mercoledì 30 ottobre 2013

«La parola Italia è una espressione geografica» Klemens von Metternich


L'Italia agli Italiani,compra Italiano,si sentono sempre di più,slogan provenienti da una parte politica,sminuzzata in partiti e partitini.
L'Italia agli Italiani,quali Italiani?quale Italia?
Quelli che stanno svendendo l'Italia alla BCE,all'Europa e al globalismo?
Possiamo usare il termine globalizzazione per definire qualcosa di piuttosto simile ad un processo di colonizzazione esteso all'intero globo. Ci riferiamo evidentemente a quelle particolari e diffuse strategie economiche tese a ricavare il massimo profitto immediato, massificando e standardizzando spesso oltremisura le economie e le culture dei vari paesi del mondo. Se all'interno di questo processo di globalizzazione vi sono indubbi e ben noti vantaggi (è riconosciuto che attraverso esso un certo tipo di benessere aumenti ovunque nel mondo), esistono però d'altra parte anche terribili aspetti negativi (esaurimento delle risorse naturali, inquinamento, sovrappopolazione, grandi disparità economiche e sociali, cancellamento delle espressioni culturali locali, etc. etc.) che fanno ritenere piuttosto utile un procedimento di attenta analisi e discernimento prima di continuare ciecamente in questa direzione. Questo momento di riflessione potrebbe giusto condurre all'altro termine: globalismo. “http://www.hyperlinker.com/change/globalismo.htm
Processo di colonizzazione,si proprio come avete letto,ci sarà una grande eminenza grigia o tante che potrebbero portare il mondo indietro nel tempo non tecnologicamente parlando ma nel modo di intendere il lavoro per poter vivere,per tornare a vivere per lavorare e possibilmente senza neanche una proprietà privata minima per tutti che è la casa o una macchina ,perché il petrolio non è una fonte rinnovabile molto veloce e solo lor signori potranno muoversi...
Parlano di aumento di benessere,guardando l'Italia,l'Europa,il mondo intero non vedo questo benessere allargato alla maggioranza della popolazione,anzi...
Perché non può essere un segno di benessere il suicidarsi perché non lavorando perdono la dignità di uomo o donna che con il sudore della fronte riesce a mantenere la propria attività privata,la propria famiglia oppure una vita decente.
Quindi l'Italia che sta sparendo tornando ad essere ,come diceva l'Austriaco Klemens von Metternich il Il 2 agosto 1847 scrisse, in una nota inviata al conte Dietrichstein, la famosa e controversa frase «La parola Italia è una espressione geografica, una qualificazione che riguarda la lingua, ma che non ha il valore politico che gli sforzi degli ideologi rivoluzionari tendono ad imprimerle.» .
Sparita l'Italia sparirà l'Italiano e la sua civiltà millenaria,un'Italia che quando gli altri popoli vivevano ancora nelle grotte disquisivano di matematica,anatomia e ingegneria in latino e dolce stil novo dopo e si dilettavano nell'arte della musica e della pittura.
Dobbiamo importare la musica ,la cultura dall'estero come se non bastasse la nostra,che sta cadendo a pezzi e in mano straniera e no legalmente,vedi monna lisa e no.
Compra Italiano
Ormai di Italiano al 100 % e rimasto poco o niente,ma anche se troviamo merce italiana da comperare,la andiamo a comperare a filiali di grandi centri di distribuzione alimentare e no in mano a stranieri.
Facile dire compra a km zero,dal tuo fruttivendolo italiano,si compra aglio argentino perché se vuoi comperare Italiano in un negozio
Italiano devi pagare la merce anche 5 volte rispetto ai sopracitati negozi che abbattono il prezzo della merce sulla quantità e sui pagamenti dilazionati nel tempo.
Che io mi chiedo come fa un oggetto o merce in vendita che viene dall'altra parte del mondo a costare almeno la metà dello stesso a km 0 o quasi?
Forse la nostra merce viene trasportata in limousine con un posto a sedere per patata se compri un sacchetto di patate e quella che viene da fuori viene portata tramite navi e treni merci?
Che non mi vengano a dire perché la benzina aumenta sempre e aumenta il costo del trasporto,perché lo stesso vale per la merce di importazione a meno che non usano il teletrasporto che usava Star Trek dal campo di coltivazione al banco del supermercato.
Viva l'Italia
Viva l'Italia, l'Italia liberata,
l'Italia del valzer, l'Italia del caffè.
L'Italia derubata e colpita al cuore,
viva l'Italia, l'Italia che non muore.
Viva l'Italia, presa a tradimento,
l'Italia assassinata dai giornali e dal cemento,
l'Italia con gli occhi asciutti nella notte scura,
viva l'Italia, l'Italia che non ha paura.
Viva l'Italia, l'Italia che è in mezzo al mare,
l'Italia dimenticata e l'Italia da dimenticare,
l'Italia metà giardino e metà galera,
viva l'Italia, l'Italia tutta intera.
Viva l'Italia, l'Italia che lavora,
l'Italia che si dispera, l'Italia che si innamora,
l'Italia metà dovere e metà fortuna,
viva l'Italia, l'Italia sulla luna.
Viva l'Italia, l'Italia del 12 dicembre,
l'Italia con le bandiere, l'Italia nuda come sempre,
l'Italia con gli occhi aperti nella notte triste,
viva l'Italia, l'Italia che resiste.
Francesco De Gregori





TUTTO TRANQUILLO, STATE CALMI...

Gli occhi non possono essere l'unico riferimento alla realtà: vedere vecchiette che rovistano tra l'immondizia, cercando materiale commestibile un po' meno immondizia, persone che disperate si tolgono la vita, intere famiglie sul lastrico per la perdita del lavoro simultanea di tutti loro, negozi che chiudono e nel frattempo gente aliena che si aggira con lingue, costumi, religioni in antitesi alla nostra civiltà millenaria... tutto questo, state tranquilli, è solo propaganda di qualche sovversivo, anarchico, fascista. No, state tranquilli, la vita nel nostro pianeta Italia si svolge con la consueta tranquillità ed armonia: lavoro per tutti, famiglie felici, casa e Chiesa, insomma. Non date retta alla Rete, od alle televisioni non di stato (non tutte, però!): la verità è che i galantuomini che ci conducono per mano in questa strada radiosa sono persone in gamba, veramente “Illuminate”, le uniche che sappiano quello che fanno e dove ci vogliano portare...
State tranquilli, non è vero che i giudici siano gli arbitri faziosi in una situazione che sta per esplodere, al contrario sono splendidi portatori di verità, che altrimenti noi, poveri stupidi mortali non riusciremmo mai a raggiungere o a capire. Poi la matassa non è così complicata (addirittura esplosiva, poi, evvia!): la sua semplicità è evidente, ma non a noi, troppo soggetti al lusso e che quindi ci siamo impigriti mentalmente, per arrivarci da soli...
State tranquilli, isolate, anzi denunciate chi vi dice che ci stanno prendendo per i fondelli, isolate, anzi denunciate quei lavoratori, quegli imprenditori che evadono le tasse, che non rilasciano scontrini fiscali, o che furbescamente ve li rilasciano, sì, ma con una cifra inferiore di quella che spendete: quelli sono la peste, la causa dei vostri mali. Mmh, non volevo dire mali, non esistono mali, tutto tranquillo, state calmi...
 

