giovedì 31 maggio 2012

31 maggio 2012 Giornata Mondiale Senza Tabacco




Dai, spegnila! Oggi è la Giornata Mondiale Senza Tabacco

Oggi si celebra la Giornata Mondiale senza Tabacco: seguiamo l'invito della LILT e spgegniamo le sigarette una volta per tutte
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Si celebra oggi, 31 maggio 2012 la Giornata Mondiale Senza Tabacco indetta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e organizzata dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT): l’occasione giusta per spegnere la sigaretta una volta per tutte

Oggi è la Giornata Mondiale senza Tabacco, e supportata dalla slogan “Dai, spegnila” si invita tutti coloro che hanno ancora il vizio del fumo a rinunciare, almeno per un giorno, alla tanto amata bionda – sperando che questa presa di posizione e dimostrazione di buona volontà non sia lo sprone ad abbandonare una volta per tutte questo vizio che costa molto in denaro esalute.

Indetta a livello mondiale dall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e organizzata in Italia dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, la Giornata ha per tema il denunciare “le interferenze dell’industria del tabacco” per indebolire la Convenzione Quadro dell’OMS. Questa Convenzione, si legge nel comunicato LILT, vincola i 170 Paesi che vi hanno aderito con impegni precisi a proteggere le persone dall’esposizione al fumo di tabacco, informarle sui rischi che corrono in termini di salute e aiutare coloro che vogliono smettere di fumare. Per questo rappresenta una tappa fondamentale per la difesa della salute pubblica.

Ricordiamo che il tabacco, al pari di una pestilenza, uccide ogni anno oltre 6 milioni di persone nel mondo. Nel nostro Paese le morti dovute alle conseguenze del fumo sono 83mila l’anno. La causa più comune, sappiamo,  è il tumore al polmone - ma il cancro può colpire anche altri organi. E poi ci sono i gravi danni causati all’apparato respiratorio e cardiocircolatorio.
Al motto dunque di “Spegnere la sigaretta si può. E si deve!”, la LILT quest’anno celebra i suoi 90 anni di impegno a favore principalmente della Prevenzione. Novant’anni anni sempre in primo
piano nella lotta al tabagismo, con campagne di corretta informazione sui danni alla salute provocati dal fumo.
“Dai, spegnila!” esorta la Campagna LILT di sensibilizzazione 2012. Perché, se lo fai, allora i battiti del cuore si normalizzano, aumenta l’ossigeno nel sangue, migliora il respiro, migliorano olfatto e gusto e, infine, si riduce il rischio di tumore al polmone – possiamo con tutta tranquillità affermare che sono tutti più che ottimi motivi.

Le 106 Sezioni Provinciali LILT, i 395 punti Prevenzione/Ambulatori, e migliaia di volontari sono a disposizione di chiunque desideri dire basta alla sigaretta, per consigliare, informare, aiutare e distribuire l’utilissima guida sui danni del fumo e come fare per smettere di fumare.
La linea verde SOS LILT 800 – 998877 (risponde dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle ore 17) mette a disposizione un’equipe di esperti composta da medici e psicologi per indirizzare ai Gruppi per la Disassuefazione dal Fumo e indicare i centri specializzati più vicini.

Inoltre nei giorni 31 maggio/1 giugno 
presso il Ministero della Salute si svolgerà la Conferenza “Prevenzione prima di tutto. Controllo del tabacco, screening e sani stili di vita”.
La Conferenza - programmata in occasione della European Week Against Cancer (EWAC) 2012, la Settimana Europea Contro il Cancro – è organizzata da LILT in sinergia con ECL (European Cancer Leagues).
La prima giornata della Conferenza – in concomitanza con la Giornata Mondiale Senza Tabacco – sarà completamente dedicata alla lotta al tabagismo.
Per maggiori 
informazioniwww.lilt.it

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lm&sdp]

L’evasione di Banca Intesa arriva in Procura. Ma nel 2006 l’AD era il ministro Passera…


