lunedì 30 settembre 2013

Com'è profondo il mare

Com'è profondo il mare
Lucio Dalla in una strofa di una sua canzone del 1977,”com'è profondo il mare” cantava “innalzo per un attimo il povero a un ruolo difficile da mantenere, poi lo lasciò cadere a piangere e a urlare “.
Si proprio così prima della crisi tutto era possibile con le banche che ti rincorrevano per darti un prestito per comperare tutto dalla penna alla casa con “irrisori interessi” dicevano loro.
Tutti a comperare la casa,perché avere un tetto sicuro sopra la testa era ed è il sogno di tutti gli Italiani ed anche del governanti che si susseguirono perché diminuite le entrate dai monopoli visto che la gente sta fumando sempre meno ha inventato tasse su essa,vedi ICI,imu e varie tasse comunali e regionali senza contare il gioco d'azzardo legalizzato delle slot machine,dei gratta e vinci e super enalotto.
I lor signori quando hanno visto che la maggior parte degli abitanti del pianetta terra aveva una casa o se la stava pagando con il mutuo,quando dove andavano in ferie c'erano colonne di automobili e con i loro macchinoni dovevano stare in fila in autostrada hanno pensato bene di rimettere tutto a posto.
Come fare si saranno chiesti,semplice fare una bolla edilizia in modo che le banche piccole e non allineate saltino in aria e che le poche rimaste amiche le inglobassero,facendo pagare al cittadino tutto quanto con gli interessi.
Ci avevano inalzato quasi a loro ma il loro gioco lo prevedeva per poi farci cadere in una discesa rapida e dolorosa in modo di vederci rimpiangere il periodo che anche noi potevamo sognare ad una casa ed un lavoro certo.
Oggi di certo non c'è niente un mondo pieno di precari e chi ha ancora un contratto a tempo indeterminato non sta meglio perché non ci vuole niente a trovarsi in mezzo a una strada perché la propria ditta si disloca all'estero o fallisce.
Come diceva Macchiavelli nel “il principe”,”E tanto più è questa esperienza pericolosa, quanto non la si può fare se non una volta: però uno principe savio debbe pensare uno modo per il quale e' sua cittadini, sempre e in ogni qualità di tempo, abbino bisogno dello stato e di lui; e sempre di poi gli saranno fedeli.
Stiamo diventando schiavi di un principe che non conosciamo ne il nome ne sappiamo che faccia ha che sta muovendo i fili di questa opera di pupi che chiamiamo terra cercando di mettere uno contro l'altro le popolazioni usando come armi di discordia la religione e la razza o il colore diverso della pelle.
Forse quando capiremo che stiamo facendo il loro gioco sarà troppo tardi per una guerra pacifica di liberazione dai lor signori ma io ancora sperò che un domani potrà accadere per iniziare a risalire dal profondo mare.
Certo chi comanda non è disposto a fare distinzioni poetiche
il pensiero è come l'oceano,
non lo puoi bloccare, non lo puoi recintare.”

ROBE DELL'ALTRO MONDO


 

  • E' di queste ore la notizia che negli Usa la situazione economica sia disastrosa come in Europa, anzi forse di più, paragonabile alla Grecia di poco tempo fa... Infatti, per una sorte di rivalsa tra repubblicani e democratici (e confesso di non avere ben chiaro le differenze “ideologiche” delle due compagini) è saltato il decreto governativo che permetteva stipendi e pensioni ai “lavoratori federali”. Strutture di primo piano come la Nasa sarebbero di fatto in pericolo, ma non solo quelle e come al solito (tutto il mondo è paese) i primi a rimetterci sarebbero i più deboli, che andrebbero ad ingrossare le già foltissime schiere dei disoccupati, aumentando la povertà...
    Altro che “trovare l'America”: i nostri giovani che hanno cercato là l'Eldorado, la fuga di cervelli, voluta dalla crisi e dall'incapacità dei nostri governanti rischia seriamente di trovare un ulteriore ostacolo alle giuste rivendicazioni nella dabbenaggine dei “Signori” di oltre Oceano.
    Inoltre, malgrado le convinte speranze dei nostri leghisti si dimostra che anche il federalismo non è la soluzione che risolve tutto, anzi, a volte, come si evince, riesce a complicare le situazioni...
    Personalmente non ho simpatia per gli apparati burocratici-ideologici del mondo statunitense e neppure la loro storia di invasori camuffati da liberatori e da gendarmi della democrazia mi fa pendere dalla loro parte.
    Però la sorte dei poveri cristi in America come nel resto del mondo, quella è un'altra faccenda ...
     
     











domenica 29 settembre 2013

Osceola (Tallassee, 1804 – Fort Moultrie, 1838)


Risparmiate donne e bambini. Non sono loro quelli contro i quali stiamo conducendo la guerra e usiamo
il coltello da scalpo. Noi combattiamo contro gli uomini. E vogliamo comportarci da uomini. (Osceola)
 Osceola (Tallassee, 1804 – Fort Moultrie, 1838) è stato un militare nativo americano.

Capo dei Seminole, si oppose al trasferimento della sua tribù dalla Florida a ovest del Mississippi, così si ritrovò a far guerra ai coloni statunitensi. Comandò, utilizzando l'arte della guerriglia, i Seminole dal 1832 al 1837, spesso ottenendo successi rilevanti. Fu catturato con l'inganno nell'ottobre del 1837 e imprigionato a Fort Moultrie, ove morì. 
 

sabato 28 settembre 2013

OH, COME E' BELLO PAGARE LE TASSE...