lunedì 28 ottobre 2013

Camera alcolica: notte di follia a Montecitorio

Primo Piano 28 ottobre 2013

Camera alcolica: notte di follia a Montecitorio

La denuncia è di Daniele Farina, deputato di Sinistra e Libertà: "Sarebbe opportuno che dopo le 22 la buvette non vendesse più alcolici". Già, perché la seduta notturna della notte precedente è stata a dir poco scoppiettante. Una "serata alcolica". Alla Camera. Prima il leghista Gianluca Bonanno, della Lega Nord, che si accanisce con i comunisti. Quindi il grillini Girgis Giorgio Sorial, nelle vesti di un profeta. Gianluca Vacca, altrettanto grillino, si cimenta in una "presentazione postuma". Poi il deputato Piccone: "Vado a dormire, sono stufo di sentire cagate". Il pentastellato Colletti, dunque, si interroga sul troppo "libertinaggio" in aula (e giù grasse risate, con la presidente di turno sempre più indaffarata per cercare di mantenere l'oridine). Ma non è finita: altre parolacce, altri interventi sconclusionati. Mattatori dello show sono i grillini: ammiccano, sorridono, si producono in interventi campati in aria. Tutto ciò è accaduto nella notte tra il 23 e il 24 ottobre. Forse, il deputato Farina, non ha tutti i torti...

domenica 27 ottobre 2013

Ogni potere emana dal popolo, e non torna più. Gabriel Laub

L'Italia esporta spumante,vino,formaggi,olio;la Francia Champagne,formaggi ma gli Stati Uniti cosa esportano?
Facile gli Stati Uniti esportano “democrazia” ,un prodotto difficile da esportare e che ha bisogno di un mezzo di trasporto speciale,i bombardieri.
Sono quasi 70' anni di attività,come non ricordare Precotto i martiri di Gorla a Milano nel 1944,Dresda,Hiroshima e Nagasaki nel 1945.
La consegna avviene tramite posta aerea tramite bussolotti chiamati volgarmente bombe,missili.
Gli Stati Uniti la consegnano a tutti la democrazia anche chi democraticamente non ne vuole,ma loro ne hanno da vendere,anzi da barattare con dei banali barili,pieni di petrolio ovviamente o diventando loro sudditi “democraticamente parlando”.
Alla fine cosa chiedono in cambio della loro “democrazia”,solo del liquido nero che sporca che unge,il petrolio e solo qualche “pezzettino di terreno” per le loro basi militari.
Non contenti sono così fiduciosi verso gli altri che spiano ,anche telefonicamente,gli “alleati” e mi chiedo chi non è suo “alleato” cosa subisce?
Tornando alla parola democrazia vediamo cosa vuol dire :La democrazia (dal greco δῆμος (démos): popolo e κράτος (cràtos): potere) etimologicamente significa "governo del popolo", ovvero sistema di governo in cui la sovranità è esercitata, direttamente o indirettamente, dall'insieme dei cittadini.
Quindi vuol dire che l'America non esporta democrazia ma solamente la sua avidità economica e politica che nascosta dietro il paravento di cartone della “democrazia” ha portato un premio Nobel per la pace a Obama arrivando all'apice dell'assurdo..

SIGNOR … AGGIO (o almeno credo)...

Temo che la causa prima della nostra crisi non sia l'incapacità (che pure c'è) dei nostri politici, né le pretese dell'Unione Europea (anche queste esistenti) e neppure alla fine l'entrata dell'euro (lì ci sono altri discorsi da fare), bensì IL DEBITO PUBBLICO. Bella forza, direte Voi: hai scoperto l'acqua calda! Ma lasciatemi continuare... Già, il debito pubblico, quella cosa orrenda a cui ciascuno imputa una causa diversa: chi asserisce che è colpa dello spreco delle amministrazioni e della macchina statale, chi invece degli evasori, quei cittadini che più si beccano, più se ne trovano e sembra che non finiscano mai, chi infine delle banche, in generale, o meglio delle loro spese che superano sempre le entrate...
Ecco, le banche, ma non quelle locali con un pubblico affezionato che ripone i propri risparmi: vorrei parlare di quella che è autorizzata ad emettere moneta – LA BANCA EUROPEA -. Una volta ogni Stato aveva la possibilità (anzi, più che possibilità, il dovere) di coniare denaro (lira, peseta, marco, franco, ecc.), in merito alla disponibilità della propria riserva aurea (e qui noi eravamo una potenza!), servendosi della Zecca dello Stato che, come dice il nome era al servizio dello Stato. Già prima dell' avvento dell'euro le cose cambiano con l'embrione della privatizzazione: il 1975 è l'ultimo anno del “monopolio “ e le banconote da 500 lire l'ultima emissione statale. Arriva poi nel 2001 l'euro: moneta unica ed unica ad essere autorizzata a riempire le casse delle varie Nazioni, svincolandosi dal valore dell'oro, ma tenendo conto delle esigenze di chi richiede (e stando attenti a non creare inflazione): LA BANCA EUROPEA, appunto... Solo che, a differenza di prima stiamo parlando di banca privata (e sarebbe interessante sapere i nomi dei proprietari, sai che sorprese!!!) e, si sa, gli azionisti ci devono sempre guadagnare – senza esagerare, però! - Senza esagerare... oppure esagerando, ma tanto, tanto...
Ci sono delle Leggi che bisogna rispettare! A meno che non si trovino dei cavilli per eluderle...
Mettiamo, per facilitare un discorso, altrimenti astruso ai più, che io sia la Banca Europea ed ics lo stato che mi chiede diciamo... un miliardo di euro. Stampo 'sto miliardo (che a me costa tra stampa e stipendio agli addetti, facciamo sempre finta, circa 200 mila euro). Nel mio bilancio, visto che DEVO DARE, nella voce SPESE scrivo la cifra di 1.000.000.000 + 200.000. Aspetto pazientemente che ics (lo Stato richiedente) mi restituisca la cifra (quindi io PRESTO, non DONO) + il costo e perfino gli interessi (5.000 Euro?) e nella voce ENTRATE inserisco il tutto... Giusto, no? GIUSTO UN ACCIDENTE !!! MI SONO MANGIATO UN MILIARDO, SENZA CHE NESSUNO ABBIA A CHE RIDIRE, LEGALMENTE !!! Infatti il miliardo e duecentomila di spesa e quello di entrata si elidono a vicenda (legge matematica) e il “mio” bilancio … risulta così in pareggio, con la sola eccezione degli interessi (i 5.000 euro famosi di cui sopra, in più). Non pare anche a Voi che sia evidente un certo olezzo di truffa?
Ed adesso chiedetevi pure il perché di un immenso debito pubblico che continua mostruosamente a crescere...
Già ho avuto modo di asserire che mi intendo poco di economia ed infatti ho cercato di portare con parole mie il contributo di luminari nel settore (sperando di non avere troppo travisato i loro pensieri). Loro hanno una definizione per quanto sopra e cioè “SIGNORAGGIO” ed io ancora adesso mi chiedo da dove sia saltato fuori questo benedetto Signor Aggio, che tutto mi sembra fuorché un signore...
Ah, un dettaglio che mi sta sul … pomo di Adamo: che fine ha fatto la nostra riserva aurea, ora che non serve più come riferimento alla moneta??????? Forse CIULATA? (espressione milanese nota ai più ).
 