Guai in vista per Corrado Passera? Eh sì, a giudicare da quello che sta succedendo non è difficile pronosticare guai in vista per il ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture. Guai seri, mica cosette da ridere. E’ accaduto che l’agenzia delle Entrate avesse accertato l’evasione da parte di Banca Intesa di 1.150 milioni di euro durante la caotica e per molti versi oscura fase che ha portato alla fusione col gruppo San Paolo di Torino. Il contenzioso con il fisco è stato risolto con una transazione con la quale Banca Intesa ha accettato di pagare 270 milioni di euro. Tuttavia il problema non si è chiuso lì perchè il Fisco ha passato la pratica alla procure interessate per competenza, stando a quanto riferito dal quotidiano La Stampa. Questa non è una buona notizia per Passera perché i fatti contestati risalgono al 2006, epoca nella quale l’attuale Ministro dello Svilippo era amministratore delegato dell’istituto bancario, nonchè artefice e regista della fusione con la Sanpaolo.
Al centro della contestazione dell’Agenzia delle Entrate un lungo elenco di operazioni finanziarie “girate” ad una serie di controllate del gruppo; nello specifico, “i contratti di pronti contro termine su titoli obbligazionari emessi da La Defense II Plc (una public limited company di diritto britannico interamente controllata da Crédit Suisse, n.d.r.), scrive Gianluca Paolucci su La Stampa, sottoscritti da Banca Intesa e da questa girati alle banche controllate, così producendo a favore di ciascuna di queste, e quindi al gruppo nel suo insieme, un credito fiscale sulle imposte pagate all’estero”. Manovra approvata dagli uffici legali di Banca Intesa, ma che secondo l’Agenzia ha 
permesso un’elusione fiscale simile a quella di Unicredit con l’operazione Brontos, per la quale è iscritto nel registro degli indagati Alessandro Profumo, fratello di Francesco Profumo ministro dell’Istruzione e quindi collega di Passera. Alessandro Profumo, del quale la GdF indagando nel suo ufficio ha trovato un foglio con scrittura olografa in cui spiegava come frodare il fisco ai suoi sottoposti, in attesa di giudizio è stato “punito” con la nomina ad AD della banca rossa Montepaschi di Siena, a sua volta al centro di un’indagine della magistratura per la “dabbenaggine” con la quale ha acquistato per 9,3 miliardi dagli spagnoli del Santander la Banca Antonveneta, valore di mercato di 2,3 miliardi di euro.
Anzi, sembrandogli pochi i 9,3 miliardi, in epoca successiva ne ha aggiunto un altro di miliardo arrivando a 10,3. La Antonveneta, ricordiamo a chi se lo fosse dimenticato, è la banca oggetto delle mire espansionistiche finanziarie del PD, che tramite l’Unipol di Consorte, condannato per aggiotaggio, ha tentato di accaparrarsi con manovre truffaldine e fraudolente che furono oggetto di strane telefonate tra Fassino e Consorte stesso, con ripetuti interessamenti di D’Alema. Fu in quelle circostanze che avvenne la famosa intercettazione di Fassino : “Allora abbiamo una banca?” che ha fatto scattare la denuncia non per Fassino, ma per Paolo e Silvio Berlusconi per aver diffuso una 
registrazione segretata. La Repubblica ne ha diffuse 103.978 di intercettazioni segretate di Berlusconi, ma quello evidentemente non è un reato grave come diffonderne una, non richiesta, ma fatta appositamente pervenire dai corridoi della procura milanese per incastrare i suddetti. Monti è riuscito ad evadere 600.000 euro di ICI da rettore della Bocconi, poi Malinconico con le ferie pagate a 5 stelle, poi Patroni Griffi con la casa INPS del Colosseo, adesso Passera già chiacchierato per il brindisi delle Cinque Terre ospite di un condannato, attualmente indagato anche per dieci abusi edilizi. In questo quadro di galantuomini, Monti si aspetta le dimissioni di Catriacalà perchè ha osato proporre che i giudici in malafede siano chiamati a pagare per i propri misfatti.
Bella gente, Grande Italia.

di Caelsius Mars © 2012 Qelsi



Ma non si vergognano? Le banche guadagnano sui bonifici ai terremotati. Caro Monti, ora le chiudiamo per due o tre anni?



L’ultima vergogna sul mondo delle banche l’ha raccontata ilGiornale questa mattina: un istituto ha fatto pagare una super commissione di 5 euro per un bonifico destinato alle popolazioni vittime del terremoto dell’Emilia. Una commissione sulla solidarietà. Una vergogna assoluta. Se le banche si comportano in questo modo anche in queste occasioni allora non c’è più niente da fare. Ed essendo quindi questo sistema “pieno di difetti“, caro Monti che ne dici di chiudere le banche per due o tre anni?
Il presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari, ha dichiarato:
«Non ci fate passare per quelli che fanno ricavi sulla solidarietà»
Che coraggio. E come no. Poi ha aggiunto che l’episodio denunciato dal Giornale è stato “un errore, che andava evitato”. E ora “i soldi saranno restituiti”. Sì, ora che siete stati beccati. Forse.




mercoledì 30 maggio 2012

Chi è Mario Monti. Quel che viene taciuto per evitare una sommossa


Alcuni aspetti illustrati nel seguente articolo li avevamo già portati all'attenzione dell'opinione pubblica poco dopo la nomina di Monti a senatore a vita, quando tutti i mass media ne decantavano le qualità e ne tessevano le lodi... quando cercavamo di mettere in guardia gli italiani circa quello che, da li a pochi mesi, sarebbe accaduto: e molti, "ubriachi" dalla felicità delle dimissioni di Berlusconi, ci accusavano "di essere buoni solo a criticare"... come se da un uomo del Bilderberg, della Trilaterale, di Goldman Sachs, ci potessimo davvero aspettare qualcosa di buono per i CITTADINI... 

staff nocensura.com

Sesto San Giovanni e il terremoto in Emilia


Terremoto in Emilia

Esprimiamo solidarietà e vicinanza alle popolazioni vittime del terremoto.
Per comunicare con le città colpite dal sisma, ecco i 
numeri di emergenza:
- protezione civile dell’Emilia Romagna: 800 333 911
- Ferrara: 053 2771546
- Modena: 059 200200
- Mirandola: 053 5611039
- San Felice: 800 210 644
- Cento: 333 2602730.
E’ anche possibile dare il proprio contributo con un 
aiuto economico.   
E’ attivo un servizio di sms solidale: al numero 45500 si possono donare due euro per dare un aiuto alle popolazioni delle zone colpite dal terremoto.

La Regione Emilia-Romagna ha anche attivato una  
raccolta fondi rivolta a privati ed Enti pubblici.