 
Mi sbaglierò, ma mi pare che questo Stato viva solo spremendo i cittadini e solo quelli che si fanno spremere (la maggior parte, chiaramente). Siamo il Paese più tartassato in Europa (e forse nel mondo) e malgrado ciò continuano a pensare a nuovi tributi, nuove imposte, nuove accise (accidenti a loro!).
Benzina, sigarette, alcol, gioco sono i bersagli più ambiti e, a parte la prima, dove tutti dobbiamo attingere, gli altri sono solo vizi. Ma non per questo lo Stato si deve arrogare il diritto di ”castigare”, visto che ha già il monopolio del fumo, delle distillerie e delle bische e vi lucra abbondantemente. Ora se la prende anche con le sigarette elettroniche che, almeno in teoria dovrebbero pian piano fare scemare la voglia di nicotina, fino ad eliminarne la dipendenza. O forse è proprio per questo che si accaniscono... Io non fumo, non vado a spendere una lira per i vari giochi e sono quasi astemio, ma malgrado ciò, per senso di giustizia mi si ribolle il sangue scorgendo la volontà statale non di aiutare a smettere, ma solo di lucrare... Ma allora riaprano le Case Chiuse e tassino le prostitute: almeno farà cassa, tutelando nel contempo la salute delle “professioniste” e dei loro clienti. Oppure il perbenismo ipocrita glielo impedisce? Ma come, per il fumo, per l'alcol e per il gioco sì, per le “lucciole” no? Non è che tema che procedere su questa via abbia un costo iniziale molto pesante (anche se dopo recupererebbe oltre ogni aspettativa)?
Lo so, non è questo il maggiore problema. Gli italiani pensano all'IVA, all'IMU, alla TARES e a tutto il resto, pensano a come sbarcare il lunario. Ma pensano anche a dove vanno a finire tutte queste tasse, miliardi e miliardi di euro, che però non bastano mai. Altrove almeno ti costruiscono strade, scuole, ospedali, metropolitane, linee ferroviarie, ecc. ecc., ma qui al massimo rabberciano le strutture esistenti, cadenti ed obsolete, con lavori in economia (solo di materiale di infima qualità, non quanto lo fanno pagare) che durano molto meno di quanto costano...
Ma l'Europa (il “Dio lo vuole” della prima Crociata) ci impone di “raffreddare” il debito pubblico ed allora non ci sono tagli alla spesa pubblica che possano bastare... Tagli alle spese mediche, scolastiche, di assistenza (un discorso a parte per gli extracomunitari) questo sì, un “po' meno” a quelle degli apparati pubblici ed ai numerosi sprechi della “casta”... Un po' meno per dire quasi nulla...
Ma poi, se non mi sbaglio le tasse raccolte riescono a pagare solo UNA PARTE MINIMA DEGLI INTERESSI del debito pubblico: Ma di che cosa stiamo parlando?
E poi ci spieghino chiaramente come è nato, quando e chi è il colpevole di questo stramaledetto debito pubblico!!! In quanto sembra sorto dal nulla ed improvvisamente si è catapultato nella nostra società. Ma soprattutto mi preme sapere: Chi l'ha stabilito che noi cittadini, risparmiatori e quindi vittime innocenti di questo debito, dobbiamo pagare e continuare a versare in questo pozzo senza fondo i nostri beni?


venerdì 27 settembre 2013

Il Piave mormorò: non passa lo straniero ed invece è passato


Foto: Certamente tutti si ricorderanno o avranno studiato sui libri di storia del periodo dell’autarchia del ventennio fascista, autarchia uguale ad autosufficienza economica.
Quasi tutti avranno visto ho sentito parlare dei filmati Luce dove Mussolini falciava il grano, di campi di grano in tutti i posti e del giardino di guerra citato in una canzone del ventennio.
Siamo passati da un periodo che niente o quasi niente doveva venire dall’estero, quasi niente perché esisteva il mercato nero per merci che venivano dall’estero e poi andando avanti anche per mercanzie di prime necessità tipo pane e latte al periodo che le frontiere sono state cancellate e vengono da tutto il mondo per comperare marchi Italiani, nuovi padroni che vengono dai ricchi paesi arabi e dagli stessi Europei che pur passando il periodo di crisi come lo passiamo noi riescono ad investire.
Forse perché in quei paesi esistono banche che non prendono soldi dalla BCE all’1% per reinvestirli in bot e cct triplicandone come minimo il capitale senza nessun rischio.
Forse anche perché in Italia abbiamo una banca controllore, la Banca d’Italia con soci le banche Italiane controllati, arrivando all’assurdo che il controllato controlla il controllore, mentre a noi cittadini Italiani rimane il debito da pagare, debito che viene chiamato debito pubblico.
Anche se noi cittadini non stiamo pagando ogni hanno il debito pubblico, ma sentite bene ogni anno con le manovre, manovrine lacrime e sangue dei vari governi riusciamo a pagare solo l’interesse del debito.
Lette queste prime righe mi verrebbe di prendere un aereo e di andare all’estero anche io con un bel volo Alitalia ma presto prima che passi in mano Francesi, ma purtroppo tolto l’Italiano e qualcosa di Calabrese altre lingue non conosco.
Non posso dire di sapere Francese ed Inglese anche se studiato nelle medie il primo e nelle superiori il secondo perché non posso andare all’estero dicendo il libro è sul tavolo o il mio nome è Giovanni perché a questo si limitava lo studio delle lingue straniere, ma penso anche oggi la cosa non sia migliorata.
Non solo mentre marchi Italiani vanno in mani straniere, parecchi marchi Italiani delocalizzano all’estero facendo saltare la frase della foto “NON TOGLIETE IL PANE AI FIGLI DEI NOSTRI LAVORATORI ACQUISTATE ITALIANO”, come volerci fare pagare quel manifesto rendendoci ridicoli più di quello che siamo diventati grazie alla nostra classe politica ed economica.
Telecom non è la prima azienda Italiana a finire in mani straniere e purtroppo non sarà neanche l’ultima, ma quello che è comico e che gli interessati e il ministro all’economia lo sanno tramite la stampa, o almeno dicono così, forse speravano che la notizia non venisse rilevata?
Anche se sono curiose di sapere quante persone sanno di come siamo manipolati e pian piano stritolati dall’economia reale che di reale non ha niente perché i problemi più grandi per l’Italia sono la decadenza di Berlusconi,il matrimonio di Belen, i due velini di striscia la notizia o cosa fa o non fa Balotelli…
Continua…
L'Anziano Gino V 
Certamente tutti si ricorderanno o avranno studiato sui libri di storia del periodo dell’autarchia del ventennio fascista, autarchia uguale ad autosufficienza economica.
Quasi tutti avranno visto ho sentito parlare dei filmati Luce dove Mussolini falciava il grano, di campi di grano in tutti i posti e dell'orticello di guerra citato in una canzone del ventennio.
Siamo passati da un periodo che niente o quasi niente doveva venire dall’estero, quasi niente perché esisteva il mercato nero per merci che venivano dall’estero e poi andando avanti anche per mercanzie di prime necessità tipo pane e latte al periodo che le frontiere sono state cancellate e vengono da tutto il mondo per comperare marchi Italiani, nuovi padroni che vengono dai ricchi paesi arabi e dagli stessi Europei che pur passando il periodo di crisi come lo passiamo noi riescono ad investire.
Forse perché in quei paesi esistono banche che non prendono soldi dalla BCE all’1% per reinvestirli in bot e cct triplicandone come minimo il capitale senza nessun rischio.
Forse anche perché in Italia abbiamo una banca controllore, la Banca d’Italia con soci le banche Italiane controllati, arrivando all’assurdo che il controllato controlla il controllore, mentre a noi cittadini Italiani rimane il debito da pagare, debito che viene chiamato debito pubblico.
Anche se noi cittadini non stiamo pagando ogni anno il debito pubblico, ma sentite bene ogni anno con le manovre, manovrine lacrime e sangue dei vari governi riusciamo a pagare solo l’interesse del debito.
Lette queste prime righe mi verrebbe di prendere un aereo e di andare all’estero anche io con un bel volo Alitalia ma presto prima che passi in mano Francesi, ma purtroppo tolto l’Italiano e qualcosa di Calabrese altre lingue non conosco.
Non posso dire di sapere Francese ed Inglese anche se studiato nelle medie il primo e nelle superiori il secondo perché non posso andare all’estero dicendo il libro è sul tavolo o il mio nome è Giovanni perché a questo si limitava lo studio delle lingue straniere, ma penso anche oggi la cosa non sia migliorata.
Non solo mentre marchi Italiani vanno in mani straniere, parecchi marchi Italiani delocalizzano all’estero facendo saltare la frase della foto “NON TOGLIETE IL PANE AI FIGLI DEI NOSTRI LAVORATORI ACQUISTATE ITALIANO”, come volerci fare pagare quel manifesto rendendoci ridicoli più di quello che siamo diventati grazie alla nostra classe politica ed economica.
Telecom non è la prima azienda Italiana a finire in mani straniere e purtroppo non sarà neanche l’ultima, ma quello che è comico e che gli interessati e il ministro all’economia lo sanno tramite la stampa, o almeno dicono così, forse speravano che la notizia non venisse rilevata?
Anche se sono curiose di sapere quante persone sanno di come siamo manipolati e pian piano stritolati dall’economia reale che di reale non ha niente perché i problemi più grandi per l’Italia sono la decadenza di Berlusconi,il matrimonio di Belen, i due velini di striscia la notizia o cosa fa o non fa Balotelli…
Continua…
L'Anziano Gino V