Giornata Mondiale del Patrimonio Audiovisivo dell’Unesco

  Il 27 ottobre si celebra la Giornata Mondiale del Patrimonio Audiovisivo dell’Unesco e a Roma un incontro al Vittoriano organizzato da Luce-Cinecittà vede riunite per la prima volta tutte le istituzioni italiane iscritte nel Registro Memory of the world dell’Unesco: la Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, la Biblioteca Malatestiana di Cesena, l’Archivio diocesano di Lucca e lo stesso Archivio Storico Luce con la moderazione di Micaela Procaccia della Direzione Generale degli Archivi e a seguire una tavola rotonda sul tema Memoria e Cinema, moderata da Roberto Cicutto, Ad di Luce-Cinecittà, che vedrà gli interventi di Marco Bellocchio, del direttore del Museo del Cinema di Torino Alberto Barbera, di Gian Luca Farinelli, direttore della Fondazione Cineteca di Bologna, di Sergio Toffetti, direttore dell’Archivio Cinema di Impresa di Ivrea, di Lucia Nardi, direttrice dell’Archivio Storico ENI, e dei docenti Peppino Ortoleva e Gabriele D’Autilia.
   La Giornata Mondiale dell’Audiovisivo nasce con lo scopo di sensibilizzare i Governi, le imprese private e la società civile, sul valore del patrimonio documentario audiovisivo: quello che forse più di ogni altro, grazie all’immediatezza delle immagini e alla loro capacità di superare le barriere linguistiche e culturali, ha saputo costruire e diffondere le identità e gli immaginari personali e collettivi, locali e globali, delle società del XX e XXI secolo. Istituto Luce Cinecittà con il suo Fondo di Cinegiornali e fotografie è stato nel 2013 il primo archivio audiovisivo italiano ad entrare nel Registro.

sabato 26 ottobre 2013

Trieste torna a far parte dell'Italia (26 ottobre 1954)

Via Sottocorno «Tralicci troppo vicini alle case Trentasei malati di tumore» Sotto accusa l’alta tensione. L’Arpa: valori elevati ma nei limiti


I tralicci tra via Adriano e via SottocornoI tralicci tra via Adriano e via Sottocorno

Il bollettino si aggiorna ogni mese. L’ultima stima dell’Associazione Sottocorno è arrivata a 36. Trentasei malati di cancro su 150 abitanti di due civici di via Pasquale Sottocorno, quartiere Adriano. In mezzo ci sono nomi e storie. Come la mamma di Alberto C., che vive al quinto piano «e se Dio vuole ha vinto la sua battaglia contro il tumore». C’è il signor Rocco, «in attesa di un trapianto di fegato». C’è Giorgio, ex tassista, «colpito da un cancro alla gola». C’erano altri due tassisti. Abitavano uno sopra l’altro, entrambi uccisi da un tumore al cervello. E in totale, in questa conta tragica, i casi di cancro alla testa sono 7 in un solo civico, dove i malati di tumore sono 23. Altri 9 colpiti alle ovaie, all’intestino, alla prostata. Nell’altro palazzo il cancro ha colpito tredici abitanti su
Quartiere Adriano, confine tra Milano e Sesto San Giovanni. L’Associazione Sottocorno sta combattendo una battaglia contro un nemico invisibile. Una macchina di morte che, secondo Asl e Arpa, ufficialmente neppure esite. Solo un sibilo, fastidioso e interminabile: il suono dei cavi dell’alta tensione che «friggono» sopra le teste degli abitanti, accanto alle finestre, vicino alle pareti delle camere da letto. Tralicci dell’alta tensione a pochi metri dalle case, linee elettriche da anni in attesa di essere interrate. Solo una parte, quella sul nuovo quartiere Adriano, è stata sotterrata. «Il Comune di Sesto ha già stanziato i 7.500 euro per lo studio di fattibilità, ossia il piano che darebbe il via ai lavori - denuncia la consigliera di Zona 2, Silvia Sardone (Pdl) -. Palazzo Marino non ha ancora finanziato l’altra metà, tutto è fermo. Si specula sulla salute». Certo, il piano per interrare l’intera linea è costoso ma, come spiega Massimiliano Corraini portavoce dell’Associazione Sottocorno, «l’intervento non è più rinviabile. Qui la gente muore».

È stato lo stesso Corraini, assieme ad altri abitanti, a raccogliere i dati sui malati di tumore. «Abbiamo chiesto all’Asl uno studio epidemiologico, ma siccome l’Arpa sostiene che i valori sono nella norma, che i 21 metri di distanza dai tralicci sono rispettati, non c’è alcun dato ufficiale delle morti. Siamo passati casa per casa, ma le cifre sono per difetto». Ieri Corraini ha descritto la situazione alla commissione consiliare del Comune di Sesto che si occupa del caso: «Qui la gente è esposta per tutto il giorno, 24 ore su 24».

Intanto sotto ai tralicci c’è chi ha piantato un orto. Paura? «Per fortuna non vivo qui». L’incidenza dei tumori in Italia è di 481,4 ogni 100 mila abitanti, 0,48%. Le stime del comitato parlano di un valore 15 volte superiore. Niente di scientifico, perché sull’elettrosmog la comunità medica è divisa. Intanto, mentre politica e scienza litigano, i cavi restano qui. E, raccontano gli abitanti, quando piove il mix di tensione e umidità fa schioccare i cavi come fruste nell’aria: «Un rumore di morte che toglie il sonno».

In merito alla vicenda, Terna Rete Italia precisa: «Gli elettrodotti che attraversano Sesto San Giovanni, costruiti tra il 1957 e il 1960, rispettano tutti i limiti in tema di tutela della salute. Il rumore che emana il conduttore non è dovuto al campo elettromagnetico, ma dal cosiddetto effetto corona che in presenza di umidità determina la ionizzazione dell’aria nei pochi centimetri intorno al conduttore».

fonte

venerdì 25 ottobre 2013

Medico malato di Sla muore a Roma dopo un presidio di protesta e incontro col governo Il dottor Raffaele Pennacchio aveva 55 anni. Da tempo si batteva, senza risparmiarsi, per il rispetto della dignità dei malati, come lui, e la possibilità di assistere quelli gravi nelle loro abitazioni

Aveva 55 anni ed era un medico in pensione malato di Sla (sclerosi laterale amiotrofica) Raffaele Pennacchio. E' morto ieri sera a Roma in albergo dopo l’incontro con il governo e il sit-in sotto il ministero dell'Economia.
Da tempo si batteva peri diritti dei malati. Da Macerata Campania (Caserta) aveva raggiunto Roma per prendere parte alla protesta organizzata dal Progetto "Restare a casa" del Comitato 16 novembre onlus. Credeva fermamente in due cose: nel rispetto della dignità del malato e nella possibilità di assistere i malati gravi nelle loro abitazioni. Proprio per questo si era speso senza riserve e con enorme dispendio di energie per sostenere il progetto. Nel suo ultimo tweet susu Twitter Pennacchio annunciava la sua partenza per Roma, per partecipare al presidio dei malati di Sla. Aveva postato anche il link ad un articolo del quotidiano l’Unione Sarda che raccontava la partenza dalla Sardegna di alcuni malati, tra cui Salvatore Usala, segretario generale della onlus, anche lui malato di sla. Sposato (anche la moglie è medico), due figli di 20 e 19 anni, Pennacchio  aveva lavorato alla Asl di Caserta ed era specializzato in tecniche semeiologiche speciali chirurgiche.