Per i 
privati le possibilità sono:
- versamento sul c/c postale n. 367409 intestato a: Regione Emilia-Romagna - Presidente della Giunta Regionale - Viale Aldo Moro, 52 - 40127 Bologna;
bonifico bancario alla Unicredit Banca Spa Agenzia Bologna Indipendenza - Bologna, intestato a Regione Emilia-Romagna, IBAN coordinate bancarie internazionali: IT – 42 - I - 02008 - 02450 - 000003010203;
versamento diretto presso tutte le Agenzie Unicredit Banca Spa sul conto di Tesoreria 1 abbinato al codice filiale 3182.

Per quanto riguarda invece gli 
Enti pubblici, è previsto l’accreditamento sulla contabilità speciale n. 30864 accesa presso la Banca d’Italia - Sezione Tesoreria di Bologna.
In entrambi i casi (privati ed Enti pubblici) il versamento dovrà essere accompagnato dalla causale: Contributo per il terremoto 2012 in Emilia Romagna.

Atene furiosa con Lagarde, la burocrate esentasse La dirigente del Fmi aveva strigliato i greci: "Paghino le imposte". Ora si scopre che lei non versa un euroAtene furiosa con Lagarde, la burocrate esentasse La dirigente del Fmi aveva strigliato i greci: "Paghino le imposte". Ora si scopre che lei non versa un euro

di 
Christine Lagarde

Monta la rabbia in Grecia dopo il categorico invito ai suoi cittadini di Christine Lagarde, direttrice generale del Fondo monetario internazionale, a «cominciare a pagare le tasse» per risolvere i propri problemi.
E non solo perché in molti nella travagliata Ellade, dai leader politici ai cittadini comuni, hanno visto in quell’esortazione un’offesa a un popolo intero. Ma anche perché il pulpito da cui viene la predica non pare immacolato: Christine Lagarde percepisce un invidiabile stipendio di oltre 380mila euro annui, ma non versa un centesimo di imposte. Già, perché secondo un sito francese citato da Le Monde il direttore del Fondo monetario, in qualità di funzionario internazionale, gode di uno status fiscale particolare per cui i suoi redditi derivati dal FMI non sono tassabili. Insomma, il suo stipendio glielo paghiamo un po’ tutti noi, ma lei non paga imposte a nessuno.
La signora Lagarde, che al vertice del FMI ha preso il posto del connazionale Dominique Strauss-Kahn travolto dagli scandali a sfondo sessuale, non sembra particolarmente attenta alle ricadute sull’opinione pubblica delle sue cattedratiche affermazioni. Sarà anche vero che i greci non sono tra i popoli più alacri nel soddisfare le attese del fisco, ma non ci vuole molto a capire che se l’obiettivo è quello di ottenere la loro collaborazione per evitare una catastrofe che contagerebbe mezzo mondo, fare di ogni erba un fascio e usare termini come «è giunto il momento di pagare il conto» non è la strategia migliore.
Se ne sono resi conto anche in Francia, dove soprattutto il fronte politico di sinistra (che comprende il neopresidente socialista François Hollande) si è ben guardato dal solidarizzare con lei e l’ha presa di mira. Così, mentre il premier Jean-Marc Ayrault ricordava che «non possiamo fare nulla senza l’adesione del popolo greco, e questo inizia con il rispetto» la portavoce del governo Najat Vallaud-Belkacem ha bollato di «semplicistiche e stereotipate» le sue dichiarazioni, e il leader dell’ultrasinistra Jean-Luc Melenchon non ha perso l’occasione per esigere le sue dimissioni, chiedendosi «chi le dia il diritto di parlare in questo modo dei greci».
Un linguaggio molto simile a quello adoperato da Alexis Tsipras, leader di quel movimento «Syriza» anch’esso di sinistra radicale, che insegue la vittoria nelle imminenti elezioni anticipate greche: «I lavoratori greci pagano le tasse e queste sono a livelli insostenibili». E anche il capo dei socialisti greci, Evangelos Venizelos, ha gridato in un comizio che la Lagarde «ha insultato il popolo greco».
La signora, in effetti, non ci era andata particolarmente leggera neanche nei giorni precedenti. Per esempio quando aveva detto di provare più simpatia per i bambini dell’Africa subsahariana privati dell’istruzione che per quelli greci, figli di «genitori che devono pagare le tasse». Un atteggiamento francamente arrogante che le era già costato molte critiche e non solo in Grecia.
Resasi conto che il fronte dei suoi contestatori si sta allargando, ieri la direttrice dell’FMI ha tentato di rimediare e ha puntualizzato su Facebook le sue criticate frasi, sottolineando che «soprattutto i privilegiati dovrebbero farsi carico degli oneri» e aggiungendo di provare «simpatia» per i greci.
La mossa sa di strumentale lontano un miglio, e il solito Tsipras - ignorando volutamente la furbesca allusione ai «privilegiati» - l’ha colta al volo: «Dopo le ultime dichiarazioni della signora Lagarde, l’ultima cosa che cercano i greci è la sua simpatia», ha dichiarato l’uomo politico che cerca di ottenere dall’Europa l’esatto contrario di ciò su cui insiste la Lagarde: restare nell’euro senza mantenere i patti sottoscritti con i partner europei per avere prestiti indispensabili.
Madame Esentasse e il greco furbo «de sinistra»: nati per non capirsi, davvero.

martedì 29 maggio 2012

Terremoto: su Twitter c'e' chi sfrutta il sisma per pubblicita'

 


