Corrado Passera è indagato per frode fiscale. Il ministro dello Sviluppo è accusato per operazioni compiute quando era a Banca Intesa. Banca Intesa avrebbe utilizzato veicoli finanziari per pagare meno tasse in Italia. In quel periodo Passera era amministratore delegato dell`istituto. Banca Intesa, attraverso operazioni illecite, avrebbe creato un tesoretto all`estero da scontare poi nei conti del gruppo, grazie a un`asimmetria impositiva.
Secondo l’agenzia delle entrate “il credito in esame, lungi dall`essere stato utilizzato per i fini previsti dall`ordinamento, altro non rappresenta che un illegittimo extrarendimento il cui godimento ha governato l`intera operazione”
Intesa tra l’altro ha già transato con il fisco 1,15 miliardi di euro contestati, pagando 270 milioni. Così come hanno fatto altre banche, compresa Unicredit.
Come riporta Libero due mesi fa, Andrea Zoppini, quando è stato raggiunto da un avviso di garanzia per frode fiscale, si è dimesso dal governo: era sottosegretario della Giustizia.
Passera 3 mesi fa dichiarò quanto seguire in merito all’evasione fiscale
Contro l’evasione fiscale ci deve essere anche una sanzione sociale. Non deve essere tollerabile anche tra le persone che chi può contribuire in maniera adeguata non lo fa, come avviene adesso.
Il cospicuo conto corrente dell'anziana sig.ra Campo Innocenza Maria di Ragusa, con i risparmi di una vita e una eredità è sparito nel nulla. Inutili e ignorate le ripetute richieste di spiegazioni, avanzate da lei e dalle persone a lei vicine. La sig.ra Campo Innocenza Maria, anziana e malata, è morta dalla disperazione senza ricevere nessuna notizia. La vicenda inoltre è coperta dal silenzio dei mass media, almeno di quelli principali "main stream", mentre è stata pubblicata da numerosi blog, e ne hanno parlato alcune radio ed emittenti televisive locali. Dopo anni di vana lotta, la questione ora è sbarcata in parlamento, grazie ad una interrogazione scritta presentata dall'Onorevole Borghesi dell'IDV, ancora in attesa di risposta, rivolta all'indirizzo del Ministro dell'economia e delle finanze, ruolo ricoperto da Mario Monti, e al Ministro dello sviluppo economico, Corrado Passera, che all'epoca era Amministratore Delegato di Banca Intesa, la banca chiamata in causa.
Se anche a voi vi è capitato di vedere sparire nel nulla il Vostro conto corrente, oppure conoscete qualcuno a cui è accaduto, mettetevi in contatto con Damiano Nicastro all'indirizzo email perinnocenzamariaragusa@gmail.com
Di seguito il testo dell'interrogazione parlamentare, pubblicato da agenziastampaitalia.it
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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-16342
presentata mercoledì 30 maggio 2012, seduta n.641 da ANTONIO BORGHESI
Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:
la signora Innocenza Maria Campo lamenta la sparizione di atti relativi ad operazioni finanziarle svolte sul suo conto presso la banca Generali;
il 4 gennaio 2008, banca Generali solo a seguito dell'ulteriore richiesta datata 8 novembre 2007 della Guardia di Finanza di Ragusa, riferisce di un borsino azionario BAV sottoscritto con Banca intesa con sede a Parma in via Langhirano 1;
la procura di Ragusa il 31 luglio 2007 ordinava agli istituti di credito di comunicare entro dieci giorni, natura ed estremi di qualsiasi rapporto a partire dal 1o gennaio 2003. Banca Intesa invece nelle comunicazioni del 25 agosto, 14 e 20 settembre 2004, non aveva riportato nulla in merito al borsino azionario BAV;
il 19 dicembre 2003 il medico neurologo, dopo attenta visita certificava che la signora Campo Innocenza non presentava deficit della memoria sia di fissazione che di rievocazione;
non solo la signora Campo Innocenza Maria il 10 dicembre 2003 ricordava bene come attestano i certificati medici, ma nella denunzia-querela che produce il 22 dicembre 2003 chiede la ricostruzione dell'intera vicenda «Chiede, altresì, che si provveda ad acquisire, eventualmente mediante provvedimento di sequestro, l'intera documentazione bancaria e non in possesso della signora Cappello Maria, a quanto pare custodita presso lo studio dell'Avvocato Carmela Nobile, nonché di tutta la documentazione in possesso di istituti di credito e uffici postali, finanziari ed uffici di promotori eventualmente coinvolti»;
il magistrato della procura di Ragusa dottor Emanuele Diquattro, il 26 gennaio 2007 emette decreto di sequestro, il quale viene consegnato alla Guardia di finanza in sede per l'esecuzione, lo stesso 26 gennaio 2007: «... sequestrare in originale tutta la documentazione bancaria citata dalla Campo Innocenza nei suoi esposti. Raccomando l'urgenza».
rimane quindi il mistero sia sulle «delicate operazioni finanziarie» svolte da Campo Innocenza Maria e volatilizzatesi nel nulla e sia su chi prima del maggio del 2005, abbia svolto all'interno di Poste italiane una indagine ispettiva di cui le stesse Poste italiane ne sconoscevano l'esistenza e per cui non riportano nulla nella «Copia della relazione ispettiva - Fraud Management Report prot. N. DCTA-FM-06-0666 dell'8 gennaio 2007» che il direttore di filiale Fabio Piazza invia sia alla Guardia di finanza di Ragusa che alla procura della Repubblica di Ragusa;
anche questo decreto di sequestro non viene eseguito -:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti sopra riportati e quali ulteriori elementi intendano fornire a riguardo. (4-16342)
Mario Monti invoca maggiore «credibilità» sulla crescita per «confortare le aspettative dei mercati finanziari». La sua, però, di credibilità, vacilla paurosamente. La fiducia degli italiani, come emerge da un sondaggio di Swg, è ormai scivolata da diverse settimane a quota 33% rispetto all’abbondante 71% di cui godeva a novembre. E uno sberleffo come quello comparso ieri sul Wall Street Journal forse neanche il Silvio Berlusconi dei tempi migliori era riuscito a collezionarlo.
