domenica 9 marzo 2014

Fisco alle stelle Tasi, tutti gli aumenti sulle seconde case

Tasi, tutti gli aumenti sulle seconde caseMatteo Renzi rottama tutto tranne la pressione fiscale. Il premier ora mette nel mirino le seconde case e si prepara a lanciare una maxi-tassa, la Tasi,  sugli immobili. A Milano su un’abitazione media di categoria catastale A/2 l’aggravio di costo nel 2014 rispetto allo scorso anno potrebbe essere di 200 euro, che scendono a 141 per un alloggio medio A/3. Le cose non vanno meglio a Roma. Nella Capitale l'ncremento nelle due categorie potrebbe essere rispettivamente di 157 e 119 euro. Ma la stangata maggiore, almeno sulla carta, potrebbe arrivare in città medie: A Pordenone nella categoria A/2 si potrebbero registrare aumenti fino a 518 euro e 440 a Bolzano; stessa graduatoria ma cifre più basse per la categoria A/3, con il comune friulano che potrebbe applicare un aumento fino a 358 euro, contro i 300 della città altoatesina. La stangata arriverà grazie al decreto Salva Roma che ha cambiato le carte in tavola dando l'opportunità ai Comuni la possibilità di alzare le aliquote "complessivamente" dello 0,8 per mille al fine di finanziare le detrazioni sull’abitazione principale.  E così la mazzata sarà inevitabile. Per comprendere quanto ci costerà l'aumento della Tasi sulle seconde case basta qualche esempio.

I costi - A Milano nel 2011 l’immobile A/2 del nostro esempio pagava, tra Ici e Irpef, 1.611 euro, nel 2014 rischia di pagarne 2.845 se è esente da Irpef, ma comunque con un incremento del 76,5%; se invece deve pagare anche l’imposta sui redditi il conto può salire nell’ipotesi qui considerata di un’aliquota comprensiva di addizionali del 40% fino a 3,261 euro, con un aumento nel triennio del 102,3%. Ma a pagare le conseguenze degli aumenti fiscali saranno anche le attività commerciali. Se l’incremento dello 0,8 per mille andrà tutto sugli immobili diversi dall’abitazione principale a farne le spese saranno anche i proprietari di negozi, uffici, laboratori e capannoni industriali, chi dà l’abitazione in affitto e in parte anche gli inquilini: la Tasi infatti, a differenza dell’Imu, verrà pagata, in misura variabile tra il 10 e il 30% a seconda della decisione del Comune, anche da chi occupa l’alloggio
A Milano nel 2011 l’immobile A/2 del nostro esempio pagava, tra Ici e Irpef, 1.611 euro, nel 2014 rischia di pagarne 2.845 se è esente da Irpef, ma comunque con un incremento del 76,5%; se invece deve pagare anche l’imposta sui redditi il conto può salire nell’ipotesi qui considerata di un’aliquota comprensiva di addizionali del 40% fino a 3,261 euro, con un aumento nel triennio del 102,3%.

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