sabato 30 novembre 2013

Adriano Galliani e lo stile di vita

Una volta si diceva che il gioco del calcio era uno sport,un gioco dove ventidue persone inseguivano un pallone e dove un signore in nero munito di due cartellini aiutati da due guardalinee ,la famosa terna arbitrale,cercava di far svolgere regolarmente l'incontro.
In Italia poi venne l'anno 1980 col calcio scommesse coi carabinieri che andavano dai giocatori a fine partita,non per chiedergli autografi o magliette per i figli ma per portarli in tribunale per essere interrogati i vari calciatori .Calcio-scommesse riacutizzato un paio di anni fa con Moggiopoli,dove vediamo andare la Juventus in B con campionati falsati per vari punti di squalifica e dove un interista Rossi decide di dare a tavolino un titolo tricolore ed indovinate a quale squadra,ovviamente l'Inter.
Nel frattempo nella politica abbiamo tangentopoli,dove i politici e qui non è uno sport e non è un gioco ma un mestiere che è iniziato nella notte dei tempi,essendo per me il vero mestiere più vecchio del mondo e che ancora oggi va di moda,con continue inchieste.
Oggi invece abbiamo avuto una lezione dal calcio,quello che consideravamo un gioco dove 22 persone corrono dietro a un pallone e dove oggi l'arbitro e coadiuvato da due guardalinee,due giungici di riga e il sesto uomo ex quarto uomo e dove ormai le loro divise arrivano anche al colore rosa shoking.
Dicevamo oggi il calcio ha dato una lezione a tutti,anche alla politica,forse perché la persona era degli altri tempi,dei tempi della terna arbitrale,delle divise color nero e dove esistevano le bandiere delle squadre,dei tempi per intenderci che nessuno avrebbe mai lontanamente immaginato un Rivera senza la maglia del Milan,un Mazzola senza la maglietta dell'Inter. Nell'immaginario dei tifosi gli uomini bandiera delle loro squadre l'avevano tatuata indelebilmente la maglietta addosso e che solo il lento passare del tempo dopo la morte avrebbe tolto da dosso ai loro beniamini i colori sociali della squadra,portandosi via i resti umani e lasciando lo scheletro che sarebbe diventata polvere.
Oggi con un comunicato stampa Adriano Galliani avvisa che dopo la partita di Champions interna con l'Ajax non sarà più Amministratore Delegato del A.C. Milan.
Galliani ha preferito andarsene via dall'A.C. Milan prima che qualcuno lo facesse decadere,prima che qualcuno lo mandasse via dando una lezione di stile e di vita al suo presidente Silvio Berlusconi.
Pur non essendo tifoso del Milan ringrazio Galliani per quello che ha fatto e quello che potrà fare per il mondo del calcio,un gioco dicevamo che ha dato una lezione di vita e di stile come scrivevo primo alla politica dove tutto sta diventando un gioco e non una cosa seria come dovrebbe essere.




