica 24 marzo 2013,Vox Pupuli, nonostante una pioggia battente, tra la gente per sollecitare i candidati sindaci a dare risposte, su  possibili alleanze, come favorire le imprese e creare occupazione, come contrastare la nuova povertà, cosa fare per  riavvicinare i cittadini alla politica. "





























GRANDE FRATELLO FISCALE



lunedì 25 marzo 2013

LA CRISI MONDIALE E CIPRO


La crisi cipriota rivela che i banchieri sono sacri, i depositi no
di Alejandro Nadal (*); da: lahaine.org; 22.3.2013

La piccola isola del Mediterraneo orientale è responsabile solo dello 0,2% del PIL dell’Unione Europea.
Ma l’architettura del nuovo piano di “salvataggio” per Cipro fa rinascere la paura sul futuro dell’euro. Comè possibile questo?
Anticipando le conclusioni, il piano di salvataggio per Cipro porta con sè tre grandi pericoli.
Primo: distrugge le aspettative che si avevano sull’unione bancaria per l’Eurozona. Oltre ai problemi di supervisione delle banche, la crisi cipriota rivela che i banchieri sono sacri e i depositi no.
Secondo: ravviva i timori dell’effetto contagio su altri paesi dell’Eurozona, tra cui l’Italia e la Spagna, questa volta rispetto al comportamento dei depositanti.
Terzo: apre un nuovo fronte del teatro della cirisi europea nel coinvolgere la Russia.

L’economia cipriota ha sofferto pesantemente per la crisi europea. Le sue due principali banche hanno patito forti perdite per la ristrutturazione del debito dellaGrecia e la recessione ha portato al collasso le riscossioni. Il presidente di Cipro, Nicos Anastasiades, è tornato il fine settimana scorsa da Bruxelles con un pacchetto di salvataggio. L’accordo prevedeva per il piccolo paese grandi difficoltà. Primo, il debito non include i grandi possessori di buoni che potrebbero essere candidati in uno schema di ristrutturazione stile Grecia. Secondo, qualsiasi taglio al principale dei buoni sovrani significherebbe il fallimento delle banche cipriote che sono le più esposte. Così si è deciso per un altro piano.
In cambio di una iniezione di 10.000 milioni di euro, il governo di Nicosia si è impegnato a fissare una tassa sui depositi bancari. Secondo questo piano i conti di più di 100.000 euro avrebbero dovuto pagare il 9,9%, mentre quelli al di sotto di questa cifra avrebbero pagato il 6,75%.
Si sperava che l’ammontare recuperato raggiungesse i 5.800 milioni di euro.
Mentre scriviamo è stato annunciato che il parlamento cipriota ha rifiutato la progettata tassa e con questo il piano di salvataggio si è disintegrato.

Ma, indipendentemente dal corso che prenderanno gli avvenimenti (con un nuovo piano di salvataggio), il dramma cipriota ha rivelato diversi sgradevoli aspetti sulla crisi europea e sulla natura dell’unione monetaria.

La base dell’economia cipriota sta esattamente nei servizi finanziari: la dimensione del settore bancario è di 8,35 volte il PIL dell’isola. Per essere più chiari, da anni Cipro è diventata un gigantesco paradiso fiscale in cui si possono aprire conti bancari con rapidità, discrezione e bassi costi. La minimizzazione dei costi fiscali si accompagna alla possibilità di penetrare nella sfera dell’euro.
Per questo ci sono più di 1.400 compagnie russe registrate a Cipro, comprese alcune delle più grandi come Gazprom, Norilsk e Lukoil. Anche le operazioni di lavaggio del denaro sono facilitate, per cui si ritiene che Cipro sia uno spazio favorito per la mafia russa.

Il governo russo, con Vladimir Putin alla testa, ha espresso chiaramente la sua rabbia e il suo disaccordo con ciò che considera una tassa confiscatoria. Il fatto è che si calcola che i depositi di persone e imprese russe nell’isola ascendano a circa 30.000 milioni di dollari, circa il 40% dei depositi.
Si dice che in realtà Cipro è da anni il cavallo di Troia usato dalla mafia russa per penetrare nella zona euro. Non per niente poco tempo fa Mosca ha concesso a Cipro un credito di 2.500 milioni di dollari ed è già coinvolta con le compagnie che hanno scoperto grandi riserve di gas naturale nella ZEE (zona economica esclusiva) di Cipro.

Naturalmente l’accordo con la troika era accompagnato dalle altre condizioni che hanno fatto sprofondare Grecia, Italia, Spagna, Portogallo e Irlanda. L’austerità fiscale (4,5% del PIL) e la contrazione salariale approfondirebbero la recessione. Ma l’imposta sui depositi è ciò che più richiama l’attenzione e scoperchia quella discarica che è il progetto neo-liberista di unione monetaria in Europa.

La troika ha mostrato le sue carte e dev’essere furiosa.
Si sono provate molte opzioni nella crisi europea, ma finora si era evitato di imporre un gravame sui depositi bancari perchè queste misure vengono considerate confiscatorie. Ed è vero che queste disposizioni lo sono in parte. Ma, dato che le banche cipriote hanno riciclato risorse inviate dalle grandi compagnie (e dalla mafia) russe, la troika ha deciso che questa volta i depositanti avrebbero potuto sopportare il costo del “salvataggio”.
Nel farlo ha mostrato che persino i depositatanti occupano un posto secondario nelle sue priorità.

Il rifiuto del parlamento cipriota del piano di salvataggio servirà a far contenti i grandi “investitori” russi nell’isola.
Sembra che l’oggetto del salvataggio di tutti, compresi i parlamentari, sia lo stato di paradiso fiscale.
La troika non solo castiga interi popoli per salvare le ban qualche volta che, ma è impegnata nel riscatto dei paradisi fiscali, anche se deve tradire alcuni suoi principi (ammesso che qualche volta li abbia avuti).