giovedì 26 settembre 2013

GOVERNO DEL FARE (dire e baciare)






















Berlusconi, imitando Sansone (ma i capelli, dove sono ?!) che intende morire insieme ai filistei, farà dimettere tutti i suoi ministri, assieme al resto dei suoi deputati e senatori, nel momento in cui il parlamento voterà la sua decadenza ...
Per Giove, ma questo significa la fine del Governo del fare! E' proprio un irresponsabile costui, che pensa a se stesso, fregandosene degli interessi supremi dell'Italia!!!
Già, gli interessi dell'Italia... Il nostro premier è negli Usa a sgolarsi sulla stabilità della sua compagine, giurando e spergiurando che durerà ALMENO fino al tempo delle prossime elezioni e questo “delinquente” (non reo confesso, però) lo sconfessa pubblicamente? Ma dove andremo a finire? E pensare che stavamo andando così bene...
Aveva cominciato col dare possibilità di lavoro ai giovani... A quei giovani che non arrivano ai trenta anni, che non hanno né diploma, né laurea, in cassa integrazione da almeno sei mesi... Insomma la maggioranza dei giovani... E per gli altri lavoratori, dai 30 ai 60 – anzi oltre, vista la riforma Fornero - , per quelli laureati e diplomati, per quelli che non hanno diritto alla cassa integrazione, per quelli in cerca di lavoro da anni... beh, su quelli si stanno applicando per trovare IN FUTURO qualche soluzione soddisfacente-
Hanno cancellato l'Imu sulla prima casa. Anzi no, solo la prima rata. Anzi no, è stata solo sospesa... In compenso però ci regalano la Tares – dove praticamente raddoppiano le tasse sulla spazzatura, includendovi l'illuminazione delle città -. Poi aumentano l'Iva per la solita solfa della coperta corta...
In compenso sono pronti ad approvare leggi contro il femminicidio e l'omofobia, riuscendo a discriminare l'omicidio in serie A e B (ma se già è contemplato l'ergastolo a chi uccide, cosa faranno mai a chi ammazza una donna?) ed a creare un ennesimo reato d'opinione dove c'è già il giusto castigo contro chi usa violenza contro chiunque...
Già, il governo del fare … disastri.
Ma è un governo innovativo, su questo non si discute: c'è un dicastero per l'integrazione – lodi, lodi, lodi! - e finalmente riusciremo ad integrarci, non vedevamo l'ora...
Per il resto rimanda tutto ad interim, ma purtroppo, se quell'ingrato del Berlusca, quel signore condannato e quindi indegno di sedere tra i seggi dei SENORES, dove si sa, siedono i molto onorevoli (esclusi i grillini, naturalmente), se LUI stacca la spina, allora il mondo finisce. Dovremo pagare caro, dovremo pagare tutto (e vedere la differenza con quello che già paghiamo oggi) ed avremo un futuro incerto: niente più lavoro ai giovani (quelli citati sopra), niente femminicidio, omofobia, niente integrazione e soprattutto nessun rimando al futuro...
Angelo Corretto

mercoledì 25 settembre 2013

PAROLE IN … LIBERTA'


PAROLE IN … LIBERTA'
Ormai ci siamo abituati a considerarci un popolo ricco, felice e libero... Beh, forse proprio ricco, vista la crisi non direi ... Forse neppure felice … Libero, sì, sicuro, libero...
Infatti in tutto il mondo occidentale, grazie alla DEMOCRAZIA siamo tutti liberi, tutelati forse (dai padroni del mondo), ma liberi...
Ma cosa vuole dire soggettivamente Libertà? Non credo che si possa similare alla democrazia (governo del popolo), anche se, il pensiero comune (che non intendo contestare, per carità!) attesta che non esiste libertà senza democrazia... Libertà vuole dire non avere limiti? Non può essere, in quanto la nostra finisce quando lede quella degli altri. Oppure finisce quando comincia la loro? Non ho le idee chiare a questo proposito. Mi riferisco alle persone che per esempio pregano inginocchiate in mezzo alla piazza, occupando le vie adiacenti per innalzare lodi al loro dio, ma impedendo il transito agli altri. La loro è espressione di libertà religiosa (secondo la nostra Costituzione), ma noi, fermati nell'ingorgo veniamo bloccati nella libertà di movimento. Lo stesso vale per le manifestazioni, per gli scioperi, per le serrate e con questo non intendo contestare i giusti motivi dietro tutti questi, ma solo i disagi che creano in chi non partecipa...
Ma non divaghiamo: in che cosa siamo veramente liberi, in una società dove bisogna rispettare milioni di regole? Siamo liberi forse soltanto di dire SIGNORSI' ? No, no, vado dove voglio andare, senza troppa burocrazia – anzi in tantissimi paesi non c'è bisogno neppure di passaporto ! -, l'importante è che me lo possa permettere. Lo stesso vale per qualsiasi altra cosa di cui necessiti, anche le materie prime della mia esistenza. Quindi si potrebbe dedurre che la Libertà è limitativa per chi possiede poco o quasi nulla...
NON PUO' ESSERE QUESTO IL CONCETTO DI LIBERTA'...
Lasciamo stare i poveri... (anche se a pensarci bene: un accidente, lasciamo stare!)
Vediamo i potenti, nel senso che detengono i poteri (o almeno credono di detenerlo): hanno anche loro sempre qualcuno a cui rendere conto delle proprie azioni e quindi … limitati nei loro movimenti...
Ma allora esiste o non esiste questa benedetta Libertà? Forse solo in un'isola deserta, quando non devi rendere conto a nessuno, se non a te stesso (ma sei limitato dal mare che hai intorno). 
Forse alla fine solo in senso spirituale: Io sono ciò che sono e sono libero di continuare ad esserlo... BELLA ROBA !!!
Oppure siamo liberi come nel film Matrix, prima di assumere la pillola, circondati noi da false notizie, distorte, artefatte ad arte, fino a credere in una realtà che invece non esiste ed essere schiavi, vittime di un mostro che ci sta divorando un poco alla volta... 