venerdì 29 novembre 2013

Smentita la notizia shock dei greci che si autoinietterebbero il virus dell’Aids

3
il 50% delle nuove infezioni da Hiv in Grecia sarebbero state autoinflitte per ricevere il sussidio statale da 700 euro
La notizia era questa: “Circa il 50% delle nuove infezioni da Hiv in Grecia sono state autoinflitte per ricevere il sussidio statale da 700 euro”. A diffondere l’accusa nei confronti dei nuovi malati ellenici di Aids è stato nientemeno che un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che riportava l’impennata di casi di Hiv causati dalla diffusione della dipendenza da eroina. La notizia ha circolato a lungo, mettendo in croce i greci per l’ennesima volta, descritti come responsabili dei mali che li affliggono, e molti media non hanno esitato a riportare la cosa senza chiedersi se si trattasse di una bufala o meno. Ci sono cascati i grandi network che a loro volta hanno ispirato giornali e siti di informazione di medie e piccoli dimensioni (anche molti di quelli che si vantano di fare ‘controinformazione’): Fox News, Al Jazeera, Skynews.
Che fosse una bufala è emerso solo nel pomeriggio di martedì. L’Oms, infatti, ha citato una ricerca della rivista medica Lancet del 2011 in cui si parla di alcuni individui che volontariamente si sarebbero iniettati il virus dell’Aids. Ma la svista non è stata da poco, visto che gli ‘alcuni’ di cui parlava Lancet sono diventati addirittura “il 50% dei nuovi casi di Aids” nel rapporto dell’istituzione internazionale. Una svista tale da obbligare l’agenzia dell’Onu per la sanità a diffondere una contrita smentita, ma solo dopo che un sito, The Press Project, aveva contattato l’organizzazione internazionale per chiedere chiarimenti. Ciò che avrebbero dovuto fare i ‘grandi’ ma evidentemente poco professionali e animati da un pregiudizio antigreco. A sua giustificazione Gregory Haertl, il portavoce dell’Oms, ha affermato che l’errore era involontario, dovuto semplicemente ad “un errore di editing”. Gli altri dati forniti dal rapporto, invece, sono veri: dal 2007 al 2009 il tasso dei suicidi è aumentato del 17% e di un altro 25 nel 2010 (a che punto sarà arrivato in tre anni con l’esplodere di povertà e degrado sociale?), sono raddoppiati omicidi e furti, sono cresciuti il consumo di droghe e la prostituzione mentre negli stessi anni è crollato lo stanziamento pubblico per la sanità, l’istruzione, l’assistenza sociale
http://www.signoraggio.it

giovedì 28 novembre 2013

Grecia, i disoccupati s'iniettano il virus dell'Hiv per avere il sussidio statale

eroina
IL VIDEO: Video/ Vivere con l'eroina

Grecia, la disoccupazione alle stelle, oltre uno su quattro, e la disperazione portano all'impensabile. I senza lavoro si iniettano il virus Hiv per avere il sussidio di 700 euro dello Stato. Ad Atene i tassi di infezione da Hiv e di uso di eroina sono infatti aumentati con l'aggravarsi della crisi economica che ha messo in ginocchio il Paese. E la disperazione avrebbe spinto alcune persone ad autoiniettarsi il virus dell'Hiv pur di accedere ai sussidi statali e ai farmaci anti-droga. "Pochi casi aneddotici", si affretta a sottolineare in una nota l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), correggendo il contenuto del suo rapporto pubblicato a settembre, secondo cui la metà dei nuovi casi era frutto di auto-infezioni.
Tutto nasce dal documento stilato dall'Oms Europa sui "Determinanti sociali e il divario di salute nella Regione Europea dell'Oms". Nel testo si leggeva che in Grecia "i tassi di Hiv e l'uso di eroina sono aumentati in modo significativo" in questi anni. E che circa "la metà delle nuove infezioni da Hiv sono auto-inflitte, per consentire alle persone di ricevere 700 euro al mese di sussidi e un accesso più veloce ai programmi per la distribuzione di farmaci anti-droga".

Questa affermazione, precisa l'Oms, in realtà è errata. Anzi, è la conseguenza di un errore nella redazione del rapporto. La fonte originale, un testo pubblicato nel 2011 su 'Lancet' da un gruppo di corrispondenti ellenici guidato da Alexander Kentikelenis, parlava di "deliberate auto-infezioni per accedere ai sussidi".  Ma, come l'Oms riconosce oggi, "non vi sono prove che suggeriscono che le auto-infezioni intenzionali con il virus dell'Hiv vadano oltre pochi casi aneddotici".
I numeri veri, però, fanno paura: in Grecia negli anni della crisi c'è stato un significativo aumento di nuove infezioni del virus: +52% nel 2011 rispetto al 2010, in gran parte determinato da contagi fra i tossicodipendenti. "Le cause di questo aumento sono molteplici", sottolinea l'Organizzazione, che invita dunque i ricercatori a indagare per far piena luce sulle ragioni di questo aumento in Grecia, anche per raccomandare contromisure appropriate.
fonte

