domenica 6 marzo 2011

E chi condanna l’ONU?

Siamo al ridicolo. L’ONU ha emesso una durissima condanna contro la Libia e ha dato mandato alla Corte Penale Internazionale di aprire una inchiesta contro il Colonnello Gheddafi per “Crimini contro l’Umanità”. Non che la cosa non vada bene, anzi, ma qualcuno dovrebbe spiegarci perché fino all’altro ieri la Libia era nel Consiglio dei Diritti Umani dell’Onu e la figlia di Gheddafi, Aisha, era addirittura ambasciatrice dell’Onu per la lotta alla violenza sulle donne e per la lotta all’AIDS.

E se pensate che questa sia l’unica incongruenza dell’Onu vi sbagliate di brutto. Al Consiglio per i Diritti Umani dell’Onu siedono o hanno seduto Arabia Saudita, Cuba, Pakistan e persino l’Iran voleva un posto e solo una sollevazione mondiale lo ha impedito.

Oggi al Palazzo di Vetro tutti quei dipendenti strapagati si accorgono che la Libia viola i Diritti Umani e l’accusano addirittura (senza alcuna prova, ma è un dettaglio) di crimini contro l’umanità. E così si assiste al paradosso che la Cina e la Russia facciano la morale alla Libia sui Diritti Umani, che l’Arabia Saudita voti una risoluzione che tra qualche settimana potrebbe riguardare proprio Riad e che quello che andava benissimo fino a pochi giorni fa oggi è tutto sbagliato.

Ci rendiamo conto che è all’ONU che è tutto sbagliato? Ci rendiamo conto che questa struttura è ormai un covo di interessi miliardari e niente altro? Ci rendiamo conto che non possiamo demandare all’ONU la difesa dei Diritti Umani? Chi condanna l’ONU per tutti questi errori/orrori?

No perché questa è una domanda da farsi: chi controlla l’ONU? Chi controlla che fine facciano le decine di miliardi di dollari che ogni anno vengono devoluti a questa pachidermica struttura? Insomma, chi controlla il controllore?

La vicenda libica dimostra come ormai il tempo delle Nazioni Unite sia definitivamente finito e come occorra creare una struttura alternativa che faccia veramente quel lavoro che fino ad oggi all’Onu nessuno ha fatto. Lasciando così le cose si dovrà accettare l’assoluta inefficacia di questa vecchia struttura non adeguata con i tempi che paga i suoi dipendenti (per non fare niente) dieci volte quello che ricevono i diplomatici più pagati, una struttura alla quale tutto e permesso e che nessuno controlla. Non si può più andare avanti così.

Noemi Cabitza

http://www.secondoprotocollo.org/?p=2382

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