mercoledì 6 marzo 2013

E’ ARRIVATA LA MONETA LOCALE


Bristol-pound3
Ricordate quando lanciammo l’idea della moneta locale e molti ci presero in giro? Facciamo un salto a Bristol, in Inghilterra, città inglese di quasi 600 mila abitanti e capoluogo di contea. In questa città è stato lanciato il “Bristol Pound”. L’idea ha avuto un grandissimo successo per cui moltissimi negozianti e cittadini hanno subito aderito. La Sterlina locale di Bristol è colorata come una banconota del famoso Monopoli, i tagli sono di 1, 2, 5, 10, 20 Paund con il cambio di 1 a 1 con la Sterlina. Il circuito è di oltre 300 negozi e sono in forte crescita le adesioni. Il Paund di Bristol è la prima valuta locale su larga scala realizzata in Inghilterra, come abbiamo già avuto modo di raccontare questa tecnica è già usata in alcuni Land Tedeschi.
Anche in Italia vi è un tentativo: il Sardex. Il circuito del Sardex è stato creato da informatici e riunisce oltre 600 attività commerciali della Sardegna. Non è propriamente una moneta vera e propria visto che non è stampata, è un credito spendibile on-line o che si può scambiare con altri membri della rete. Il Sardex non è l’unico tentativo in Italia, vi è anche lo Scec (acronimo di Solidarietà che cammina). È la moneta nata nel 2008 a Napoli, primo esperimento in Italia. Lo Scec funziona come buono sconto ancorato all’Euro ed è valutabile ad un cambio 1 a 1. È uno strumento creato appositamente per il commercio in favore dei consumatori e delle aziende locali. Pari pari a quanto ipotizzato dal talebano che ha proposto l’utilizzo di buoni sconto tipo i Ticket Resturant.
La strada della moneta locale è talmente innovativa e percorribile da suscitare l’interesse di molti economisti ed il Sole 24 ore. Un interessante articolo sull’argomento è reperibile sul sito di “Lo SAI?” a cura di Michele De Feudis che scrive:
“Una volta le tesi economiche del professor Giacinto Auriti erano ritenute strampalate e definite eufemisticamente utopistiche. L’attuale crisi economica globale sta invece rilanciando il dibattito culturale che aveva visto in passato l’ordinario dell’Università di Teramo sperimentare in alcuni comuni dell’Abruzzo una moneta alternativa (il Simec). La polemica è di oggi, e conferma la lungimiranza dello studioso di Guardiagrele che aveva provato ad attualizzare, nell’Italia sempre più colonizzata dalla finanza cosmopolita, le idee di Ezra Pound. Il segretario della Lega Nord, Roberto Maroni, ha attaccato il leader del Pd e candidato premier della sinistra Pier Luigi Bersani: «Moneta complementare a Bologna. Ma guarda: che ne dice caro Bersani? Lo chiamiamo ‘gargamello’?». Così l’ex ministro dell’Interno commenta un articolo apparso sabato scorso sul Sole24Ore dal titolo «Unindustria Bologna rilancia la moneta complementare.
«L’industria bolognese – è stato scritto sulle colonne del quotidiano di Confindustria – rilancia l’idea di una moneta complementare, per offrire un’alternativa concreta alla fame di liquidità delle imprese, alla scarsità di credito offerto dalle banche e alle turbolenze dei mercati finanziari. La proposta è all’ordine del giorno della delegazione di Imola e ha già raccolto ampio sostegno tra gli imprenditori del circondario».
La strada da seguire l’abbiamo tracciata, ora serve la volontà dei cittadini di comprendere l’importanza di questo strumento per limitare le possibilità speculative di multinazionali e di contribuire realmente all’economia locale in contrapposizione a quella della globalizzazione.

Nessun commento:

Posta un commento