(AGI) - Roma, 29 mag. - In rete e' scoppiata la protesta contro alcune aziende che, su twitter, hanno utilizzato il terremoto in Emilia per farsi pubblicita'. Innanzitutto Groupalia, noto sito di social shopping, sul cui profilo e' apparso: "Paura del #terremoto? Molliamo tutto e scappiamo a #Santo Domingo!". Poi Prenotable, che su quella falsariga ha twittato: "Paura del #terremoto? Esorcizzate la paura con un bel pranzetto da uno dei nostri 800 ristoranti". E infine Brux Sport, che contemporaneamente suggeriva: "Da oggi puoi assorbire le vibrazioni dei terremoti con BRUX!".Tutte e tre le aziende, dopo le vibranti proteste in rete, hanno provveduto in poco tempo a rimuovere i 'cinguettii' incriminati, porgendo le proprie scuse e dicendosi "vicini alle popolazioni colpite dal sisma". Groupalia ha inoltre annunciato che dara' una somma in beneficenza alla Croce Rossa per aiutare la ricostruzione della zona terremotata. (AGI) . 

Ricev. e pubbl.: Lettera aperta alle istituzioni della madre di una donna disabile


Riceviamo e pubblichiamo da Marina Cometto:


Gentilissima redazione, chiedo la vostra attenzione e la pubblicazione di questa lettera aperta.

Sono la mamma di una donna disabile di 39 anni, mia figlia ha la Sindrome di Rett, grave malattia rara che in lei ha avuto effetti devastanti rendendola già dall’infanzia persona totalmente non autosufficiente , anche con gravi limitazioni cognitive.


Abbiamo cresciuto nostra figlia e i suoi fratello e sorella cercando di offrirle il meglio secondo le nostre possibilità , siamo una famiglia operaia , ho lasciato il lavoro per poter seguire mia figlia e non doverla affidare alle “cure” di qualche struttura , che allora si chiamavano istituti, tetri ghetti che toglievano alle persone , anche bambini , ogni rispetto, dignità , diritto.


Abbiamo vissuto momenti difficili, altri anche tragici, ma questo non ci ha impedito di vivere una vita serena insieme ai nostri figli, pur con le limitazioni dovute alle scarse risorse economiche e agli impedimenti che vive una persona con gravissima disabilità .

Claudia ha necessità di molti ausili, farmaci, controlli, riabilitazione, ricoveri ospedalieri anche solo per cure ai denti o per esami invasivi in anestesia totale , è certamente un costo rilevante per la sanità pubblica , solo di acqua gelificata ( per chi ha problemi di deglutizione e non può deglutire l’acqua) vi è un costo di circa 300 euro al mese, poi ci sono i sondini d’aspirazione, i pannoloni, i farmaci , la riabilitazione che per lei ora significa peggiorare più lentamente .


Percepisce l’indennità d’accompagnamento messa in discussione in questi ultimi temi dalla politica e una pensione d’invalidità civile di ben 270 euro , cifre che non sono sufficienti per tutto quello di cui necessita e che noi come famiglia ci facciamo carico per amore ,da ben 39 anni.


Si legge sui quotidiani e si sentono nelle trasmissioni televisive e radiofoniche le affermazioni e esternazioni dei vari ministri che hanno ormai dato vita a una vera e propria guerra contro la disabilità con il chiaro intento di cancellare questa voce dal vocabolario italiano, l’ultima in ordine di tempo è stata la voce del Ministro Fornero durante il convegno a Milano Autonomia delle persone con disabilità “Non si può pensare che lo Stato sia in grado di fornire tutto in termini di trasferimenti e servizi”. Gravissime parole da parte di un ministro perché significa che oltre a non prendere in considerazione l’argomento che è un tema sociale ha anche dimenticato l’articolo 38 della Costituzione Italiana a cui lei ha giurato di tenere fede e fare rispettare “ Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale, Quindi è un dovere dello Stato !Non una scelta o una possibilità, E’ UN DOVERE DELLO STATO ! LO STATO PADRE NON PADRONE!


Sembra che sia la spesa sociale e sanitaria a aver gettato il nostro Paese nella crisi economica, non le spese eccessive per la politica, gli stipendi d’oro dei ministri, i privilegi vergognosi che vengono riconosciuti a Enti e organizzazioni ,acquisti di beni di lusso inutili, finanziamenti per spese varie …..,senza alcun rispetto per i cittadini comuni.
Sembra che sia la spesa sociale il grande dramma del nostro Paese, è vero è un dramma, ma per le famiglie che vivono la disabilità e che vedono ora togliere quel poco che ci permetteva di rimanere nel contesto sociale .
Sembra quasi che ci sia un percorso già tracciato per indirizzare le risorse del sociale su altri capitoli, sento parlare di assicurazioni, no profit, servizi, .
Noi abbiamo bisogno di risorse economiche per offrire a Claudia il necessario per vivere ora con noi con tutto ciò che le serve, e un domani senza di noi genitori in casa sua , perché mia figlia caro ministro deve rimanere a casa sua non “presa” come fosse un oggetto e spostata in qualche RSA a morire d’inedia con le piaghe da decubito e casomai anche con un bel sondino allo stomaco , perché così è più facile alimentarla.


O questo è forse un modo per far cadere nello sconforto i genitori come noi che vedendo la vecchiaia avanzare e non avendo concretamente possibilità di decisioni a livello pubblico, si preferisca la “soluzione finale” e cioè eliminarci dopo aver fatto la stessa fine ai nostri figli?