La moglie: troppo stress per il presidio

La salma di Pennacchio si trova della camera mortuaria dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma: l’uomo vi è stato trasportato in ieri in seguito a un malore- presumibilmente un arresto cardiaco - avuto in un albergo della Capitale. A ricostruire la dinamica la moglie Michela, che insieme ai figli è giunta ieri notte a Roma. "Mi aveva detto che andava in albergo per riposare perch‚ era molto stanco- spiega la donna- poi mi hanno chiamato per dirmi che la situazione era precipitata. Le esequie si terranno domani pomeriggio- prosegue- mio marito è morto per un problema cardiaco presumibilmente legato allo stress del sit- in davanti al Ministero dell’Economia, che aveva anche richiesto tanta preparazione prima. Non era il primo presidio a
cui mio marito partecipava, ce n’erano stati diversi in precedenza. Lui si impegnava molto", ricorda la donna.

Onlus: sua morte pesa su tutti

"La morte di Raffaele deve pesare sulle coscienze di tutti. Non è possibile in uno stato di diritto arrivare a questo punto, portare i disabili gravi e i loro familiari a manifestare sotto un ministero della Repubblica per chiedere quello che dovrebbe essere un diritto: l’assistenza domiciliare per i malati gravi". È affranta ma anche molto arrabbiata Mariangela Lamanna, vicepresidente del Comitato 16 novembre onlus, mentre racconta la morte di Raffaele Pennacchio ieri sera in albergo a Roma. "Avevamo appena portato a casa un primo importante risultato - spiega Lamanna - l’impegno per l’aumento del fondo per la non autosufficienza e per l’assistenza domiciliare ai disabili gravi e gravissimi. Impegno che ci consentiva di poter finanziare il nostro progetto 'Restare a casa'. Raffaele doveva essere sistemato dalla sua assistente quando all’improvviso si è accasciato sulla sedia. Non è possibile morire così".
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/medico-malato-sla-muore-roma-presidio-protesta-e-incontro-961367.html

giovedì 24 ottobre 2013

TUTTO ASSURDO



Vogliono abolire la legge Bossi-Fini, adducendo il pretesto che nella stessa è insito il reato di “soccorso in mare ai clandestini”. Sinceramente una legge simile apparirebbe a me come a tutti un obbrobrio inumano, se ci fosse quella parentesi. Ed infatti … E' UNA BALLA PAZZESCA!!! (per dirla alla Fantozzi). Succede che talvolta nelle trasmissioni mattutine di politica venga fuori una verità, anche se intramezzata da miriadi di menzogne e stavolta questa riguarda proprio il reato di soccorso che … non esiste. Anzi è proprio vero il contrario – si veda l'articolo 12 della legge Bossi-Fini -...
Altra questione.
Sappiamo tutti che CCT e BOT sono un prestito che facciamo allo Stato e che se questo diminuisce, o peggio, finisce di avere la fiducia dei risparmiatori lo Stato stesso fallisce. Così a nessuno dei nostri sagaci legislatori verrebbe in mente di tassare in modo sostanzioso questo patrimonio. L'assurdo consiste nel fatto che lo stesso parametro non viene usato per il resto: tassano tutto quello che possono e non possono, mettendo in ginocchio tutto il Paese, senza tenere conto che in economia non vale la legge matematica, ma quella del mercato e quindi, aumentando di un punto per esempio l'IVA può succedere che l'Erario non acquisisca un euro in più, ma anzi ci perda. Infatti più la gente viene tartassata e meno spende e non per cattiveria e per poco senso civico, bensì perché gli manca la materia prima, il denaro. Non ho nulla da insegnare, anzi confesso la mia ignoranza in materia economica, però queste sono nozioni che anche chi ne sa meno di me intuisce facilmente, non ci vuole la sapienza dello Spirito Santo. Eppure i nostri saggi e tecnici e chissà che altro, i nostri governanti, insomma, sembra che non ci arrivino a queste considerazioni e continuano imperterriti nella loro strada...
Continuiamo.
Il Parlamento continua a lavorare, così almeno asseriscono, anche se non è che si vedano molti risultati. Ma diamoglielo per vero. Però non brillano né per qualità, né per quantità di leggi studiate ed approvate. Con le solite scuse dell'Europa, della forbice e della coperta troppo corta, le risorse su cui si intinge sono (per essere gentili) inadeguate ai fabbisogni per cui servono e così diventano inutili.
Allora, per non rimanere inattivi ci si butta nell'ideologico: omofobia, femminicidio, negazionismo... queste almeno non costano nulla... Però non risolvono i problemi, né aiutano a risollevarci.
E per finire.
Abbiamo un mucchio di … intoppi: la questione dell'invasione di tutti i disperati, l'astio dell'Unione Europea - ché altrimenti non si potrebbe definire diversamente il fatto che siamo la Cenerentola tuttofare, la servetta sempre pronta al Signorsì -, non abbiamo politici degni di tale nome, ma solo mezze calzette intente a farsi le scarpe tra di loro, ed infine neanche noi popolo, a tutt'oggi almeno, abbiamo la forza di ribellarci a tutto questo e quindi ci ritroviamo complici della situazione, o Ponzio Pilato, o inconsapevoli di essere le prossime vittime, se ancora non lo siamo, di forze “aliene” (e naturalmente non parlo di marziani!).
 

mercoledì 23 ottobre 2013

L'Italia non è un Paese per giovani

Italia uno dei pochi paesi anzi pochissimi paesi dove il presidente è più vecchio del pontefice e dove i nonni lavorano e i nipoti sono disoccupati. I nostri giovani non solo disoccupati ma anche presi di mira dai ministri che si divertono a prenderli per i fondelli. Due casi per capire l'antifona,dai “choosy” della Fornero fino fino a Visco “In Italia studiare non conviene Per trovare lavoro, una laurea vale un diploma".Parole dette,le prime,da un ministro del lavoro Italiano mentre era in carica,le seconde,da il governatore della Banca d'Italia in carica. Non lamentiamoci allora se siamo visti male all'estero a livello di lavoro e studi quando le persone che dovrebbero sponsorizzare i giovani ne parlano male per primi?Voi comprereste mai una macchina da un rivenditore dove il padre del proprietario vi dice di diffidare del figlio?Un paese dove i cartelli,pochi,esposti nelle vetrine cercano ventenni con esperienza,esperienza che difficilmente potranno fare se nessuno li assume per primi,bisogna iniziare ad assumere con contratti seri e non a 3 mesi o apprendistato di 4 anni per poi non formarli e lasciarli a casa finito il contratto valenti o no. Intanto continuiamo ad essere terra di invasione dall'Africa riempiendo le notizie dei telegiornali e le pagine dei giornali mentre nessuno parla dei nostri giovani che scappano all'estero per cercare lavoro e come presentazione hanno le credenziali del ministro e del governatore della Banca d'Italia. Qui torna l'esempio del rivenditore d'auto. Chi vede di buon occhio il giovane Italiano che è “chhosy” e che se hanno una laurea equivale al diplomato del natio?Noi che siamo la culla della cultura,vedi Dante e latino madre di quasi tutte le lingue Europee per citare due esempi. Invece oggi cosa succede?Invasi dalla musica straniera dove la maggior parte non capisce neanche il testo,invasi dai marchi stranieri che stanno comprando il made in Italy,invasi da persone disperate che preferiscono morire in mare piuttosto che rimanere a casa loro,quest'ultimi figli di un Africa che coi soldi che hanno ricevuto,pochi o tanti non tocca a ne discuterne,sono finiti per le guerre locali o per arricchire i vari ras del momento. Quindi cari giovani non fatevi il sangue marcio perché non avrete ma il il problema della pensione perché stanno combinandone di tutte per non farvi arrivare ai requisiti per poterne usufruire,mentre i politicanti e cariche istituzionali con il portafogli pieno di soldi per incarichi vari e prebende pontificano sulla vostra pelle. Cari giovani un solo augurio che crescendo cambiate la nostra amata patria rendendola a misura d'uomo qualunque età abbia il cittadino non dimenticando cosa state sopportando oggi.