mercoledì 27 novembre 2013

TEMPI MODERNI

La decadenza di Berlusconi a colpi di maggioranza è un dato di fatto e nulla può il partito rifatto in poco tempo dal cavaliere per cambiare qualche virgola e questo grazie anche alla finta solidarietà di chi si è staccato per formare il suo fantomatico nuovo centro destra. Fatti loro, ad ogni modo...
Il governo dichiara il proprio rafforzamento, malgrado la maggioranza divenuta davvero risicata e mira a durare “per tutto il tempo necessario” (cioè eternamente???).
Voglio stupirVi: io stesso tifo perché non cada in poco tempo, ma soprattutto che non si vada alle elezioni immediatamente. Ma non sono impazzito, né ho cambiato improvvisamente idee. Solo che reputo che il Popolo Sovrano non sia pronto a pretendere la sua Sovranità Popolare e conseguentemente non possa fare altro che continuare a votare inutilmente i piccoli partiti o sterilmente i grillini, oppure scheda bianca e nulla o non votare affatto. Il che, è risaputo, non cambierebbe di un'unghia la situazione attuale...
Ma se non siamo completamente scemi dovremmo affrettarci a rimediare agli errori di tutti questi anni e finalmente comprendere che è finito il tempo degli orticelli e dei ras , individuando il nemico comune nella grossa finanza, nel neo comunismo liberale (non è un ossimoro, pensateci!), nella sudditanza alle lobbies di varia natura ed anche ad altre nazioni non più brave, ma sicuramente più furbe di noi.
Riunirsi per la riscossa con una strategia, un programma e perché no, anche un nome che sveli le nostre intenzioni anche a chi, tra di noi ha le idee confuse e continua a credere alle sirene dei masmedia non è irrealizzabile, ma non si può rimandare oltre. Il nome potrebbe essere semplicemente ciò che esprime, per esempio proprio “Popolo Sovrano”, oppure “Sovranità Popolare” e il programma, semplice pure quello, potrebbe cominciare col ripatteggiare con l'Unione Europea l'Euro e se ci rispondono “picche” abbiamo la scusa per sfilarci ed riavere la nostra indipendenza monetaria ed il diritto di conio. Se poi abbiamo le stesse posizioni di quelle di altre grosse formazioni di Francia, Grecia, Ungheria ecc., è risaputo che l'unione fa la forza e sarà più difficile schiacciarci. Non ne faccio una questione ideologica, ma è nell'interesse di tutti i cittadini che le cose così come strutturate fin'ora abbiano un termine, cambiando radicalmente e che finalmente si ritorni ad essere padroni di noi stessi e non servi di altri.
Tutte cose risapute, dette e ridette chissà quante volte e rimaste inascoltate o sfruttate per piccoli giochi di potere... Ma chissà se a furia di sentirle qualcuno non si convinca e “muova il sedere”...
PERO' BISOGNA SBRIGARSI: IL TEMPO STA PER SCADERE !!!
 

Wall street journal: "La stabilità dell’Italia rischia di essere un cimitero"