MI DISPIACE DELUDERVI SIGNORI MINISTRI QUESTO NON LO FARO’ MAI !


COMBATTERO’ E CONTESTERO’ LA VOSTRA POLITICA DI DISTRUZIONE DELLO STATO SOCIALE FINO ALL’ULTIMO RESPIRO!

MARINA COMETTO
http://www.nocensura.com/2012/05/ricev-e-pubbl-lettera-aperta-alle.html

Ecco cosa è la «più Europa»


Mario Draghi, governatore della BCE, qualche giorno fa alla Sapienza, ha voluto rispondere alla domanda «che si leva da più parti: che cosa sarà dell’euro fra dieci anni?». La sua risposta potete immaginarla: «lunione monetaria deve evolversi verso modelli con minore sovranità nazionale». La crisi finanziaria ha messo in discussione non già la moneta unica fatta a tavolino dai banchieri e dagli eurocrati; no, proprio no. «Ha messo in discussione la convinzione miope che un’unione monetaria potesse rimanere solo tale, senza evolversi verso qualcosa di più stretto, più vincolante dove la sovranità nazionale sulla politica economica fa posto alla decisione» tecnocratica. La cessione delle sovranità (o di quel poco che ne resta) deve avvenire con rigide tappe e in modo «irreversibile».
di Maurizio Blondet

lunedì 28 maggio 2012

Fornero: privatizzare la disabilità


Il Ministro del Lavoro Elsa Fornero
Le disabilità e gli handicap diventeranno un vero e proprio affare per le compagnie assicuratrici, che rappresentano una costola delle banche e delle lobby dell'alta finanza. Il discorso pronunciato a Milano nei giorni scorsi dal Ministro Fornero ha suscitato indignazione e sconcerto tra i disabili e le associazioni che li tutelano e rappresentano.
Di seguito riportiamo l'articolo diffuso da "Fish onlus - federazione italiana per il superamento dell'handicap":
Non si può pensare che lo Stato sia in grado di fornire tutto in termini di trasferimenti e servizi’’. Lo ha dichiarato il Ministro del Lavoro Elsa Fornero durante il convegno Autonomia delle persone con disabilità: un nuovo contributo per assicurarla (Reatech, Milano, 25 maggio).
Il Ministro ha poi aggiunto: “Sia il privato che lavora per il profitto sia il volontariato no profit sono necessari per superare i vincoli di risorse. Il privato, in più del pubblico, possiede anche la creatività per innovare e per creare prodotti che aiutino i disabili. La sinergia tra pubblico e privato va quindi rafforzata”.
I prodotti di cui si parla sarebbero quelli assicurativi. Infatti la Fornero prosegue: “Per evitare accuse di raggiro o frodi, il ruolo pubblico dovrebbe dare credibilità inserendosi nella relazione tra la persona e il mondo assicurativo. C’è bisogno di innovazione finanziaria e creatività”.
Parole che lasciano sconcertate le organizzazioni delle persone con disabilità, per la loro crudezza e per l’evocazione di una “cultura” che non si pensava potesse penetrare nel nostro Paese risalendo fino ai vertici di un Governo che si appella ad ogni piè sospinto all’equità.
Con la prima affermazione la Fornero gela qualsiasi ipotesi e speranza di innovazione sociale, di garanzia dei diritti civili, di efficacia ed efficienza dei servizi sociali, di miglioramento delle prestazioni per i disabili gravissimi e per i non autosufficienti.

Tradisce il retropensiero che gli stanziamenti per l’autonomia personale delle persone con disabilità siano una spesa morta, un sovraccarico insostenibile, un capriccio di pochi, e non già invece un investimento. Ricorda tragicamente alcune brutali dichiarazioni del Ministro Tremonti (“Come può un Paese con due milioni e mezzo di disabili essere davvero competitivo?”).
Lo Stato rinuncia ad attuare quanto previsto dall’articolo 38 della Carta costituzionale – annota Pietro Barbieri, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – e quanto sancito dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Getta la spugna invocando un intervento caritatevole (o interessato) dei privati. Un lesto e mesto ritorno alle opere pie… o a qualcosa di peggio”.
Ma la seconda parte delle affermazioni del Ministro ha risvolti non meno inquietanti.
Lo Stato, pur di liberarsi della spesa per la disabilità e la non autosufficienza, diventa procacciatore d’affari per le Assicurazioni e le eventuali risposte assistenziali sarebbero erogate in virtù di una polizza pagata in vita dai Cittadini.
Una privatizzazione assicurativa del welfare che inizia dalle persone con disabilità per spingersi fin dove la “creatività” può consentire.
A chi non giovi tutto ciò è presto detto: a chi non può permettersi di pagare una polizza assicurativa e a chi nasce con una grave menomazione o la contrae in tenera età.
A chi giova invece questa prospettiva oltre che allo Stato? Sicuramente il giro d’affari per le Compagnie assicuratrici è notevolissimo e, in periodo di crisi, un vero toccasana. Nuovi introiti e nuove prospettive anche sul fronte immobiliare. Tradiscono l’attesa le stesse parole della Fornero: “Qualche volta le persone anziane si trovano intrappolate in una casa che costa troppo e hanno difficoltà ad ottenere aiuti”. Un patrimonio immobiliare che fa gola a molti.
Sono dinamiche e logiche che, ovviamente, non ci appartengono – conclude Barbieri – ma che rischiano di stritolare ogni prospettiva di reale inclusione sociale o di condizionarla al censo, al patrimonio, all’età più che ad un diritto costituzionale e, prima ancora, umano”.

