mercoledì 25 maggio 2011

La rivelazione di Le Monde: "Nel 2006 Sarkozy salvò Dsk da un altro scandalo sessuale"

di Luciano Gulli

Strauss-Kahn fu beccato alla periferia di Parigi in auto con una prostituta e multato. Ma l’allora ministro dell’Interno avrebbe fatto sparire il verbale. Secondo il quotidiano c'è una task force che occulta le storie di letto dei politici

L’ultima di giornata è che l’ex direttore del Fondo Moneta­rio, Dominique Strauss-Kahn, era stato beccato sul finire del 2006 alla periferia di Parigi con una prostituta nella sua auto, l’auto di lui; e che il presidente Sarkozy, per carità di patria, e per mettere in piedi un simpati­co dossier che può sempre ve­nir buono, aveva disposto la di­struzione della multa che il si­gnor direttore aveva beccato da un flic. Il quale flic si era fatto sal­tare la mosca al naso non tanto per l’episodio in sé, quanto per quell’ovvio, patetico, antipati­co «lei non sa chi sono io» con cui il Nostro- che ci ha rifatto co­me vedremo anche con la ca­meriera Ofelia - aveva pensato di chiudere il... diciamo caso.
Insomma, al di là dell’episo­dio, eccoci di nuovo al punto:al­l’affiorare, cioè, di una travol­gente, conclamata, urgentissi­ma passione per la gnocca che non si ferma neppure, nono­stante gli obblighi imposti dalla feluca da grand’ammiraglio del Denaro, e dallo spadino da mi­nistro, davanti alla giovanilisti­ca prassi della camporella. Sic­chè lentamente, ora che si è da­to fondo a tutta l’esecrazione e lo sdegno possibile, e ora che nessuno potrà accusarci di ma­schilismo e di partigianeria per un uomo che (se l’accusa sarà provata, ed è piuttosto facile) ha commesso una solenne porche­ria, comincia a emergere il peri­s­copio e già quasi tutta la torret­ta di un sentimento non facile da confessare. Un sentimento tutt’affatto diverso dalla riprova­zione, che accomuna uomini e (insospettabilmente, ma mica tanto, a ben pensarci) donne; dove la curiosità per Domini­que Strauss-Kahn, questo ses­santaduenne con l’aria e il por­tamento di un don Tano o un don Totò, ora che è stato spoglia­to della sua allure di uomo po­tente e charmant, vira nell’am­mirazione e stinge nell’invidia.
Come fa? ci si chiede. Come ha fatto, un uomo di sessant­a­due anni con la gamba corta da cinghiale e la pancia affermat­i­va di un Tony Soprano a trovare l’energia per queste esplosioni ormonali che ne impiombano, per certi altri versi, l’esistenza? Quale medico, quale sciama­no, a quale uomo della medici­n­a si è rivolto l’ex signor diretto­re? Che razza di Viagra può esse­re, posto che di Viagra o equipol­le­nti si tratti, se non rinforzato al­la nitroglicerina? A rivelare la nuova vicenda tutta francese è il quotidiano Le Monde che dice di averla impa­rata dall’entourage del presi­dente. Storia che offre un coté per niente simpatico, e ricorda le intramontabili «indagini» di certi organi inquirenti che in qualsiasi angolo del mondo, nell’Est comunista di un tem­po, come nell’Ovest di presiden­ti simpatici e disinvolti e di alle­gre Marilyn, sempre hanno co­st­ruito sul sesso degli altri faldo­ni e ricatti e processi. Le Monde allude all’esistenza di una cellula all’Eliseo specia­lizzata in segreti «piccanti» di uomini politici da azzoppare al­la bisogna. Sarebbe stato pro­prio Sarkozy, al suo arrivo al mi­­nistero dell’Interno nel 2002, ad aver formato questa squadra di fedelissimi informatori tra cui fi­gurano il capo dei servizi segreti Squarcini,l’attuale ministro del­l­’Interno Claude Gueant e il pre­fetto di Parigi Michel Gaudin.
A New York le notizie son que­ste. Primo: il Dna di alcune trac­ce biologiche trovate sugli abiti della cameriera del Sofitel, Ofe­lia, sarebbe disgraziatamente quello del Nostro.Secondo:nel­l’impossibilità di contattare la cameriera del Sofitel che lo ac­cusa, gli amici di DSK hanno of­­ferto un’ingente somma di de­naro ai suoi parenti che vivono in Guinea per indurre la donna a ritirare la denuncia per violen­za sessuale. Terzo:durante l’ag­gressione a Ofelia, il signor diret­tore, un po’ per calmarla,un po’ per ottenerne i favori sbottò in un imperdonabile: «Ma non sai chi sono io? Tranquilla: non per­derai il lavoro, figuriamoci. Ma davvero non sai chi sono io?» Col che si torna alla storia del 2006, periferia di Parigi.

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