Di Fabrizio Dal Col
Il Wall Street  Journal, in un articolo pubblicato ieri in prima pagina, si chiede: “ l’Italia rischia di arrivare a una stabilità simile a quella di un cimitero”?  Se gli italiani leggessero la stampa estera,  invece di quella italiana foraggiata dal finanziamento pubblico, forse dei politici che conosciamo oggi non ci sarebbe più traccia. Ma come invece sappiamo, una buona parte della stampa nazionale preferisce rimanere attaccata alla tetta di mamma Stato, e continuare pure a spacciarsi per  azienda imprenditoriale. Bella forza fare impresa col minimo rischio, e siccome grazie al foraggio di Stato possono ancora  continuare a limitare il rischio, ecco che la trasparenza e le vere notizie spariscono.
La stampa anglosassone e americana ci va invece nozze, e così addio anche alla tanto decantata credibilità. E poi, come si può continuare a riempirsi la bocca con la parola credibilità, quando da alcuni servizi televisivi siamo venuti a conoscenza che il premier Letta risulta essere un nullatenente? Tant’è, ma nel frattempo, l’Italia invece di avere un minimo di sussulto di orgoglio, preferisce continuare a chiacchierare dell’approvazione dei decreti legislativi, che come sappiamo, se non sono prima approvati dalle due camere, diventano inutili e finiscono col seminare incertezze e zizzania a destra e a manca. Intanto, il  Wall Street  Journal, nell’articolo in questione ci ricorda che Letta intende tenere insieme il governo fino a quando l’Italia non avrà completato la sua presidenza  di turno  dell’Unione Europea, ovvero fino alla fine della prima metà del 2015. Eppure, si chiede sempre il WSJ, molti principali imprenditori italiani considerano seriamente allarmanti le prospettive di altri 18 mesi di governo Letta. Anche i ministri, ora  riconoscono in privato, che il bilancio per il 2014 è stato deludente: dopo la disputa nella coalizione, sono stati previsti  nel prossimo anno solo € 2,5 Mld di tagli alla spesa su un totale di spesa pubblica complessiva di € 810 Mld, e che tale taglio dovrebbe finanziare la riduzione delle tasse. € 1,2 Mld, saranno invece risparmiati attraverso il nuovo piano di privatizzazione e dismissione annunciato la scorsa settimana. Anche in questo caso, è sufficiente guardare a questo bilanci,  per capire che la parola credibilità diventa un ossimoro. Come spiega il WSJ, Letta, come il suo predecessore,  l’ex primo ministro Mario Monti, ha mostrato un evidente zelo di riformatore, ma ben presto ha dovuto insabbiarlo in quanto paralizzato dall’ opposizione politica, sia dentro che fuori il Parlamento.


Questo è preoccupante perché l’Italia è l’unico fra i paesi dell’Europa meridionale a non aver visto alcun miglioramento significativo della sua posizione sulla competitività sin dall’inizio della crisi finanziaria globale, osserva Gilles Moec, economista di Deutsche Bank. “La produttività totale dei fattori è diminuita dal 2008. I costi unitari non sono diminuiti, la redditività delle imprese è peggiorata e l’andamento delle esportazioni italiane non ha  permesso di raccogliere molto”.  Diversamente dalla stampa nazionale, il WSJ va a fondo della questione e mette il dito sulla vera piaga italiana, ovvero sostiene che identificare i tagli sarebbe facile, ciò che ritiene essere difficile è affrontare gli interessi tra sindacati e datori di lavoro, che hanno bloccato gli sforzi precedenti alla riforma del sistema giudiziario, e le regole del lavoro e della pubblica amministrazione, che sono tra i principali ostacoli alla crescita. E molti dubbi il giornale economico continua a manifestarli nonostante l’influenza di Berlusconi sia ora diminuita, ed è convinto che Letta non sarà in grado di unire i due poli della sua coalizione dietro un programma di riforme di ampio respiro.
Altro ostacolo da superare, sempre secondo il WSJ, è l’autocompiacimento senza risultato. Infatti, i recenti sforzi per revisionare l’economia, rischiano ora una battuta d’arresto, nonostante l’intervento della Banca centrale europea abbia allentato la pressione del mercato finanziario. Finché la BCE mantiene gli oneri finanziari bassi e il governo continua a eseguire un avanzo di bilancio primario, il mercato può continuare a giudicare il debito italiano sostenibile, anche se la competitività del paese, a lungo termine, continuerà ad essere erosa. Concludendo, il WSJ sostiene di non meravigliarsi, se molti italiani temono che la stabilità del signor Letta, si riveli essere la stabilità del cimitero.

