mercoledì 1 maggio 2013

1° Maggio Festa del lavoro? Intanto a marzo la disoccupazione giovanile tocca il 38,4 per cento


A oltre cinque anni dal principio di una crisi feroce che non molla la presa (nei primi mesi del 2013 non si contano le chiusure aziendali e i posti di lavoro bruciati), si avvicina un nuovo 1° Maggio, storicamente associato alla Festa del Lavoro. Certo, a leggere le ultime rilevazioni Istat, c’è ben poco da festeggiare. Nel mese di marzo la disoccupazione è infatti stabile all'11,5%, lo stesso livello già registrato nel mese di febbraio. Su base annua il tasso risulta invece in crescita di 1,1 punti percentuali.
A marzo in Italia si contano 2 milioni 950 mila disoccupati. Lo rileva l'Istat, spiegando che il numero delle persone in cerca di lavoro diminuisce dello 0,5% rispetto a febbraio (-14 mila), ma risulta ancora in crescita su base annua, con un aumento dell'11,2%.
Ma sono i giovani senza lavoro a preoccupare. La disoccupazione giovanile (15-24 anni) a marzo è pari al 38,4%, in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto a febbraio e di 3,2 punti su base annua. Si tratta di 635 mila 15-24enni in cerca di un lavoro.
A marzo 2013 gli occupati sono 22 milioni 674 mila, in diminuzione dello 0,2% rispetto a febbraio (-51 mila) e dell'1,1% su base annua, con una perdita di 248 mila unità. 
A marzo la diminuzione registrata per l'occupazione su base mensile (-51 mila unità) riguarda la sola componente femminile. E' quanto riferisce l'Istat, spiegando che mentre gli uomini occupati crescono di 19 mila unità, le donne a lavoro si riducono di 70 mila unità, sempre rispetto a febbraio. 
Sono questi i (poco confortanti) dati che ci accompagnano all’ennesimo 1° Maggio, festa del lavoro. Che non c’è. 

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