 




martedì 22 ottobre 2013

Sacco del Ghetto di Roma, 1943: “Io ebreo salvato da due fascisti”

Storia In Rete - Il sito ufficiale di Storia In Rete


Sacco del Ghetto di Roma, 1943: “Io ebreo salvato da due fascisti”


602-408-20121016_085009_4706E6F8Sono passati 70 anni da quel 16 ottobre del 1943. 70 anni da quel “sabato nero” in cui centinaia di SS fecero irruzione nel Ghetto di Roma nei pressi del Portico d’Ottavia e rastrellarono 1024 persone: ebrei romani, donne, uomini, anziani e oltre 200 bambini. Il rastrellamento fu effettuato da uno speciale reparto delle SS, venuto appositamente a Roma al comando del Cap. Donneker, il quale, tramite Kappler, aveva ottenuto dalla Questura di Roma circa 20 agenti di polizia in qualità di collaboratori.
di Micaela Del Monte da Intelligo del 16 ottobre 2013
L’antico quartiere ebraico fu l’epicentro di tutta l’operazione. Le SS irruppero nelle case degli ebrei all’alba, sorprendendo molte famiglie ancora nel sonno. Tutte vennero arrestate e poi raccolte provvisoriamente in uno spiazzo poco più in là del Portico d’Ottavia attorno ai resti del Teatro di Marcello. Tutti vennero poi caricati a forza sui camion, verso una destinazione sconosciuta.
Due giorni dopo, alle 14.05 del 18 ottobre, diciotto vagoni piombati partiranno dalla stazione Tiburtina.
I 1024 passeggeri, trasportati in carri bestiame, viaggiarono per 6 giorni e 6 notti verso Auschwitz, e da lì solo quindici uomini e una donna (Settimia Spizzichino) ritorneranno a casa dalla Polonia.
Nessuno dei 200 bambini fece mai ritorno.
Tutto ebbe inizio dal Ghetto, ma nessun quartiere della città fu risparmiato: il maggior numero di arresti si ebbero a Trastevere, Testaccio e Monteverde. Alcuni si salvarono per caso, molti scamparono alla razzia nascondendosi nelle case di vicini, di amici o trovando rifugio in case religiose, come gli ambienti attigui a S. Bartolomeo all’Isola Tiberina.
C’è anche chi si è salvato perché era nel posto giusto, al momento giusto e ha incontrato persone giuste. Persone che al di là delle apparenze erano persone buone e magnanime.
Molte persone si sono salvate per questo motivo. Mio nonno, Leone Del Monte, si è salvato così, per un caso fortuito e per un incontro casuale: «Erano le 6 del mattino, mia madre si era alzata per fare colazione e come ogni mattina si era affacciata al balcone, così aveva avuto la terribile notizia da un vicino di casa, anche lui ebreo: i tedeschi erano nel Ghetto e stavano arrestando centinaia di famiglie. Così svegliò mio padre Armando e noi tre fratelli, prese i cappotti dalla cassapanca e ci spinse ad uscire. Ricordo ancora l’odore di naftalina e la pioggerellina gelida di quel 16 ottobre. A quell’epoca abitavamo in via di Ponziano, nei pressi di viale Trastevere, da lì ci avviammo verso il quartiere ebraico, sicuri che stare insieme agli altri ebrei fosse la soluzione migliore. Ci incamminammo io, mia madre, mio padre e i miei due fratelli, Cesare e Sergio. Mia madre era molto preoccupata, aveva capito che la situazione era grave e quindi decise di proseguire separatamente: io e Sergio con lei da un lato della strada, mentre mio fratello Cesare, il più grande, con mio padre sull’altro marciapiede. Eravamo su ponte Garibaldi e lì, a due passi dal luogo che probabilmente ci sarebbe stato fatale, accadde quello che ancora oggi ricordo in modo perfettamente nitido».
«Lì – aggiunge mio nonno – è accaduto ciò che ha salvato la vita a tutta la mia famiglia. Due uomini in impermeabile nero camminavano verso mio padre, dall’altra parte del ponte. Assistevo da lontano, mano nella mano con mamma che iniziò ad urlare: la divisa della milizia fascista era inconfondibile. “Armando, Armando scappa!!!”. Fu tutto ciò che mia madre riuscì a dire prima che quei due uomini fermarono mio padre.
“Siete ebrei?” E d’un tratto l’aria gelida di Roma diventò ancora più insopportabile. ”Sì, perché?” Rispose mio padre in modo permaloso. Come se quella domanda fosse una delle più comuni. Come se quella risposta potesse non essere fatale.
E invece quella risposta ci ha salvato, quei due “Angeli Neri”, così li chiamo ancora oggi, ci hanno salvato. Perché loro, che provenivano direttamente del Ghetto e avevano assistito al rastrellamento, ci avevano invitato a tornare indietro. Noi stavamo andando verso l’inferno e loro ci hanno chiuso fuori.
Da quel momento nulla fu più come prima, ma noi c’eravamo ancora: mia madre e mio padre, con mio fratello Cesare, si rifugiarono in via dall’Ongaro, in una casa presa in affitto preventivamente dopo la richiesta dei 50kg d’oro. La padrona di casa non voleva bambini, così io e Sergio fummo portati nella parrocchia di piazza Rosolino Pilo a Monteverde. Qui fummo accolti dal parroco, che su invito di Papa Pio XII tentava di nascondere qualche ebreo. Ci diede pane e marmellata, di cui ancora ricordo il sapore se ci penso, poi ci mandò in un convento poco lontano. Lì avremmo passato fino al giugno del ’44 aspettando gli americani.
Ciò che mi colpì profondamente fu capire che il destino colpisce quando deve, con la sua puntualità. E questo non solo perché incontrammo le persone giuste al momento giusto, ma perché accadde un’altra cosa che mi dimostrò che quello non era il mio momento di morire.
Il convento in qui ci nascondevamo era a pochi metri dalla Stazione Trastevere che spesso e volentieri veniva bombardata dagli americani. Ci fu una sera in cui le suore mi misero in punizione, spostandomi di camera e lasciandomi da solo nell’altra ala del convento. Quella sera la Stazione venne bombardata, ma venne colpito il convento e quella che era la mia vecchia stanza».
Oggi è un dovere ricordare quello che è accaduto il 16 ottobre di 70 anni fa, il giorno in cui sono state spezzate le vite di migliaia di ebrei romani, ma a me piace ricordare anche come quel giorno mio nonno si è salvato. Perché grazie a quel giorno, grazie a quei due poliziotti fascisti, è stato possibile che mio nonno avesse una famiglia e così a sua volta mio padre
Quei due “Angeli Neri” hanno permesso che oggi fossi qui anche io, la nipote, la terza generazione, e mi hanno permesso di dire: “Ho sconfitto Hitler”.
http://www.storiainrete.com