Fonte: lindipendenza.com

martedì 26 novembre 2013

Casta per sempre Palazzo Chigi, "30 mila euro di bonus" per i dirigenti che usano pc e mail


Palazzo Chigi, 30mila euro in più
per cliccare e spedire una email
Ma invece un agente col cancro...

Un premio speciale: “30mila euro per inviare email”. E' questo il bonus rendimento per i dirigenti di prima fascia della Presidenza del Consiglio. Un premio che, nel 2011, è spettato al 98% dei funzionari più alti di Palazzo Chigi, l’anno successivo al 99% dei dirigenti. Premi di rendimento che vanno dai 26.600 euro e i 31.600. Le retribuzioni di risultato, come racconta Repubblica, si aggiungono a stipendi che, per i 104 dirigenti della Presidenza del Consiglio, si aggirano sui 188mila euro. A non percepire la “retribuzione di risultato” sono quasi solo manager spostati ad altre amministrazioni. Palazzo Chigi ha fatto sapere di voler rivedere gli obiettivi in base ai quali i dirigenti vengono premiati.

Trentamila euro per una mail - Quel che si sa al momento è che la pianificazione dei bonus sarà “collegata in maniera stringente al ciclo di bilancio”. Il premio per i dirigenti è legato a delle clausole ben precise. I 30 mila euro vengono erogati per il "miglioramento dell’organizzazione del lavoro, riduzione dei tempi di lavorazione e diminuzione del flusso cartaceo". E anche per "l'ampliamento dell’uso delle tecnologie della comunicazione". Insomma sostanzialmente il premio per la produttività viene pagato solo perchè i dirigenti sanno usare un pc, sanno inviare delle mail, e risparmiano sull'ultilizzo della carta. Di fatto "fanno il loro mestiere" come si usa dire. Difficile pensare che un dirigente nel 2013 non sappia inviare delle mail. Ma per lo Stato basta poco per riconoscere lautamente l'immane sforzo di un clik. Invece chi fa il poliziotto, come racconta il Fatto Quotidiano, e combatte in Cmapania ne la "terra dei fuochi" se si ammala di tumore non becca un euro di risarcimento. Due pesi due misure in nome dello spreco e della Casta.

fonte

domenica 24 novembre 2013

Vox Populi in piazza anche oggi a Cinisello Balsamo




Alcuni momenti delle discussioni, che si sono accese attorno al nostro banchetto, in merito alla decisione del comune di Cinisello B., di non concederci la sala per il convegno "Usura Bancaria". Convegno che riproporremo per il mese di gennaio, visto soprattutto l'interesse generato.

