martedì 10 maggio 2011

I giardini abbandonati diventano orti Ma per coltivarli servono volontari

Un anno fa gli appezzamenti dimenticati alla Madonna del Bosco a Sesto diventano terra coltivata sotto le abili mani degli ortisti di Cascina Gatti. Ma oggi servono braccia per trasformare il sogno in realtà


Sesto San Giovanni, 10 maggio 2011 - Un anno fa, quando alla Madonna del Bosco c’erano appezzamenti abbandonati, altri occupati e altri ancora ridotti in discarica a cielo aperto, nessuno avrebbe accettato la scommessa. A farsi avanti erano stati infatti gli ortisti di Cascina Gatti.
Prima per difendere la «loro» terra. Poi per tradurre nella realtà quel progetto che, all’inizio, sembrava una vera utopia. Un Giardino degli Orti, dove i fiori stanno insieme alle zucchine e dove i contadini urbani condividono lo spazio insieme ai residenti della zona. Si zappa affianco all’area giochi, insomma.
Idea nata per accontentare due fazioni diverse — gli ortisti che volevano continuare a coltivare e gli abitanti che volevano un giardinetto — oggi il regista dell’impresa, Claudio Palvarini, cerca nuove comparse. «Il progetto è già avviato e, anzi, si sta già traducendo in realtà — spiega il rappresentante di CS&L Consorzio Sociale —. Abbiamo già fatto gli scavi dell’acqua, che sarà portata in settimana da Cap Holding».
Perché il primo step del Giardino degli Orti sarà realizzare una fontana a mosaico entro luglio. «Quindi, non c’è tempo da perdere! — ride Palvarini — Abbiamo già le piastrelle: bisogna ora lavarle, sceglierle, dividerle in base al colore. Vogliamo un oggetto bello e colorato. E sarà solo il primo».
Muratore già individuato, così come il piastrellista, che sarà Ezio Grazioli, che in Comunità Parpagliona ha già realizzato dei mosaici. «Cerchiamo volontari che ci aiutino. Gli ortisti ci sono, ma ci piacerebbe che anche il quartiere rispondesse all’appello. Perché il giardino sarà di tutti e perché vogliamo creare un bel mix generazionale».
Per reclutare nuove leve, Palvarini mercoledì 18 maggio alle 21 organizzerà una serata di presentazione della nuova area presso la sede di circoscrizione di via Campestre 250. «Si tratta di oggetti semplici, quindi chi vuole può dare una mano anche senza essere un esperto».
Per ripensare i mille metri quadrati della Madonna del Bosco, la parola d’ordine è stata sostenibilità e low cost. Tutti i materiali sono stati infatti recuperati dalle grandi pulizie, effettuate dagli operai del comune e dalla task force di volontari. «Legname, tegole, mattoni, piastrelle, abbiamo tenuto tutto — conferma orgoglioso Palvarini —. L’idea è stata proprio degli ortisti che hanno detto “Facciamo come nelle cascine”».
Firmato dall’architetto Gabriella Barbieri, il progetto prevede un pergolato, una tettoia di legno, un’area barbecue e ovviamente la fontana in mosaico. «Si entra in questo giardino con un libro, si cammina in un sentiero tra melanzane e rosmarino e si arriva in uno spazio pic nic dove leggere, giocare, sostare. E negli appezzamenti vicini ci saranno gli ortisti che coltiveranno la terra».
di Laura Lana

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