La fabbrica dei bambini malformati


Guarda cosa diceva Sallusti il 12 Novembre. Ma non in televisione


di Valerio Valentini


A sud-est della Sardegna, nella subregione di Quirra, si trova il poligono militare sperimentale più grande d’Europa, utilizzato sia dall’esercito sia dalle aziende private, italiane e non. Quirra, però, non è più soltanto il nome della zona invalicabile in cui avvengono le sperimentazioni di missili e razzi, ma è anche il nome di una malattia: la sindrome di Quirra
I dati di questa sindrome, come è facilmente prevedibile, sono difficili da trovare, anche per la scarsa collaborazione delle istituzioni. Si hanno però i dati diffusi dalle Asl di Cagliari e Lanusei, che fotografano una situazione inquietante: negli ultimi dieci anni, il 65% dei pastori della zona ha riportato leucemie e linfomi. E si parla di “almeno 21 deceduti per tumori al sistema emolinfatico tra pastori ogliastrini e sarrabesi” a cui vanno aggiunti “una ventina di bambini nati con gravissime malformazioni”. Non solo: nella frazione di Villaputzu, vicina al poligono militare, il 15% della popolazione ha riportato delle neoplasie maligne. Un bollettino da tragedia, “come Chernoyl”, denunciano le associazioni che da anni si battono contro questa strage reiterata.

 Solo che a causarla, la strage, in questo caso non è la criminalità organizzata: è lo Stato. Lo Stato che permette, in nome di una logica di sviluppo militare assurda, che si diffondano nell’aria uranio impoverito e nanoparticelle di metalli pesanti che aggrediscono i militari, i pastori, i bambini chegiocando rinvengono dei bossoli e gli animali (frequenti i casi di agnelli nati morti, con malformazioni e anche con due teste o con un solo occhio, oppure di maialini con sei zampe). E come se non bastasse è sempre lo Stato a non permettere di fare chiarezza, coprendo col segreto – anch’esso di Stato – le esercitazioni dei militari. Addirittura, subito dopo le prime denunce, le istituzioni locali provarono a indicare il responsabile in una vecchia cava di arsenico, dismessa dl 1974, salvo fare una meschina figura quando si scoprì che l’arsenico non poteva provocare questo tipo di malattie.
 Eppure, pare assurdo, forse una buona notizia c’è. L’8 maggio scorso, il procuratore di Lanusei, Domenico Fiordalisi, ha esposto davanti ad un’esterrefatta commissione parlamentare i dati delle sue indagini durate anni e che lo hanno indotto a formulare ipotesi di reato pesantissime: omicidio plurimo, violazioni ambientali e omissioni di atti d’ufficio.
 Ma quello che più lascia inorridire è il contenuto della relazione del magistrato, che ha illustrato i possibili fattori patogeni riconducibili all’uso dell’uranio impoverito e di altre sostanze nocive. Fiordalisi riporta i resoconti di testimoni oculari che hanno visto nubi causate dalle esplosioni dirigersi, trasportati dal vento, sopra le zone abitate. Poi racconta dell’utilizzo accertato di “ordigni al fosforo bianco” che hanno causato la morte dei pastori che si trovavano casualmente nelle vicinanze, e di documenti militari che indicavano la zona di Quirra come “luogo ove sotterrare dei fusti al napalm”. Descrive inoltre la tecnica dei “brillamenti”, utilizzati come “opera di smaltimento di rifiuti militari” potenzialmente dannosi senza alcuna indagine preventiva sul loro impatto ambientale. Tra l’altro “le esplosioni erano di quantitativi superiori agli 800 kg di tritolo, stabiliti dall’Aeronautica come tetto massimo", e i militari agivano a mani nude e senza alcun tipo di protezione.
 Nella relazione è stata denunciata “l’insorgenza di tumori e leucemie riconducibile all’uso della balistite”, ovvero del materiale incombusto residuo delle esplosioni, che i pastori rinvenivano nei pascoli circostanti. (A loro era utile per accendere il fuoco, e non sapevano che utilizzandolo firmavano, inconsapevoli, la loro condanna a morte). Le foto di Fiordalisi hanno mostrato gli altissimi funghi generati dalle esplosioni, che mettono in circolo le particelle nocive le quali, essendo molto più sottili delle comuni polveri, vengono inalate fin nei polmoni, entrano in circolo nel sangue e oltrepassano anche la barriera del cervello. Una di queste sostanze è il torio, contenuto nel sistema di guida dei missili anticarro “milan”, che si è disperso nebulizzato nell’ambiente. “Questo – dice – potrebbe essere alla base di tumori e linfonodi”. Per Fiordalisi, inoltre, le diciture che i soldati utilizzavano per definire le loro operazioni sono delle vere “menzogne dietro cui mascherare lo smaltimento illecito di rifiuti militari“ cioè “bombe e munizioni non più utili provenienti dagli arsenali dell’Aeronautica di tutt’Italia”.
 È curioso infine notare che - non si capisce come mai - quando si tratta di mettere a disposizione il proprio territorio per soddisfare gl interessi pericolosi delle multinazionali l’Italia è sempre accondiscendente: siamo un po’ il parco giochi dove gli eserciti stranieri vengono a impiantare le loro basi e a fare esperimenti su strumenti di difesa e di offesa. A Quirra, ad esempio, sono 13mila e 200 gli ettari che dal 1956 sono recintati ad uso e consumo delle multinazionali della guerra. Siamo delle cavie a nostra insaputa, pur ripudiando la guerra.