J.F. Kennedy e le banche

sabato 23 novembre 2013

PROCESSI … DEMOCRATICI


Come già immaginerete le mie simpatie politiche non sono indirizzate al mondo liberale di Silvio Berlusconi, né alla sua compagine di (chi più, chi meno) lealisti e traditori, tuttavia, vivendo noi in democrazia dovrebbe essere lecito solo adoperare le armi in possesso di questa per decretare la nascita o la fine di un astro politico, cioè il voto nelle consultazioni elettorali. Purtroppo non è così. Già in passato la magistratura con PM come Di Pietro, Borrelli, Davigo, D'Ambrosio, Boccassini, Colombo e Spataro avevano dato un “aiutino” per spazzare via grossi partiti come quelli che componevano il centro sinistra, democrazia cristiana e socialisti compresi (e non dico che non ne avessero i motivi... ) “stranamente” tralasciando il partito comunista che, come si vedrà in seguito in molti casi aveva colpe anche maggiori... Qualche indagato arrivò al suicidio e la quasi totalità dei processi si concluse con pene lievissime o con l'assoluzione. Però cambiò lo scenario e si arrivò (con le elezioni) alla seconda repubblica, con un nascente Berlusconi ed un altro tipo che si presentava come il pulito della politica: Gianfri Fini... La magistratura otteneva un risultato che in quasi cinquanta anni di elezioni non era mai accaduto, ma il PCI non riusciva a beneficiarne, anzi cominciava il suo declino, non riuscendo a liberarsi completamente della sua ideologia, crollata insieme al muro di Berlino...
Ma otteneva un altro risultato e questo veramente straordinario: si ergeva come giudice dei partiti e quindi al di sopra di essi e questo i Padri fondatori della nostra Costituzione non avrebbero mai potuto prevederlo.
La base iniziale era ben solida, ma si poteva fare di meglio: sostituirsi agli elettori, quando questi “non collaboravano” nel modo voluto. Così si arriva al primo avviso di garanzia nel lontano 1994, a Napoli, in pieno G8 (ve lo ricordate?). E se anche se il fatto viene seguito in diretta da tutto il mondo, danneggiando così l'immagine dell'Italia e ridicolizzandola … ma chi se ne frega, anzi meglio!
Solo che questa volta non si riesce a sortire l'effetto voluto: dopo una breve parentesi il Cavaliere rivince le elezioni e ritorna premier. Di Pietro allora decide di scardinare dal di dentro le istituzioni e, contando sul suo prestigio fonda la sua Italia dei valori, collocandosi alla sinistra dello schieramento (malgrado anche una settimana prima avesse confidato a Fini che il suo cuore battesse a destra!). Il suo però non sortisce l'effetto voluto e diventa un partito come gli altri e non tra i più importanti come consesso popolare. Però lo distoglie dalla magistratura, col sospiro di sollievo – presumo – di chi invece rimane a continuare l'opera...
In questi venti anni, mentre i processi al resto degli imputati erano come l'opera del Duomo di Milano (interminabili), per lui si provvedeva a sostituire ogni capo di imputazione, qualora risultasse innocente con altrettanti, in un numero imprecisato di avvisi di garanzia, che dovevano servire, secondo me, solo a traumatizzare gli elettori che confidavano nelle sue promesse.
Finalmente riescono a condannarlo, malgrado (sento) prove discutibili o inesistenti. Ora tocca al parlamento farlo decadere da senatore ed inibirlo per sempre alla vita politica e, vista la maggioranza che si ritrova non è difficile prevederne i risultati. LA MAGISTRATURA alfine HA TRIONFATO!!! EVVIVA!!!
Leggendo il libro di Emilio Lussu, una nota icona antifascista, cioè “Marcia su Roma e dintorni” l'autore si sofferma anche su un episodio che lo vede protagonista: l'assalto di un manipolo di camerati alla sua casa, con lo scopo evidente di toglierlo di mezzo. Il nostro non ci pensa due volte, imbraccia il fucile e spara, uccidendo uno di quelli. Al processo che ne consegue viene scagionato per legittima difesa. Giustamente, direi. Solo che si era nel pieno della bieca dittatura fascista. OGGI INVECE VIGE LA DEMOCRAZIA. ALLELUIA!
 

Magnifica Italia:Calabria

Tutti a parlare giustamente dell'alluvione che ha colpito l'alluvione con vari special e raccolta di fondi,mentre la Calabria pur essendo anche lei parte dell'Italia viene ignorata.
La Calabria se non porta notizie di mafia o malaffare non trova spazio sui giornali o televisioni.
Mentre tutta l'Italia raccoglie fondi per la Sardegna,in Calabria i fondi li stanno raccogliendo persone che si accaparrano l'acqua potabile rivendendola anche a 8 € una tanica di 10 litri.
L'alluvione in Calabria ha colpito l'impianto, idrico di Santa Domenica che serve gran parte della città,la situazione non è cambiata anche riparando la condotta alimentatrice che porta le acque del fiume Alli alle vasche dove si accumulano.
Nel frattempo il sindaco di Catanzaro Abramo cerca il riconoscimento dello stato di calamità naturale sperando che qualcuno a Roma ricordi che la Calabria fa parte dell'Italia cercando come prima cosa di realizzare una nuova condotta che sia più resistente alle alluvioni rispetto alla vecchia.