lunedì 21 ottobre 2013

TAM TAM

TAM TAM
Dalla mattina alla sera in tutti i canali televisivi tra un telegiornale e l'altro ci sono belle signore e gentilissimi signori che nei loro studi introducono ospiti, ascoltano telefonate del pubblico e permettono a tutti di esprimere le loro opinioni... Peccato però che si assista sempre alle stesse tiritere, senza notevoli variazioni, cosicché può capitare di avere l'impressione di vedere repliche di trasmissioni già viste e riviste... Solo le casalinghe, i pensionati ed i disoccupati sanno bene di cosa stia parlando. E come una volta gli stessi si attaccavano a vedere le rosee telenovelas senza capo né coda, ma con l'unica caratteristica di essere interminabili, così adesso guardano gli show politici dove i conduttori sono i primi a non avere cognizioni su ciò che discutono (e però ci tengono lo stesso a dire la loro!) e dove gli ospiti la fanno da padroni (sempre conduttori permettendo).
Gli ospiti: uno del pdl, un altro della lega, in antagonismo con uno del pd ed uno del sel, o similia...
Chiaramente, essendo tutte forze presenti in parlamento e quindi chi più, chi meno corresponsabili tutti del macello che ci riguarda, pur attaccandosi l'uno con l'altro evitano accuratamente di affrontare argomenti scottanti come per esempio la responsabilità delle banche, il Signoraggio, il non avere più la sovranità monetaria, né quella popolare, causa la perdita dell'indipendenza nazionale... E tante altre... Ovviamente non ce l'ho con tutti i canali, sicuramente ce ne sarà qualcuno che non adotta questi canoni (specie in Veneto), tutti quelli che non vedo...
E le telefonate... La quasi totalità ricche di improperi per gli avversari ed attestati di stima per i propri, tifoserie di gente l'uno contro l'altro armato... E poi, sempre le stesse cose...
E se per caso qualcuno fa notare timidamente gli argomenti tabù, allora apriti cielo! I quattro ed i conduttori si coalizzano e fanno passare l'interlocutore per scemo, interrompendolo bruscamente.
Allora cambio canale... La Signora D'Urso, la Signora Perego, con i loro splendidi sorrisi, con la loro ambiguità, con i loro argomenti che solo loro e chi le segue definiscono interessanti. Oppure da note di cronaca cercano il pelo nell'uovo in una maniera decisamente ed antipaticamente ripetitiva.
Basta, non ne posso più: Dove sono andate le belle, noiose pubblicità interrotte di tanto in tanto da qualche bel spezzone di film?
 

Facebook: malfunzionamenti in tutto il mondo.


Facebook non funziona. Da poco più di un'ora sul social network più famoso è impossibile pubblicare nuovi post o condividere quelli esistenti, sia nei profili personali che nelle pagine. Pare che il problema sia riscontrato in buona parte del pianeta. E su Twitter finisce tra i "trends topic" #Facebookdown: tutti a parlare dell'altro social che non funziona...


Staff nocensura.com

domenica 20 ottobre 2013

20 OTTOBRE 1944 PER NON DIMENTICARE ! 200 PICCOLI ANGELI


20 OTTOBRE 1944 PER NON DIMENTICARE ! 200 PICCOLI ANGELI

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20
OTTOBRE

(una brutta "Storia" anche questa !!!)

Nell'anno 1944, il 20 ottobre  uno dei peggiori e cinici massacri
nei confronti della popolazione civile di Milano.

Mai in una città si pianse così tanto !

In tale data appunto  - erano le 11,24 - una formazione di circa 96 quadrimotori angloamericani si portò sulla città per colpire gli insediamenti industriali dove si temeva celassero produzioni belliche (BREDA, FALCK, PIRELLI, ALFA ROMEO e altri).
Delle tre squadre che componevano il gruppo d'attacco la prima venne messa fuori gioco per un inconveniente tecnico, la seconda fu la sola che riuscì a colpire la BREDA mentre la terza, non si sa per quale motivo si trovò fuori rotta di 22 gradi; il comandante resosi conto troppo tardi aveva solo due possibilità: o proseguire in quella direzione liberandosi del carico in aperta campagna, oppure sganciare immediatamente sulla città il carico di morte, anche se sotto di lui non c'erano obiettivi militari ma solo abitazioni civili. Decise per la seconda soluzione, che era già cinica come scelta,  e il destino volle che un grappolo di  bombe centrò in pieno una scuola elementare dove si stavano svolgendo le normali lezioni, e che già al primo allarme le avevano appena interrotte per recarsi ai rifugi.

Nel quartiere di Gorla quel giorno si contarono circa 703 vittime, tra questi 200 bambini dai 6 agli 11 anni, dalla prima alla quinta elementare, unitamente ai loro maestri, e alcune mamme che, dopo il primo allarme, apprensive erano accorse con in braccio altri bambini, per condurli nei rifugi.

Su questa triste pagina della nostra storia è stato creato un sito che vi prego di visitare:
http://www.piccolimartiri.it
dove oltre ad un breve racconto su come si svolsero i fatti,  ci sono le immagine della scuola bombardata e, degna di attenzione é la fotografia aerea che fu scattata dal bombardiere pochi istanti prima che lanciasse le bombe. I punti bianchi nella foto sono le bombe che hanno poi colpito Gorla.
Un grande aiuto ci è stato dato dal Dottor Achille Rastelli, uno storico che si sta occupando principalmente dei bombardamenti alleati sulle nostre città ed al quale va il mio ringraziamento.
Date un'occhiata al  sito,  soprattutto per non dimenticare quei 200 piccoli martiri senza colpa e peccato.

Grazie. - Armando Savoia

LA STORIA
NEL 1944  DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE FURONO NUMEROSE LE MISSIONI CHE SI SVOLSERO SULLE NOSTRE CITTà: SOPRATTUTTO I BOMBARDAMENTI SU MILANO IN QUANTO CAPITALE INDUSTRIALE DEL PAESE DOVE AVEVANO SEDE LE MAGGIORI FABBRICHE METALMECCANICHE COME LA BREDA, LA FALCK, LA MARELLI, L'ALFA ROMEO E MOLTE ALTRE MINORI.
MA QUELLI PRODUTTIVI NON FURONO I SOLI INSEDIAMENTI ATTACCATI, TRA GLI OBIETTIVI COLPITI VI FURONO LA GALLERIA, LA SCALA ED ALTRI TEATRI, SCUOLE, OSPIZI E NORMALI ABITAZIONI.
IL FATTO
E FU PROPRIO IN UNA DI QUESTE MISSIONI (QUANDO SI DICEVA CHE "LA GUERRA ERA ORMAI FINITA" E CHE PRESTO SAREBBERO ARRIVATI I "LIBERATORI") IL 20 OTTOBRE DEL '44, CHE TRE SQUADRE DI BOMBARDIERI PARTITI DA FOGGIA SI DIRESSERO SU MILANO, E PIù PRECISAMENTE SUGLI STABILIMENTI BREDA CHE SI TROVANO AL CONFINE CON SESTO SAN GIOVANNI SULLA DIRETTRICE DEL VIALE MONZA, ANCORA OGGI UNA DELLE PRINCIPALI ARTERIE DELLA CITTà.