Ah un'altra cosa: se la democrazia è governo di popolo, com'è che non si tiene conto che gran parte di esso non partecipa alle elezioni e che solo quella parte vincente del rimanente può avere le persone votate che governano?


Angelo Corretto

martedì 24 settembre 2013

Doni il sangue? Vai in pensione più tardi! Grazie alla Fornero


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SCANDALOSO: chi ha donato il sangue dovrà andare in pensione più tardi: grazie alla Fornero i giorni di permesso per il prelievo non saranno calcolati ai fini pensionistici! I donatori più generosi subiranno ritardi fino a 10 mesi!

Pensione ritardata ai donatori - I giorni di permesso per il prelievo non vengono calcolati, quindi c’è chi dovrà lavorare ancora per dieci mesi  

CREMONA - Dopo gli esodati, l'ex ministro Elsa Fornero ha un altro nemico: i donatori di sangue. I più anziani di loro stavano già pregustando la pensione, ma dovranno aspettare ancora perché costretti a recuperare i giorni in cui, con regolare permeEsplora il significato del termine: sso, sono rimasti a casa per il prelievo. Per alcuni si parla di dieci mesi in più. L’alternativa è smettere di lavorare alla data fissata, ma con un assegno diminuito di circa il 2%. L’allarme sugli effetti della riforma previdenziale era già stato lanciato, cadendo però nel vuoto.

Ora il caso è deflagrato a Cremona forse perché, in proporzione agli abitanti, è la città con più iscritti (6.000 che diventano 17.000 con la provincia) all’Avis. Il presidente comunale, Ferruccio Giovetti, 52 anni, medico, spiega com’è scoppiato il bubbone. «I nostri associati si sono recati ai patronati per i conteggi e hanno scoperto la sorpresa: i giorni utilizzati per dare il sangue non vengono calcolati ai fini pensionistici». È subito è partito il tam tam. «La nostra sede è presa d’assalto. Una persona in buona salute può fare sino a quattro donazioni all’anno per vari anni. Questo significa altri mesi di lavoro. Ci sono situazioni che stringono il cuore».

La battaglia per riscrivere la riforma è già scattata. I quaranta parlamentari «avisini» sono stati mobilitati, la deputata cremonese Cinzia Fontana (Pd) ha presentato un’interrogazione alla Camera. «Questo paradosso - dice - è forse il più clamoroso, ma la stessa cosa vale per le assenze per assistere un parente malato, la maternità facoltativa e, addirittura, lo sciopero». Anche l’Inps sta seguendo la vicenda. E mercoledì il presidente nazionale dell’Avis, Vincenzo Saturni, incontrerà il ministro alla Salute Beatrice Lorenzin. «C’è il rischio - avverte Giovetti - che la gente smetta di donare sangue». Potenza della beffa a chi vorrebbe fare qualcosa per gli altri.sso, sono rimasti a casa per il prelievo. Per alcuni si parla di dieci mesi in più. L'alternativa è smettere di lavorare alla data fissata, ma con un assegno diminuito di circa il 2%. L'allarme sugli effetti della riforma previdenziale era già stato lanciato, cadendo però nel vuoto.

Ora il caso è deflagrato a Cremona forse perché, in proporzione agli abitanti, è la città con più iscritti (6.000 che diventano 17.000 con la provincia) all'Avis. Il presidente comunale, Ferruccio Giovetti, 52 anni, medico, spiega com'è scoppiato il bubbone. «I nostri associati si sono recati ai patronati per i conteggi e hanno scoperto la sorpresa: i giorni utilizzati per dare il sangue non vengono calcolati ai fini pensionistici». È subito è partito il tam tam. «La nostra sede è presa d'assalto. Una persona in buona salute può fare sino a quattro donazioni all'anno per vari anni. Questo significa altri mesi di lavoro. Ci sono situazioni che stringono il cuore».

La battaglia per riscrivere la riforma è già scattata. I quaranta parlamentari «avisini» sono stati mobilitati, la deputata cremonese Cinzia Fontana (Pd) ha presentato un'interrogazione alla Camera. «Questo paradosso - dice - è forse il più clamoroso, ma la stessa cosa vale per le assenze per assistere un parente malato, la maternità facoltativa e, addirittura, lo sciopero». Anche l'Inps sta seguendo la vicenda. E mercoledì il presidente nazionale dell'Avis, Vincenzo Saturni, incontrerà il ministro alla Salute Beatrice Lorenzin. «C'è il rischio - avverte Giovetti - che la gente smetta di donare sangue». Potenza della beffa a chi vorrebbe fare qualcosa per gli altri.


Fonte: milano.corriere.it 

lunedì 23 settembre 2013

Dall'austerità alla decrescita Ecco i miti tristi della sinistra La crisi petrolifera del 1973 fornì a Enrico Berlinguer un cavallo di Troia per criticare l'Occidente. Poi su queste idee si è innestato il terzomondismo

Quarant'anni fa l'Italia si svegliò dal sogno del benessere e dal sonno del consumismo e piombò nella depressione cupa della crisi economica. Era il 1973, e l'Italia, con l'Occidente intero, entrò nell'autunno dell'Austerity. Fu chiamata così in lingua internazionale, preludio alla globalizzazione, la risposta etica ed economica alla crisi che ci fece perdere l'euforia sprecona degli anni Sessanta.