È già da un po’ che il quotidiano della city americana picchia duro sul nostro premier, ma con l’affondo di ieri è arrivato il salto di qualità. Nel mirino c’è la recente “scossa” che secondo il ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, dovrebbe mettere in movimento 80 miliardi di euro. «Il premier italiano Mario Monti», scrive il Wall Street Journal, «ha varato un decreto sviluppo per rivitalizzare l’economia italiana moribonda». Incentivi alla ricerca, crediti di imposta per l’assunzione di alte professionalità, fino alla vendita di alcuni asset. «Riusciranno queste misure a risolvere i problemi economici dell’Italia?», si chiede il quotidiano. Sì, «nella misura in cui in teoria è possibile svuotare il lago di Como con mestolo e cannuccia».
Guai
in vista per Corrado Passera? Eh sì, a giudicare da quello che sta
succedendo non è difficile pronosticare guai in vista per il
ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture. Guai seri,
mica cosette da ridere. E’ accaduto che l’agenzia delle Entrate
avesse accertato l’evasione da parte di Banca Intesa di 1.150
milioni di euro durante la caotica e per molti versi oscura fase che
ha portato alla fusione col gruppo San Paolo di Torino. Il
contenzioso con il fisco è stato risolto con una transazione con la
quale Banca Intesa ha accettato di pagare 270
milioni di euro. Tuttavia il problema non si è chiuso lì perchè il
Fisco ha passato la pratica alla procure interessate per competenza,
stando a quanto riferito dal quotidiano La Stampa. Questa non è una
buona notizia per Passera perché i fatti contestati risalgono al
2006, epoca nella quale l’attuale Ministro dello Svilippo era
amministratore delegato dell’istituto bancario, nonchè artefice e
regista della fusione con la Sanpaolo. Al centro della
contestazione dell’Agenzia delle Entrate un lungo elenco di
operazioni finanziarie “girate” ad una serie di controllate del
gruppo; nello specifico, “i contratti di pronti contro termine su
titoli obbligazionari emessi da La Defense II Plc (una public
limited company di diritto britannico interamente controllata da
Crédit Suisse, n.d.r.), scrive Gianluca Paolucci su La Stampa,
sottoscritti da Banca Intesa e da questa girati alle banche
controllate, così producendo a favore di ciascuna di queste, e
quindi al gruppo nel suo insieme, un credito fiscale sulle imposte
pagate all’estero”. Manovra approvata dagli uffici legali di
Banca Intesa, ma che secondo l’Agenzia ha permesso un’elusione
fiscale simile a quella di Unicredit con l’operazione Brontos, per
la quale è iscritto nel registro degli indagati Alessandro Profumo,
fratello di Francesco Profumo ministro dell’Istruzione e quindi
collega di Passera. Alessandro Profumo, del quale la GdF indagando
nel suo ufficio ha trovato un foglio con scrittura olografa in cui
spiegava come frodare il fisco ai suoi sottoposti, in attesa di
giudizio è stato “punito” con la nomina ad AD della banca rossa
Montepaschi di Siena, a sua volta al centro di un’indagine della
magistratura per la “dabbenaggine” con la quale ha acquistato per
9,3 miliardi dagli spagnoli del Santander la Banca Antonveneta,
valore di mercato di 2,3 miliardi di euro. Anzi, sembrandogli
pochi i 9,3 miliardi, in epoca successiva ne ha aggiunto un altro di
miliardo arrivando a 10,3. La Antonveneta, ricordiamo a chi se lo
fosse dimenticato, è la banca oggetto delle mire espansionistiche
finanziarie del PD, che tramite l’Unipol di Consorte, condannato
per aggiotaggio, ha tentato di accaparrarsi con manovre truffaldine e
fraudolente che furono oggetto di strane telefonate tra Fassino e
Consorte stesso, con ripetuti interessamenti di D’Alema. Fu in
quelle circostanze che avvenne la famosa intercettazione di Fassino :
“Allora abbiamo una banca?” che ha fatto scattare la denuncia non
per Fassino, ma per Paolo e Silvio Berlusconi per aver diffuso
una registrazione segretata.
La Repubblica ne ha diffuse 103.978 di intercettazioni segretate di
Berlusconi, ma quello evidentemente non è un reato grave come
diffonderne una, non richiesta, ma fatta appositamente pervenire dai
corridoi della procura milanese per incastrare i suddetti. Monti è
riuscito ad evadere 600.000 euro di ICI da rettore della Bocconi, poi
Malinconico con le ferie pagate a 5 stelle, poi Patroni Griffi con la
casa INPS del Colosseo, adesso Passera già chiacchierato per il
brindisi delle Cinque Terre ospite di un condannato, attualmente
indagato anche per dieci abusi edilizi. In questo quadro di
galantuomini, Monti si aspetta le dimissioni di Catriacalà perchè
ha osato proporre che i giudici in malafede siano chiamati a pagare
per i propri misfatti. Bella gente, Grande Italia.