GLI AEREI DECOLLATI ALLE 7,58 (MENTRE I PRIMI SCOLARI DI GORLA RAGGIUNGEVANO LA SCUOLA) PROCEDEVANO SENZA SCORTA DI CACCIA E, DEL RESTO, NON CE N'ERA BISOGNO: LA REAZIONE CONTRAEREA A MILANO ERA PREVISTA NULLA - COME IN EFFETTI FU - NE' APPARVERO AEREI NEMICI; QUELLI TEDESCHI, GIA' DALL'AGOSTO-SETTEMBRE PRECEDENTE, ERANO STATI TUTTI RITIRATI IN GERMANIA E I CACCIA ITALIANI DELLA ANR (REPUBBLICANA) ERANO TROPPO POCHI PER IMPENSIERIRE I PILOTI DEI 38 BOMBARDIERI B-24 DEL 461°, I 29 B-24 DEL 484° E I 36 B-24 DEL 451°, DEL "BOMB GROUP" CHE DOVEVA COMPIERE LA MISSIONE SU MILANO.
GIUNTI VERSO LE ORE 11, 20, DOPO UN LARGO GIRO GLI AEREI SI TROVARONO SULLA VERTICALE DI SARONNO DOVE LA PRIMA SQUADRA PER UN "INCONVENIENTE TECNICO" SI LIBERO' DEL SUO CARICO PRIMA DEL PREVISTO IN APERTA CAMPAGNA FINENDO "FUORI GIOCO"; MENTRE LE ALTRE DUE SQUADRE ERANO ARRIVATE QUASI SUL BERSAGLIO: LA PRIMA CON UNA ROTTA DI 118 GRADI PUNTO' SULL'OBIETTIVO E COLPI' LA BREDA, MENTRE IL COMANDANTE DELLA SECONDA SI RESE CONTO TROPPO TARDI DI ESSERE SULLA ROTTA DI 140 GRADI, UN ERRORE DI 22 GRADI, TROPPI PER CERCARE DI CORREGGERSI ESEGUENDO UNA VIRATA VERSO SINISTRA PER TORNARE SULLA ROTTA E SGANCIARE LE SUE BOMBE SUL BERSAGLIO ASSEGNATO.
A QUESTO PUNTO AVEVA DUE SCELTE:
CONTINUARE SULLA ROTTA DI 140 GRADI RAGGIUNGENDO LA CAMPAGNA VERSO CREMONA E LI' AVREBBE POTUTO SGANCIARE LO SCOMODO CARICO NEI CAMPI, OPPURE LIBERARSENE SUBITO, SULLA CITTà', ANCHE SE SOTTO DI LUI NON C'ERANO OBIETTIVI MILITARI MA SOLO ABITAZIONI CIVILI CHE POTEVA VEDERE BENISSIMO DATE LE FAVOREVOLI CONDIZIONI METEOROLOGICHE DI QUELLA GIORNATA.
CINICAMENTE DECISE PER LA SECONDA VIA......
SGANCIO' IL SUO CARICO E SUL QUARTIERE DI GORLA SI SCATENO' L'INFERNO... FURONO COLPITE CASE, NEGOZI, OFFICINE, SEMINANDO LUTTI E ROVINE (703 MORTI, 481 FERITI, COLPITI 300 STABILI DEI QUALI 250 USO ABITAZIONE).
MA ALCUNE BOMBE PIù DELLE ALTRE PROVOCARONO UNA STRAGE CHE AVREBBE CAMBIATO LA VITA DEL QUARTIERE PER SEMPRE, ED ERANO QUELLE CHE AVEVANO CENTRATO IN PIENO LA SCUOLA ELEMENTARE UCCIDENDO 184 SCOLARI, 20 INSEGNANTI E ALTRI 18 BAMBINI PICCOLI IN BRACCIO ALLE MADRI CHE ERANO ACCORSE AL PRIMO ALLARME.

FU IL FINIMONDO, SCOPPI TREMENDI, CROLLI, INCENDI, FUMO, GRIDA LACERANTI PER UN ATTIMO, POI IL SILENZIO AGGHIACCIANTE
.
Erano le ore 11,24 del 20 Ottobre 1944
342 bombe da 500 libbre con  la "missione"  n.138-20
fecero questa "strage degli innocenti".
Leggete i nomi uno per uno o almeno leggete l'età.
Se rabbrividite siete "umani".
Erano nati - dicevano i loro padri, i loro maestri, i filosofi, i sociologi, i politici, e tutti i saggi del loro tempo- in un mondo "civilizzato" !! senza barbarie !!!
non ebbero il tempo  di accertarsene.

( non annoiarti a leggere i loro nomi, ti preghiamo di arrivare  fino in fondo )


Io credo che le persone scomparse continuino a vivere quando qualcuno le pensa, e questi bambini per il tempo della lettura dei loro nomi, anche se frettolosa, per un attimo è come se li chiamassimo...
Giannina, Lucia, Valter, Stefano, Pierino...
essi rivivono e mentre tu li leggi, sembrano dire: PRESENTE !


 
I NOMI DEI PICCOLI MARTIRI
( una strage di bambini e di maestri )