Risuonarono parole cancellate dall'opulenza del boom economico e dalla liberazione sessantottina: sacrificio, risparmi, austerità. L'origine dell'austerity fu la crisi del Medio Oriente e l'impennata del petrolio. Fu l'ultima crisi economica legata a un bene reale come l'oro nero: poi, le crisi diventarono soprattutto finanziarie. Fu in quel tempo che la riserva aurea smise di essere il parametro per le finanze di un Paese. Finì l'età dell'oro. Gli effetti sociali dell'austerity furono traumatici ma non tutti malefici. Entrammo nell'epoca del risparmio energetico, la benzina triplicò i prezzi nel giro di pochi mesi, i limiti di velocità frenarono la corsa, calò l'oscurità per le strade di notte per non sprecare l'elettricità, ci fu un limite di tempo e di temperatura anche per i termosifoni. L'oscurantismo colpì soprattutto l'aspetto ludico: i locali pubblici chiudevano prima, concerti e veglioni non potevano inoltrarsi nella notte, le sale del cinema anticiparono gli ultimi spettacoli, persino la tv chiudeva prima delle ventitrè... E poi le domeniche a piedi o in bicicletta, la prima vera crisi dell'auto e dei consumi, i primi elogi della lentezza e del km0... 
Fu curioso e paradossale l'effetto che produsse da noi la crisi petrolifera: anziché attivare l'investimento sulle fonti energetiche alternative al petrolio, a cominciare dal nucleare, produsse una forte sensibilità ecologista che di fatto paralizzò la ricerca e le centrali. Poi arrivò la mazzata di Cernobyl a dare l'estrema unzione al piano energetico del nostro Paese. Restammo come don Chisciotte, con i mulini a vento, fuori dalla realtà. E dipendenti dall'estero.
Il terreno dell'austerity era stato culturalmente preparato da alcuni sensori. Da noi per esempio ci furono le denunce di un gruppo di scienziati, il club di Roma guidato da Aurelio Peccei, che l'anno prima alla crisi energetica pubblicò I limiti dello sviluppo, un libro che riprendeva, forse senza saperlo, certo senza citarlo, un discorso di quarant'anni prima del Duce contro l'utopia dello sviluppo e dei consumi illimitati. Risale a quegli anni anche il libro apocalittico di successo del futurologo Roberto Vacca, Medioevo prossimo venturo. Il mito dell'austerity precorse l'odierna «decrescita felice» o «l'abbondanza frugale». 
La cultura hippie, i figli dei fiori e le comunità alternative prima del '68 furono le avanguardie di questo movimento antimoderno. Sul versante tradizionalista riprendeva fiato la cultura antimoderna di Julius Evola, Renè Guénon, Marcel de Corte e molti autori pubblicati dalla Rusconi diretta da Alfredo Cattabiani.
Tramontava sull'onda nera del petrolio, il modello consumista ma anche il modello industrialista dei regimi d'ispirazione marxista e leninista. La convinzione cioè che il comunismo fosse «socialismo più elettrificazione», il culto della dinamo che diventò il logo per molte squadre di calcio dell'est comunista, l'ideologia del progresso, legata allo sviluppo dell'industria. Cominciò a serpeggiare l'idea di essere entrati in una società postindustriale, mentre si faceva strada il terzomondismo in difesa dei Dannati della terra, come li aveva chiamati Frantz Fanon in un celebre libro sponsorizzato da Sartre.
Sull'austerità si gettò a capofitto il Pci che la vide come «l'occasione per trasformare l'Italia» come recitava un libro firmato da Enrico Berlinguer per gli Editori Riuniti. Con la lentezza di un pachiderma il vecchio Partito Comunista arrivò in ritardo all'austerità che culminò nel '77 in alcuni incontri, uno con gli intellettuali al teatro Eliseo di Roma, un altro con gli operai al teatro Lirico di Milano incentrati sulla svolta austeritaria. Introdotto da Giorgio Napolitano, Berlinguer disse agli intellettuali raccolti intorno al Partito-Principe: «austerità significa rigore, efficienza, serietà, e significa giustizia». Ma vuol dire soprattutto superamento del modello capitalista, in una linea che ancora risentiva dell'influenza cristiano-comunista di Franco Rodano. Berlinguer ibridava questo ritorno all'austerità, che assumeva a volte i tratti dell'autarchia mussoliniana degli anni trenta, con un riferimento terzomondista che strizzava l'occhio al Vietnam e più cautamente alla Cina di Mao. Ma restava saldamente ancorato all'Urss con queste parole inequivocabili dette agli operai a Milano e poi raccolte in quel libro: «noi rispondiamo di no a chi vuol portarci alla rottura con altri partiti comunisti; a chi vuol portarci a negare quello che è stato la Rivoluzione d'ottobre e gli altri rivolgimenti che hanno avuto luogo nell'Oriente europeo ed asiatico, il ruolo che esercitano l'Unione Sovietica e gli altri paesi socialisti negli equilibri internazionali e nella lotta per la pace mondiale; a chi vuol portarci a negare il carattere socialista dei rapporti di produzione che esistono in quei paesi». Poi si prodigava in un'apologia del «centralismo democratico» in cui, sì, tutti hanno diritto alla loro opinione ma «la posizione che risulta maggioritaria diventa la posizione di tutto il partito e tutti, quindi sono tenuti a rispettarla». Questo era al tempo Berlinguer, leninista, brezneviano e filosovietico. Contrariamente all'immagine che si vuol accreditare oggi, nella politica d'austerità di Berlinguer non c'era tanto il rigore o la questione morale ma la speranza nel collasso del capitalismo, «il declino irrimediabile della funzione dirigente della borghesia», l'egemonia del movimento operaio unita all'egemonia culturale, esplicitata nell'incontro dell'Eliseo quando il segretario del Pci sottolineò che le forze intellettuali «hanno oggi in italia un peso sociale quale non avevano mai avuto e... hanno in larghissima misura un orientamento politico democratico di sinistra». L'austerità era per il Pci di Berlinguer il cavallo di troia del comunismo in Occidente. Arrivò poi la reaganomics, l'edonismo yuppie degli anni ottanta, il collasso sovietico, a liquidare con l'austerità anche il modello comunista. Fu così che l'austerità anziché indicare un'antica virtù e uno stile sobrio di vita, evocò l'arcigno grigiore del comunismo al tramonto. Di cui Berlinguer fu l'icona triste in Italia, nonostante le postume beatificazioni, gli enfatizzati strappi e le benigne immagini ridenti.

domenica 22 settembre 2013

L'importanza della comunicazione



L'IMPORTANZA DELLA COMUNICAZIONE

(Aforisma del ministro della propaganda del III Reich Joseph Göbbels: Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità.)