Ecco la registrazione integrale della relazione di Domenico Fiordalisi:


fonte: Byoblu

Vedi anche: La sindrome di Quirra documentario + approfondimenti

Video. La Merkel è ignorante: non sa dov’è Berlino


Ci sono delle cose così incredibli che non possono essere vere. E invece… è accaduto anche questo. Angela Merkel, la super cancelliera della fortissima Germania, non sa dov’è Berlino. Proprio così. In una “lezione” all’European School di Berlino, riprese dalle telecamere di RussiaTv,  Super Merkel non è in grado di indicare, su una mappa dell’Europa, la posizione della capitale della Germania.
Ecco il video:

Anzi, fa peggio. Colloca Berlino addirittura in Russia, che è un po’ lontano dalla sua vera posizione. L’insegnante la riprende (e questa è già una bella soddisfazione), ma la Merkel si mostra pure stupita (d’altronde lei viene dalla Germania dell’Est).
La padrona dell’Europa, insomma, è da rimandare in geografia. E forse non solo…


domenica 27 maggio 2012 ore 18:29
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Canada, la 12enne che picchia duro contro le banche



“Viu siete mai chiesti perché i banchieri sono sempre più ricchi e noi sempre più poveri?”. Ha solo 12 anni, ma le idee chiarissima. Si chiama Victoria Grant, che ha “picchiato duro” contro le banche durante un incontro al Public Banking Institute di Philadelphia (rcd)

domenica 27 maggio 2012

Accademia Inter: lo scudetto Regionale Allievi



Domenica, 27 Maggio 2012 01:05
[FOTO Domenica, 27 Maggio 2012 01:05]
MILANO - Un altro importante titolo per l'Accademia Internazionale Calcio del presidente Marco MesserottiIl club di via Cilea, Centro di Formazione nerazzurro e sede delle Scuole Calcio Inter sia invernali che estive, ha conquistato lo scudetto della Regione con gli Allievi 'A', classe 1995, allenati da Claudio Spelta. Praticamente un derby, allo stadio "Breda" di Sesto San Giovanni, contro l'Aldini Bariviera di MaurizioGanz: 2-0 il successo dell'Accademia, maturato nella ripresa, con le reti di Bigotto(5' st) e nel finale di Marrone.
Dopo il titolo nazionale della passata stagione, conquistato nella categoria Giovanissimi Dilettanti Puro Settore, con allenatore Benoit Cauet, lo scudetto regionale Allievi l'ennesima conferma del valore, organizzativo e agonistico, dell'Accademia, importante punto di riferimento formativo per il Settore Giovanile di F.C. Internazionale: complimenti al presidente Messerotti, al dirigente Simone Terraneo, al tecnico Spelta e a tutti i ragazzi.

Strade chiuse Giro Italia Milano Domenica 27 maggio 2012 „Giro d'Italia a Milano: strade chiuse e deviazioni circolazione


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Strade chiuse Giro Italia Milano Domenica 27 maggio 2012

In occasione dell'ultima tappa del Giro d'Italia che, come da "tradizione", transita a Milano, diverse strade verranno coinvolte nella corsa rosa, una cronometro.
Domenica 27 maggio, inoltre, ci sarà a Milano il blocco totale del traffico.

La partenza del primo corridore è prevista intorno alle 14.20 dalla Fiera di Rho - Pero e l'arrivo dell'ultimo è atteso entro le 17.30. Spettacolo sportivo garantito con i corridori che partiranno a distanza di 1 minuto l'uno dall'altro e gli ultimi dieci, i più attesi, ogni 2 minuti.
Saranno chiuse al traffico e transennate (12-17.30) queste vie:
- via Gallarate
- piazzale Cimitero Maggiore (carreggiata lato civici 1-5)
- viale Certosa (carreggiata centrale)
- piazzale Accursio
- viale Certosa
- piazza Firenze
- corso Sempione (carreggiata centrale)
- via Canova (contromano)
- viale Milton (contromano)
- viale Alemagna
- viale Gadio (contromano)
- piazza Castello (contromano)
- viale Gadio (contromano)
- via Legnano (contromano)
- piazzale Lega Lombarda
- piazzale Biancamano
- Bastioni di Porta Volta
- viale Crispi
- piazza XXV Aprile
- Bastioni di Porta Nuova
- piazza Principessa Clotilde
- viale Monte Santo
- piazza della Repubblica
- via Città di Fiume
- Bastioni di Porta Venezia
- piazza Guglielmo Oberdan
- corso Venezia
- piazza San Babila
- largo Toscanini
- corso Europa
- largo dei Bersaglieri
- via Larga
- via Palazzo Reale (contromano)
- via Pecorari
- via Rastrelli
- piazza Diaz
- via Marconi
- piazza Duomo (portici meridionali)
- Ex Camposanto
- piazza Duomo arrivo (portici settentrionali e Galleria).
Il percorso di gara sarà presidiato dalla polizia locale, dai volontari della Protezione Civile e dal personale messo a disposizione dagli organizzatori del Giro. L'ingresso dei corridori in territorio comunale avverrà dalla strada statale Sempione SS33 (Comune di Pero).
Per effetto della chiusura delle vie anche i mezzi pubblici subiranno deviazioni di percorso.