ABBONDANTI Ernesta, di anni 7
ALQUA' Dolores, di anni 9
ANDREONI Edvige, di anni 6
ANDREONI Franco, di anni 6
ANDENA Vanda, di anni 7
ANDENA Giorgio, di anni 9
ANGIOLINI Cesarina, di anni 10
ASSANDRI Marisa, di anni 10
AVANZI Lucia, di anni 8
BACCINI Luciana, di anni 10
BACILIERI Giancarlo, di anni 11
BALDO Bruno, di anni 7
BALUCI Teresa, di anni 7
BALUCI Concetta, di anni 9
BANDIERA Valter, di anni 9
BECCARI Vilma, di anni 10
BECCARI Stefania, di anni 8
BELLUSSI Ambrogio, di anni 8
BENZI Bice, di anni 6
BERETTA Giuseppe, di anni 6
BERNAREGGI Tullio, di anni 8
BERSANETTI Loredana, di anni 6
BERTOLENI Vincenzo, di anni 7
BERTOLESI Piera, di anni 7
BERTONI Valter, di anni 9
BIANCHET Chiara, di anni 10
BIFFI Pierluigi, di anni 6
BOERCHI Silvano, di anni 8
BOLZONI Gianfranca, di anni 6
BOMBELLI Giuseppe, di anni 9
BONFIGLIO Celestina, di anni 8
BORACCHI Vilma, di anni 6
BORGATTI Elena, di anni 9
BREMBATI Giovanna Elisabetta, di anni 8
BREMMI Maria, di anni 11
BRIOSCHI Paolo, di anni 9
BRIOSCHI Gianni, di anni 6
BRIVIO Giovanna, di anni 12
BURATTI Rosalba, di anni 7
CACCIATORI Ernestina, di anni 6
CALABRESE Loredana, di anni 6
CALETTI Giancarla, di anni 6
CANDA Rosangela, di anni 12
CARANZANO Margherita, di anni 7
CARRERA Carlo, di anni 11
CARRETTA Renata Teresa, di anni 9
CARRETTA Luigi, di anni 8
CARRETTA Anna, di anni 7
CASATI Giuliano, di anni 7
CASLINI Adriano, di anni 10
CASSI Giordano, di anni 9
CASSUTTI Ida Santina, di anni 10
CASTELLI Lorenzo Omobono, di anni 6
CASTELLINO Claudia, di anni 9
CASTOLDI Rolando, di anni 7
CATTANEO Carlo, di anni 5
CAVAGNOLI Giuliana Maria, di anni 6
CAZZANIGA Antonio, di anni 9
CELIO Anna, di anni 7
CERUTI Giancarlo, di anni 7
CINQUETTI Felice, di anni 10
COLOMBANI Adriano, di anni 9
COLOMBANI Rosanna, di anni 7
COLOMBO Annamaria, di anni 7
COLOMBO Maria, di anni 10
COMPITI Agostino, di anni 9
CONCARDI Giancarlo, di anni 7
CONSIGLIO Riccardo, di anni 11
CONTATO Rosalia, di anni 6
CONTI Mirella, di anni 10
DALLA DEA Marina, di anni 9
DALLA DEA Vittore Paolo Ambramo, di anni 7
DALL'ORA Emilia, di anni 10
DANIELI Gianna, di anni 10
DE CONCA Luisa, di anni 10
DIDONI Fausta, di anni 10
DIDONI Teresina, di anni 11
DONEDA Giulia, di anni 6
DORDONI Giancarla, di anni 11
FALCO Franco, di anni 6
FARINA Gaetano, di anni 10
FARINA Mario, di anni 6
FARINELLA Giovanna, di anni 8
FERRARIO Luigi, di anni 6
FERRE' Margherita, di anni 8
FERRI Natalina, di anni 8
FERRONI Pierino, di anni 7
FONTANA Oscar, di anni 8
FONTANA Vittoria, di anni 10
FOSSATI Adele, di anni 6
FRANCHI Dario, di anni 7
FRANZI Angelo, di anni 6
FREZZATI Rosalia, di anni 6
FRONTI Angelo, di anni 6
FUZIO Ezio, di anni 9
GALLINA Clelia, di anni 12
GARULLI Giovanni, di anni 8
GAVOLDI Antonio, di anni 9
GHELFI Pasquale, di anni 10
GILARDI Silvana, di anni 6
GIOVANNINI Villiam, di anni 7
GIULIANI Aldo, di anni 8
GOI Eleonora, di anni 11
GORETTI Edoardo, di anni 6
GRANDI Enrico, di anni 7
LAMBERTI Lamberto, di anni 9
LANDINI Peppino, di anni 8
LIBANORI Giancarlo, di anni 6
LIBRIZZI Maria, di anni 11
LOMBARDI Giuliana, di anni 3
MAESTRONI Giuliano, di anni 6
MAESTRONI Luigi, di anni 12
MAJO Giuliano, di anni 9
MAJO Santino, di anni 7
MAROLI Ruggiero, di anni 8
MARZORATI Roberto, di anni 8
MASCHERONI Nella, di anni 9
MASIERO Gianfranco, di anni 8
MASSARO Antonio, di anni 9
MASSAZZA Natale, di anni 10
MEREGALLI Mirella, di anni 6
MERONI Adriano, di anni 9
MIGLIORINI Maria, di anni 9
MINGUZZI Graziano, di anni 10
MOCCIA Carmela, di anni 6
MODESTI Giancarlo, di anni 6
MOIOLI Umberto, di anni 6
MONFRINI Bruno, di anni 6
MORETTI Licia, di anni 6
MUTTI Giuseppina, di anni 10
NASI Cesarino , di anni 8
ORLANDI Graziella Maddalena, di anni 7
PAGANINI Giorgio, di anni 6
PAGLIOLI Guido, di anni 9
PAGOT Francesca, di anni 5
PANIZZA Armida, di anni 6
PANIZZA Maria, di anni 13
PANNACCESE Antonio, di anni 8
PAVAN Gualtiero, di anni 6
PAVANELLI Maria Luisa, di anni 10
PEDUZZI Rosa Rachele, di anni 8
PETROZZI Sergio, di anni 7
PIAZZA Mario Adolfo, di anni 6
PIERIN Giuseppe, di anni 9
PIOLTELLI Anna, di anni 6
PIROTTA Annunziata Ornella, di anni 6
PIROVANO Adele, di anni 6
PONTI Abele, di anni 6
PORRO Emilio, di anni 6
POZZI Elisa, di anni 6
PUTELLI Anna, di anni 6
PUTELLI Pierina, di anni 7
RAVANELLI Pierluigi, di anni 6
REDAELLI Franco, di anni 9
RELLANDINI Franco, di anni 8
RESTELLI Rosanna, di anni 6
RHO Pierangelo, di anni 6
RIZZOLI Gerardo, di anni 6
ROMANDINI Maria Gabriella Federica, di anni 6
RUMI Rinaldo, di anni 8
RUMI Gabriella, di anni 6
RUSCELLI Marisa, di anni 6
SALA Maria, di anni 7
SALETTI Giancarla, di anni 6
SCOTTI Luigia, di anni 10
SIRONI Luigi, di anni 10
SIRONI Ambrogio, di anni 7
SONCINI Antonietta, di anni 9
STOCCHIERO Armando, di anni 9
STOCCHIERO Rinaldo, di anni 6
STRANIERI Erminia, di anni 7
TAMIAZZO Gianfranco, di anni 6
TENCA Teresa, di anni 8
TERMINE Giannina, di anni 7
TROYER Giuseppe, di anni 12
VALLI Antonio, di anni 7
VELATI Giuliano, di anni 10
VELATI Maria, di anni 7
VERDERIO Ennio, di anni 6
VERGANI Giovanni, di anni 12
VICENTIN Mario, di anni 10
VIGANO' Ernestina, di anni 7
VIGENTINI Alberto, di anni 10
VILLA Lidia, di anni 6
VOLPIN Mina, di anni 7
ZAMBONI Andrea Lorenzo, di anni 9
ZANABONI Lidia, di anni 11
ZANELLATI Rosa Maria, di anni 6
ZELI Italo, di anni 7
ZUCCHETTI Luigi, di anni 8
ZUCCHETTI Giovanni, di anni 10
La Direttrice :
TAGLIABUE Isabella Ved. Castelnuovo
I Maestri/e  e le mamme dei più piccoli.
COLOMBO Bianca
CONSONNI Giulia
CONSONNI Silvio
CONTRERAS Aurora ARMANI
FIOCCHI Alicia
FOLLI Piera MERATI
GAZZINA Norma
LISSANDRINI Ester BENEDETTI
MAGNOLFI Giovanna LUZI
NOSETTO Piera Maddalena
PERONE Eugenio
PISTONE Teresa PEZZOTTA
POZZOLI Luisa
REDAELLI Maddalena
SANGALLI Maddalena BIRAGHI
VALZELLI Ida Ved. FUMAGALLI
VERGANI Cesare
ZACCHIA Dorotea QUARANTELLI
ZAMBONI Sara
Altri piccoli morti nello stesso bombardamento.
Le mamme erano accorse con loro in braccio
AMBROSINI Marisa Vanda, di mesi 16
BACILIERI Silvano, di anni 2
BALLADORI Annamaria, di mesi 15
BAZZANELLA Giancarlo, di mesi 18
BECCARI Lilia, di anni 2
BIRAGO Silvana Adele, di anni 4
BONATI Carlo, di mesi 12
CAVALLI Ornella, di anni 2
CLAPES Franca, di mesi 12
CONTE Vittoria, di anni 4
FRANCO Domenico, di anni 3
GALBIATI Rosa, di anni 3
GALBIATI Rolando, di mesi 11
PEREGO Maria Grazia, di mesi 22
SIFARELLI Biagio, di anni 4
SORMANI Isabella Paola, di anni 4
SORRAVIA Alberto Salvatore, di anni 5
VILLA Franca, di anni 4

non dimenticateli   !!!!!!

e se avete fegato guardateli !   >     >      >       >QUI

LA FOTO DEI BAMBINI MORTI - LA  FOTO AEREA ORIGINALE DEL BOMBARDAMENTOhttp://cronologia.leonardo.it/mondo35c.htm


http://cronologia.leonardo.it/mondo35c.htm