Siamo bombardati quotidianamente dalle varie testate giornalistiche (e notate l'abbinamento tra “bombardati” e “testate”), dalle TV pubbliche e private, dai comunicati e dalle trasmissioni invasive“dentro la notizia”...
Quindi, in teoria, vista la pluralità delle informazioni, dovremmo essere ricchi di notizie, essendo in grado di filtrarle tra quelle di destra, di centro e di sinistra. In teoria, appunto... In pratica invece sono tutti bravi i giornalisti a filtrare loro ciò che deve essere trasmesso e ciò che invece non è lecito trasmettere, così che a noi, poveri mortali rimangono solo le briciole da valutare ed anche distorte, per giunta...
Così succede che la storia, scritta dai vincitori venga addomesticata, cancellando ogni “azione onorevole” del nemico (ed anche il peggior elemento ha in sé qualche cosa di buono, questo si sa), si cerca di farne sparire ogni traccia, o lo si demonizza, onde evitare un pericoloso ritorno al passato.
Poi non bisogna disturbare chi “lavora per noi” ed allora si ridicolizza ciò che non si riesce a celare. Per esempio quel tale Adam Kadmon che conduce una trasmissione a Italia Uno, che appare mascherato ed inverosimile e che parla di Illuminati, di complotti mondiali, di esercito delle tenebre che ci sta invadendo, lui potrebbe rivelare qualsiasi verità, ma dal modo di gestire tutta la faccenda non sarà mai creduto, ma visto come ridicolo e pomposo...
Il discorso di Assad, delle bombe chimiche, di Obama e di Hollande che vorrebbero bombardare la Siria, di Putin e della Cina che invece sono contrari, anche questo è ambiguamente riportato con notizie che vorrebbero dare ragione ai “giustizialisti”, anche se non ci riescono fino in fondo, fortunatamente, credo...
Inoltre chi tira i fili non ha tenuto conto che esiste un altro “telegrafo della comunicazione: INTERNET e questo a tutt'oggi è difficile imbrigliarlo... E rimane l'ultimo bagliore di libertà-



Angelo Corretto

venerdì 20 settembre 2013

Cronache Circensi



CRONACHE CIRCENSI

Sono già passati due anni... Già. Quando imperava il ritornello: c'è la crisi? Non c'è la crisi? - Purtroppo c'è, eccome se c'è!!! -. Ed allora un Premier “fa un passo indietro”, dando il mandato al “Governo dei Tecnici”, sostenuto da lui e dal suo nemico di sempre, il primo governo delle larghe intese, dopo quello di subito dopo la fine della guerra. Tecnici nel senso che usano una tecnica particolare: aumentano a dismisura le tasse, soffocando gli italiani, facendo crescere di fatto quella crisi che dovevano combattere e, non paghi di ciò, riescono a fare una riforma che manda in pensione solo i vecchi. Qualcuno dei big-ministri ci piange sopra, anticipando le lacrime di tutti noi, poveri mortali. 

E RICORDIAMOCI CHI SOSTIENE QUESTO GOVERNO!
Grazie al cielo viene il momento delle elezioni. Vince l'astensionismo (ma quello non conta), vincono i grillini, vince il centrosinistra e vince anche il centrodestra, insieme ai montiani e ai leghisti, insieme all'ultra sinistra. Perdono tutti gli altri (???)... Poi la barzelletta delle elezioni del capo dello stato, dove cadono tutti i possibili candidati e dove perfino nell'ambito dello stesso partito non riescono a mettersi d'accordo su un loro esponente di primissimo piano. Tant'è che un povero vecchio (c'è chi lo definisce altrimenti, ma sinceramente non vorrei essere molto pesante) deve sentire sulle proprie spalle il peso della “riforma Fornero” e riassumere la carica di presidente...
Superato questo ostacolo tocca allo stratega “smacchia giaguari” occuparsi della formazione della nuova giunta. Dopo una manfrina dove questo segretario col tacchino sul tetto cerca di elemosinare il consenso dei “neppure loro sanno di preciso come hanno fatto a vincere”, si ritorna al governo delle larghe intese, definito questa volta, per distinguerlo da quello sciagurato dei tecnici, come il Governo del Fare...
E RICORDIAMOCI CHI SOSTIENE QUESTO GOVERNO! -quelli di prima!!! -
Più che il governo del fare è il governo dei ministri che fanno... Infatti, mentre, senza prodigarsi granché la compagine fa vedere di riuscire a sollevare l'Italia, a differenza del governo precedente che si era dato un gran daffare per affossarla, i vari ministri fanno di tutto per … rendersi visibili. A cominciare dal ministro che non fa in tempo ad insediarsi che deve subito fare le valigie per motivi … giudiziali. Poi il ministro dell'agricoltura, che forse sulla flora avrà qualche nozione, ma certamente ha gravi lacune sulla fauna, visto che sostiene che la nutria sia un volatile... Infine il ministro all'integrazione (ché già l'intestazione del Dicastero è tutto un programma!)...
Qui è un fiorire di aneddoti che la riguardano: esordisce vantando la “sua” italianità, adattandola ai suoi gusti e asserisce (o forse non è lei, ma la sua degna collega, Presidente della camera, sorella di pensiero) che l'Italia sarà una grande nazione solo quando l'ultimo degli emigranti avrà una casa – e poco importa se tanti residenti nostrani dormono sotto i ponti o dentro le macchine o negli spazi delle stazioni ferroviarie e metropolitane ! -. Insomma si desume che voglia cambiare la tradizione italiana, vantando la socialità della poligamia, visto che, detto da lei – suo padre si trovava benissimo in quella condizione -. Nel frattempo la sorellina, invischiata in una mini rissa si definisce intoccabile in quanto imparentata con cotal ministro... E continuando col titolare, forse è l'ispiratrice della famosa immagine del genitore 1 e genitore 2, per evitare la ormai obsoleta formula di padre e madre. Obsoleta per lei, naturalmente... E lasciamo perdere le sue sensazioni secondo cui i rom non sono usi a rubare e mendicare, bensì è propaganda per screditare la categoria... Ma la sua più recente performance (tanto inverosimile che riesce impossibile credervi) consiste nella sua visione del Colosseo che, essendo un luogo dove nel passato han visto la morte e la sofferenza i suoi antenati (non solo quelli, dico io!) andrebbe abbattuto – non viene in mente il gesto deii talebani che distruggono i due enormi Budda, patrimonio dell'umanità, proprio come lo è il Colosseo -.
Ma se il Colosseo le ricorda i suoi antenati sofferenti, a tanti costei non potrebbe ricordare che per esempio nel 1963 tredici aviatori italiani a Kindu furono trucidati e mangiati probabilmente dai suoi di antenati?...
E sicuramente non finisce qui: Ci sarà un seguito...