(*) Economista e professore messicano

(traduzione di Daniela Trollio
Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli”
Via Magenta 88, Sesto S.Giovanni)

Dopo quelli delle mense scolastiche, on line anche i menù degli asili nido di Sesto











Dopo la pubblicazione on line del menù delle mense scolastiche (materne, elementari e medie), arriva anche quello degli asili nido.


Da oggi, collegandosi al sito internet del Comune di sesto San Giovanni (www.sestosg.net) sarà infatti possibile visualizzare il menù del giorno e quello dei giorni successivi, oltre a quello del'intera stagione. Presenti nella pagina anche i consigli per un'alimentazione equilibrata.

"La pubblicazione on line dei menù scolastici – ha dichiarato l'Assessore all'Educazione Roberta Perego – ha avuto un successo al di là delle aspettative. Sono piccole cose che un'Amministrazione comunale può fare da subito per venire incontro alle esigenze dei genitori e sostenerli nel difficile e affascinante lavoro quotidiano di crescere un figlio".


domenica 24 marzo 2013

In Piazza Gramsci non cade solo la pioggia...

























Cinisello Balsamo domenica delle Palme con Vox Populi in piazza come sempre tra la gente, per chiedere ai futuri candidati sindaci quali possano essere le loro risposte: ai problemi della cittadinanza, alla crisi, che attanaglia non solo i piccoli e medi imprenditori, ma anche le famiglie.
In piazza Gramsci scendeva una fitta pioggia il marmo della piazza e la  scalinata della chiesa sembravano trasformarsi in piste scivolose di acqua e sapone, dove a fatica ci si reggeva in piedi, verso al tarda mattinata  un signore avanti negli anni, perso l’equilibrio,   sbatteva  violentemente il capo sugli scalini del sagrato, ,scalini sprovvisti di ogni minima forma di sicurezza, striature o zigrinature utili a far defluire sia l’acqua che ad offrire presa sul terreno.
Ora ci sarà senz’altro chi darà la colpa alla chiesa o al comune,senza preoccuparsi che forse bisognerebbe prendere in considerazione l’idea di riqualificare quella che dovrebbe essere in qualità di piazza principale il fiore all’occhiello della nostra città, una piazza senza ripari dalla calura estiva e scivolosa ad ogni pioggia, chiediamo pertanto che chi di dovere intervenga con urgenza, evitando la farsa che si può vedere nella confinante S.S.Giovanni nella trafficatissima piazza Rondò,  che sia lo stesso architetto, dove per evitare cadute accidentali sono stati posti dei semplici cartelli di allerta. .
Per cronaca, fortunatamente nei pressi si trovava  un’ ambulanza nei pressi, intervenuta per soccorrere una persona colpita da malore all’uscita della messa che combinata con la prontezza di intervento di un medico cittadino li presenze ha potuto evitare al malcapitato conseguenze ben più gravi, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza prontamente chiamata dagli stessi vigili lì presenti.
Forse questo dovrebbe essere un ulteriore punto che i candidati sindaci dovranno inserire nei loro programmi, per evitare che altri possano trovarsi nelle medesime situazioni del nostro concittadino.
Qui sotto riportato il volantino distribuito,  che come previsto ha suscitato l’interesse della popolazione:



ALCUNE  DOMANDE AI FUTURI CANDIDATI SINDACI
DELLA NOSTRA CITTA’

1.    Quali gli scenari in caso di ballottaggio?  L’impasse a cui assistiamo in questi giorni a livello nazionale,  con l’ ascesa del Movimento 5 Stelle che condiziona pesantemente qualsiasi iniziativa politica, come pensate di operare in caso di ballottaggio, per cercare di dare un governo alla città,? Sarete aperti a tutte le soluzioni oppure ci sono delle pregiudiziali? In caso affermativo, siete disposti a dichiararle preventivamente?
2.    Come pensate possa essere ristrutturato lo    Sportello Imprese per favorire l’Occupazione?   Cinisello non è un’isola felice, ma come città che ogni giorno si sveglia con un posto di lavoro in meno,  richiede proposte serie, non libri dei sogni. Nelle vostre risposte vorrebbe leggere: Sviluppo, Lavoro e Innovazione, che possano richiamare imprese sul territorio, reso arido da politiche inique. Quali proposte concrete avete a riguardo?
3.    Come vi ponete nei confronti della nuova povertà?   In nessuno dei vostri programmi abbiamo letto di questo cono d’ombra della società, come se fosse qualcosa di cui non parlare. Con la crisi, si sono creati nuovi poveri. Coloro che sino a ieri erano elemento portante dell’economia nazionale, artigiani e commercianti,  oggi sono allo stremo. Molti sono falliti.  Molti sopravvivono, strozzati dalle troppe tasse e da un’Equitalia priva di anima, privi di supporto bancario.  Per evitare il ripetersi di gesti estremi, purtroppo frequenti, quali forme di sostegno pensate di attivare?
4.    Come pensate di riavvicinare i cittadini alle istituzioni? Con le ultime elezioni si è decretato la fine della politica arrogante e incapace di comprendere il disagio, emerso in tutta la sua potenza.  Trasparenza e partecipazione non possono realizzarsi con la sola messa in rete dei consigli comunali. Probabilmente è arrivato il momento di coinvolgere e ascoltare la cittadinanza. Come pensate di farlo?

Come Associazione Vox Populi a nome dei cittadini cinisellesi che si sono rivolti a noi, crediamo sia utile da parte vostra rispondere, anche nei programmi che andrete a stilare con delle risposte in merito.
 VOX POPULI