giovedì 11 agosto 2011

Tremonti: 20% tassa rendite, Bce chiede la libertà di licenziare

Roma, 11 ago. (TMNews) - Il governo non intende tagliare gli stipendi pubblici. Così il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha parlato in un'audizione alla Camera. "Dobbiamo fare una manovra molto forte", ha annunciato in precedenza il ministro davanti alle commissioni Bilancio e Affari costituzionali di Camera e Senato per intervenire sui conti pubblici dopo le novità nello scenario internazionale che hanno obbligato a 'ristrutturare' la manovra. In particolare le misure più forti, ha detto, saranno sul 2012 e il 2013. Il ministro dell'Economia ha illustrato le richieste Bce di intervento, tra misure ancora tutte da valutare e che sembrano ormai certe anche se da definire meglio nei contorni, come la costituzionalizzazione del pareggio di bilancio. Nell'elenco di Tremonti, c'è anche l'ipotesi di aumentare l'aliquota sulle rendite finanziarie dal 12,5% al 20%. L'incremento progettato dal governo, ha spiegato, toccherà i titoli finanziari e non i Bot. La materia delle rendite finanziarie, ha sottolineato Tremonti, "è già abbastanza definita nelle scelte generali di politica fiscale". C'è nella delega fiscale ma "non abbiamo nulla in contrario a un intervento diretto che potrebbe essere: A, fermi i titoli di Stato o equiparati; B, la riduzione dei depositi bancari e postali dal 27% al 20%; C, l'elevazione di tutti i titoli finanziari, esclusi i titoli di Stato, dal 12,5% al 20%". E poi, sulla falsariga della lettera inviata da Trichet e Draghi, che così inizia a disvelarsi nel contenuto, è emersa l'ipotesi di tagliare gli stipendi dei dipendenti pubblici. Sul mercato del lavoro ci sono fra le ipotesi di Eurotower "una spinta verso la contrattazione a livello aziendale, il superamento di un sistema aziendale rigido e il licenziamento e la dismissione del personale compensato con meccanismi di assicurazione più felici", una "sorta di diritto di licenziare", ma "compensato con migliori posti di lavoro". Tra le misure sollecitate dalla Bce nella lettera al governo ci sono anche le pensioni d'anzianità e l'innalzamento dell'età di pensionamento delle donne nel settore privato. Per rilanciare la crescita serve ancora "la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali", dei " servizi professionali e la privatizzazione su larga scala dei servizi locali". Un'altra novità di rilievo è quella di "accorpare le festività sulle domeniche" per "aumentare la produttività". Dal lato delle entrate nel decreto che il governo varerà la prossima settimana possono essere previsti dei "contributi di solidarietà". La riforma dell'articolo 81 della Costituzione, con l'inserimento nella Carta del vincolo al pareggio di bilancio, non convince però il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. "Per fare una legge costituzionale in tempi da record ci vogliono sei mesi: non so se abbiamo sei settimane o sei giorni per prendere decisioni", ha detto il leader democratico intervenendo alla riunione. Per dare una risposta all'emergenza economica, ha sottolineato Bersani, bisognerebbe cambiare governo. Intanto, il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi è a Palazzo Chigi per incontrare il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, a sua volta atteso in serata al Quirinale dal presidente, Giorgio Napolitano, il quale è rientrato anticipatamente dalle ferie. E non tira aria nel Pdl, dove un gruppetto di parlamentari non ha apprezzato il discorso nel ministro Tremonti. "Ora aspettiamo il decreto. Con una sola avvertenza. Il nostro voto parlamentare non è affatto scontato". Queste le parole di Giorgio Stracquadanio, Guido Crosetto, Lucio Malan e Isabella Bertolini, quattro Pdl, scontenti del contenuto dell'informativa del titolare dell'Economia. Lo stesso segretario Pdl, Angelino Alfano, ha dichiarato che delle sollecitazioni Bce la maggioranza accoglierà soltanto ciò che "risponde ai propri valori". Red-Cer-San

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