Angelo Corretto

giovedì 19 settembre 2013

Cinisello Balsamo - Contributo affitto anno 2013







Contributo affitto anno 2013


DAL 2 SETTEMBRE AL 31 OTTOBRE 2013

E’ possibile presentare la domanda del FONDO SOTEGNO AFFITTO presso i Centri Autorizzati di Assistenza Fiscale (CAAF) convenzionati con il Comune di Cinisello Balsamo previo appuntamento :
  • CAF ACLI: CALL CENTER 0261241647 - 0261241648
    VIA CARDUCCI, 21 CINISELO BALSAMO
    VIA MARCONI, 48 CINISELLO BALSAMO
  • CAF MCL CIRCOLO CROCETTA: - TEL. 0289693388
    VIA STALINGRADO, 45 CINISELLO BALSAMO
  • CSF CENTRO SERVIZI FISCALI DI MILANO SRL: TEL. 0254021486 - 840.703.730
    VIA MONTE ORTIGARA, 14 - CINISELLO BALSAMO
1. Possono richiedere il contributo:
a) i conduttori che nell’anno 2013 sono titolari di contratti di locazione, efficaci e registrati, stipulati per unità immobiliare situata in Cinisello Balsamo utilizzata come residenza anagrafica e abitazione principale (per l’incapace o persona comunque soggetta a amministrazione di sostegno, la domanda può essere presentata dal legale rappresentante o persona abilitata ai sensi di legge);
b) i soggetti che occupano l’unità immobiliare e sono sottoposti a procedura esecutiva di rilascio per finita locazione, a condizione che siano in regola con quanto previsto dall’art. 80 della legge n. 388/2000 e con le disposizioni del co. 6 dell’art. 6 della legge n. 431/1998.
2. I richiedenti di cui al punto 1 devono possedere:
a. la cittadinanza italiana o di uno stato facente parte dell’Unione europea;
b. la cittadinanza di un altro stato. In questo caso devono essere in regola ai sensi degli artt. 4 e 5 del d.lgs. 25 luglio 1998 n. 286 - disciplina dell’ingresso degli stranieri nel Territorio dello Stato e permesso di soggiorno valido, che ne attesti la permanenza e l’idoneità a conferma dello scopo e delle condizioni del soggiorno - ed esercitare una regolare attività, anche in modo non continuativo, di lavoro subordinato o lavoro autonomo. Devono inoltre avere la residenza da almeno dieci anni nel territorio nazionale ovvero da almeno cinque anni nella Regione Lombardia.
c. Nel caso una medesima unità immobiliare sia utilizzata da più nuclei familiari, anche con contratti autonomi, deve essere richiesto un solo contributo da parte di un solo nucleo familiare.
Si informa altresì che per assicurare la tracciabilità dei pagamenti, è FATTO OBBLIGO AI RICHIEDENTI di fornire un codice IBAN tramite cui effettuare il versamento del contributo eventualmente concesso.
NON SARANNO EFFETTUATE RIMESSE DIRETTE.
Maggiori informazioni sono contenute nel bando allegato:
PDF - 66.6 Kb
Bando sostegno affitto anno 2013
PDF - 384.6 Kb
Domanda - grave disagio
PDF - 441.5 Kb
Domanda - morosità incolpevole
PDF - 94.7 Kb
Elenco dei CAAF convenzionati e documenti da allegare

mercoledì 18 settembre 2013

Vox Populi


Vox Populi 
Siamo un’associazione socio culturale che si ripromette di individuare a livello prima di tutto locale i disagi della gente, per poi offrire delle possibili soluzioni, con l’aiuto di chi partecipa alle riunioni, alle tavole rotonde ed ai nostri gazebi. Non abbiamo finalità politiche, da come si evince dal nostro comportamento in queste ultime amministrative, dove pur essendo stata richiesta da più partiti la candidatura di qualcuno di noi, nessuno ha ritenuto di accettare. Non abbiamo neppure fini di lucro, naturalmente ed autofinanziamo con i contributi degli iscritti le nostre iniziative. Il nostro territorio ha imparato a conoscerci e i nostri temi hanno fin’ora riguardato problemi come il disagio dei padri separati, la sicurezza (tra i relatori c’era il figlio di quel Torregiani ucciso da rapinatori – tra cui Cesare Battisti), la crisi, chiusure di locali come il Cinema Marconi – a cui ci siamo opposti, purtroppo invano, con una raccolte di firme e tuttavia sarebbe andato tutto bene se “altri”, per il loro orticello non ci avessero messo “lo zampino” – e la sede alla Protezione Civile, questa invece con successo.
Abbiamo intenzione di continuare con iniziative che potrebbero contribuire a conoscere e lenire gli effetti della crisi .
Ribadiamo infine che non abbiamo nemici, né li cerchiamo, anche se nel passato abbiamo ricevuto alcune “dichiarazioni di guerra”, con presidi contro e tentativi di boicottaggio.
Non chiediamo tessere di partito a chi si vuole iscrivere e d'altronde nessuno dei fondatori ne ha una.
E cerchiamo da sempre nuove collaborazioni che ci aiutino a migliorare ciò che intendiamo fare per la nostra città.


martedì 17 settembre 2013

La vera arma chimica è l'uranio impoverito Usa che ha prodotto un'ecatombe


Editoriale a cura di Alessandro Raffa

Obama vorrebbe erigersi a paladino della giustizia nel mondo: "attacchi con le armi chimiche non possiamo accettarli" - "Assad merita una risposta dura" - etc ... CHE FACCIA TOSTA!!! Loro che hanno ucciso MILIONI di persone, dalla seconda guerra mondiale ad oggi... loro che da oltre 10 anni tengono reclusi prigionieri NON PROCESSATI a Guantanamo, in condizioni degne di un lager...

Premesso che il Presidente siriano NON ha usato armi chimiche, cosa confermata anche dal giornalista belga Pierre Piccinin, rapito insieme al giornalista italiano Domenico Quirico de "La Stampa": Piccinin ha dichiarato di aver sentito conversazioni dei ribelli e di essere sicuro che sono stati loro ad utilizzare le armi chimiche, che probabilmente sono state fornite ai "ribelli" - un esercito di mercenari provenienti da tutto il medioriente e oltre - proprio da quelle nazioni che oggi si scandalizzano per il loro uso, e che non aspettavano altro che la SCUSA per aggredire Assad, visto che il progetto di farlo spodestare dai ribelli non è andato a buon fine, anche grazie al sostegno che il popolo siriano ha dato al Presidente Assad... 

