venerdì 10 gennaio 2014

Non esistono più le mezze stagioni

Non esistono più le mezze stagioni e si passa  dal freddo  intenso  
al caldo canicolare,non si sente più nell'aria e nel clima le stagioni miti della primavera e dell'autunno.                    
Così chi tira le  file del  nostro  destino socio politico  economico 
vuole far sparire il ceto medio, ricchi o poveri e purtroppo  bisogna ammetterlo ci stanno riuscendo a eliminare le mezze misure anche tra la divisione dei ceti sociali.         
La forbice della differenza del redditi si sta sempre di più allargando e questa                                                
situazione porta a ricchi più ricchi e poveri sempre più poveri.
Senza accorgergene stiamo non viaggiando verso il futuro ma stiamo                               
tornando indietro nel tempo, esattamente nel periodo del Feudalesimo.Basta vedere anche gli Stati che si stanno sgretolando in staterelli,vedi l'ex Unione Sovietica,l'ex Cecoslovacchia e l'ex Jugoslavia per rimanere in Europa.
Stiamo tornando al periodo dei feudi e delle signorie dove il signore può fare e fa il buono o il cattivo tempo.
Stanno cedendo le mura dei diritti acquisiti,basta vedere Matteo
Renzi neo segretario del Partito Democratico,partito discendente
dello storico Partito Comunista Italiano,mette in discussione l'art.
18 asserendo che non è un dogma e va rivisitato e magari
anche tolto.Mentre non solo ci sono poche assunzione a fronte di                 
licenziamenti e cassa integrazione,ma quelle poche assunzione sono
a progetto,a tempo determinato e a 20 ore settimanali. 
Si ritornerà al periodo del feudalesimo che si lavorerà per un 
letto e un piatto di fagioli come avviene in Cina dove invece dei
fagioli gli danno un piatto di riso scondito.SIgnori che si circonderanno di eserciti e guardie mercenarie per difendersi da possibili insurrezioni o attacchi alla propria persona.
Solo che i Signori del presente debbono prendere lezioni dal passato perché la corda a furia di tirarla troppa si rompe.
Conviene dire che anche noi dobbiamo tenere alta la guardia e 
non perdere terreno sulle conquiste giuste e sacrosante dei lavoratori e delle loro famiglie.


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