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SIAMO ALLA FRUTTA!!! AI GIARDINI PUBBLICI LADRI DI FIORI E DI PIANTE: I PEZZI PREFERITI LE AZALEE E LE CALLE


 

Sesto San Giovanni    Una vicenda che ha dell'incredibile ma putroppo è vera. Nei giardini appena riqualificati della Villa Zorn, in pieno centro cittadino, vengono rubati fiori e piante. I pezzi più appetiti sono le azalee e le calle. Lo riferisce il quotidiano 'Il Giorno'. L'assessore uscente all'Ambiante, Lella Brambilla, nel rammaricarsi della situazione chiede aiuto ai cittadini e in particolare ai commercianti della zona: se vedete qualcuno che compie atti vandalici o, peggio, ruba fiori e piante, segnalatelo alle autorità competenti.




sabato 26 maggio 2012

Pino Masciari al Quaderno.it: 'Siamo ancora molto lontani dal combattere le mafie'



"Ho ed avrò sempre grande rispetto per le regole dello Stato e attenzione per l’altrui e la mia sicurezza. Per questo, e nessun altro motivo, mi sono sentito costretto ad auto-proteggermi e a tornare a casa, non ritenendo giusto di esporre i civili che mi stavano accompagnando in quanto  versavo, per l’ennesima volta, privo di protezione in terra di Calabria". E' in queste poche righe che Pino Masciari racconta la vicenda di cui è stato protagonista, suo malgrado, nei giorni scorsi.
Prima di mettere in pratica la sua decisione, "indotta e forzata", Masciari ha scritto al Prefetto di Torino: "In questo momento - scriveva il testimone il 24 maggio - sono a Cosenza, Calabria, e sono stato “ abbandonato” dal personale di scorta, con la conseguenza che sto provvedendo di rientrare a Torino con mezzi pubblici o di fortuna. Vani - spiega - sono stati i tentativi di contattare il personale di scorta. Pertanto mi rivolgo a Lei per un intervento immediato che tuteli la mia persona e per denunciare il susseguirsi di mancate condizioni di sicurezza che avvengono, in particolar modo in Calabria, e che mi espongono a serio rischio. Reputo le Autorità preposte responsabili se dovesse accadere qualcosa alla mia persona".
Ieri sera l'epilogo positivo, con il rientro a Torino di Masciari. Al Quaderno.it racconta come ha vissuto quelle 36 ore di vuoto. Quando risponde al telefono mi dice che è stanco, che non ne può più. Segnato dall'ultimo episodio di una vita che dal 17 ottobre 1997 non ha più i tratti di un'esistenza normale, per lui e per la sua famiglia. Nella precedente intervista concessa a questo portale, nel dicembre scorso, ebbe a dire che i suoi ragazzi "non conoscono un’altra vita, non hanno termini di confronto, semplicemente insegno loro a costruire il futuro sulla legalità". 
Da più di quindici anni, il lavoro di Pino Masciari e di sua moglie Marisa è di costruire legalità, come hanno più volte rivendicato senza paure. Nonostante ciò, "ogni volta che vado in Calabria per tentare il risveglio sociale dei valori dell'etica e della moralità c'è qualcuno che mi impedisce di tornare a casa. Ritardi, dimenticanze, ostacoli mi fanno capire che qualcuno non mi vuole lì". Ma, per fortuna, c'è anche una Calabria sana, quella dei giovani protagonisti, l'altro giorno, di uno spettacolo a Corigliano Calabro, comune sciolto per mafia, dove ad attenderlo, però, riferisce, non c'era nessun rappresentante delle istituzioni: "In Calabria la 'ndrangheta vuole diventare Stato.
Non c'è mai stata attenzione così come nei confronti della mafia, anche se si tratta di un fenomeno più radicato". Dopo una tappa a Cosenza, dove gli studenti universitari hanno messo in scena 'Padroni delle nostre vite', da un testo di Pino e Marisa Masciari, gli viene comunicato che la scorta non può più riaccompagnarlo a casa, al Nord. E' stato lì, come già accaduto troppe volte nel corso di questi 15 anni, che ha temuto per la sua vita.
Seguito per un po' dai tanti volontari che lo accompagnano, ha ritenuto opportuno 'seminarli' perché non corressero i suoi stessi rischi. "Sul treno per Napoli - racconta - mi hanno anche riconosciuto. A Marco Biagi, assassinato dalle nuove brigate rosse, era stata revocata la scorta perché non era più considerato a rischio di vita. Io e la mia famiglia, invece, siamo ancora in questa condizione. Eppure, accade quel che accade. Da solo e con mezzi di fortuna è giunto a casa, ieri sera, con una sola amara certezza: "Siamo ancora molto lontani dal combattere le mafie".
Si rasserena, poi, quando parla di Benevento e del Sannio, dove ha molti amici. Tra questi, Rosaria Pisaniello, una delle ultime persone a sentirlo prima della fuga in solitaria: "Sono delle belle persone. Ogni volta mi accolgono con affetto ed entusiasmo: "Ho un ottimo ricordo - dice - del Comandante provinciale dei Carabinieri di Benevento, Antonio Carideo e del sindaco di San Bartolomeo in Galdo, Vincenzo Sangregorio che lo accoglierà il prossimo 30 giugno per la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria.
Laura De Figlio