Cosa propone il premio Nobel per la Pace Obama? DI BOMBARDARE LA SIRIA... disperdendo nell'ambiente TONNELLATE E TONNELLATE DI URANIO IMPOVERITO, come è accaduto nei balcani, in Afghanistan, Iraq e Libia: dove l'Uranio impoverito ha provocato e CONTINUA A PROVOCARE malformazioni nei neonati,
migliaia e migliaia di malati, MORTI...

SIRIA, IN CASO DI GUERRA PIOVERANNO 84 TONNELLATE DI URANIO IMPOVERITO: (VEDI:http://italian.irib.ir/notizie/politica5/item/130981-siria,-accame-in-caso-di-guerra-pioveranno-84-tonnellate-di-uranio-impoverito)

E SI TRATTA DI STIME SICURAMENTE AL RIBASSO, SE PENSIAMO CHE NELLA GUERRA IN IRAQ GLI AMERICANI HANNO IMPIEGATO ARMI ALL'U.I. PER UN TOTALE DI 600 TONNELLATE: e probabilmente il dato fornito ufficialmente è persino al ribasso...)

Se dei MIGLIAIA di militari italiani che si sono ammalati di tumori, leucemie e altre malattie dovute all'uranio impoverito si parla poco, delle popolazioni che hanno subito i bombardamenti si parla ancora meno. Ma ai morti dovuti ai bombardamenti, in tutti i teatri di guerra degli ultimi decenni, dobbiamo sommarne alcune CENTINAIA DI MIGLIAIA provocati dalle malattie correlate all'uranio.

Di seguito propongo un po' di materiale:

Vittime "made in USA": le foto dei neonati malformati da uranio impoverito 

*** IMMAGINI FORTI ***

"Armi all'Uranio impoverito: malattie e morte per militari e cittadini, e non si fermano" -  (DOSSIER uranio impoverito - Una strage di civili e militari. Il caso del Maresciallo Marco Diana, abbandonato dallo Stato. Sardegna, un paradiso avvelenato e la "sindrome di Quirra". Le connessioni tra centrali nucleari e industria bellica. Secondo l'oncologo Umberto Veronesi l'uranio impoverito non fa niente. L'indifferenza delle istituzioni e delle associazioni più importanti del mondo, genuflesse agli Usa e ai loro interessi. Approfondimenti su uranio e dintorni.) SE DI QUESTI ARTICOLI VOLETE LEGGERNE SOLO UNO, LEGGETE QUESTO: è IL PIU' COMPLETO.


URANIO IMPOVERITO: E' LETALE, MA GLI USA NEGANO. E LE ARMI ALL'URANIO IMPOVERITO POSSONO ESSERE IMPIEGATE COME UN'ARMA CONVENZIONALE QUALSIASI... 

Uranio impoverito: è micidiale ma secondo USA non ci sono prove. [Video]  - Che l'Uranio impoverito sia ALTAMENTE pericoloso, cancerogeno, provoca leucemie, malformazioni e altro, non ci sono dubbi: ma gli Usa sostegono che "non ci sono prove", facendo si che l'uranio impoverito sia considerato una "normale arma convenzionale" da utilizzare in qualsiasi teatro di guerra.
Si ammalano i cittadini che vivono nei dintorni della base di Quirra, in Sardegna, si ammala il personale che presta servizio nella base in questione, dove le armi all'uranio impoverito vengono utilizzate per test ed esercitazioni; persone esposte comunque a dosi molto minori rispetto a quelle che subiscono i cittadini delle città bombardate... 

Tra i "sostenitori" dell'Uranio impoverito c'è il "nostro" Umberto Veronesi, che Beppe Grillo definì "la faccia buona del cancro": il celebre oncologo, ex ministro, stimatissimo dalle lobby e dai cittadini che lo conoscono solo per le frequenti comparsate mediatiche, dichiarò che "l'uranio impoverito non fa niente, si potrebbe portare anche in tasca". Per maggiori info sulla questione scegliete un articolo tra i molti che compaiono in questa ricerca su google

Fermo sostenitore del nucleare, oltre che degli inceneritori che "ovviamente" secondo lui non fanno male (guardate chi sono i patners della sua Fondazione) Veronesi difende anche l'uranio impoverito: quello che fa lui nei confronti della lobby del nucleare, in pratica, è un "servizio completo":

LE SCORIE NUCLEARI: GRAZIE ALLA PRODUZIONE DI ARMI ANZICHE' UN PROBLEMA (E UN COSTO) DIVENTANO UNA RISORSA


Gestire e smaltire le scorie degli impianti nucleari è molto, molto costoso: vengono stoccate in depositi dove dovranno rimanere per MIGLIAIA DI ANNI; è necessario utilizzare contenitori, locali e strutture idonee, e inoltre sorvergliarli. 

In Germania migliaia di fusti di scorie nucleari sono stati stoccati in una miniera di sale, e ci sono state dispersioni e contaminazioni dell'ambiente: (Vedi: http://bit.ly/14C6vOQ) e vicino al deposito, la gente muore di tumore (vedi: http://it.euronews.com/2010/11/26/germania-aumentati-casi-tumore-vicino-deposito-scorie-nucleari-asse/) I depositi di scorie nucleari rappresentano un problema anche per i russi: (vedi:http://www.zonanucleare.com/dossier_mondo/scorie_nucleari_russia.htm)

Ma per gli USA e le lobby del nucleare e delle armi, gli scarti delle centrali nucleari anziché rappresentare un problema e un costo, rappresentano una "materia prima" e un BUSINESS MILIONARIO: le scorie vengono trattate e trasformate in armi all'uranio impoverito, che vengono immagazzinate e smaltite al primo conflitto disponibile...

Alcuni militari americani rientrati dalle missioni hanno testimoniato che l'esercito USA ha fatto un uso smodato di armi all'uranio impoverito, usate in modo smodato, persino irrazionale: "come se ci fosse la volontà si smaltire le armi, di svuotare i magazzini di armi all'uranio impoverito" ... (magazzini di armi che "ovviamente", una volta svuotati, vengono riempiti di nuovo...) 

... Sia mai che dovesse essere fermata la produzione di armi all'uranio impoverito: dopotutto dalle centrali nucleari escono ogni giorno quintali e quintali di scorie nucleari, e quando i depositi sono pieni, devono essere svuotati per poi essere riempiti nuovamente, con i soldi dei contribuenti americani vengono comprate nuove armi all'uranio...)

ULTERIORI APPROFONDIMENTI SU URANIO E DINTORNI:

Uranio Impoverito, guerra e bugie VIDEO

L’URANIO IMPOVERITO NELLE GUERRE: UN RISCHIO DELIBERATAMENTE IGNORATO? 


Alessandro Raffa per nocensura.com