venerdì 16 maggio 2014

Oms decreta allerta globale per la diffusione di poliomielite

In 9 paesi, tra cui la Siria, in ripresa la malattia che doveva essere eradicata già nel 2000 (e ora nel 2018). Ma l'Italia è protetta. Il rischio di infettare altri Paesi. Nelle nostre regioni ultimo caso più di 30 anni fa

STATO di allerta per la salute pubblica globale. L'Organizzazione mondiale della Sanità ha deciso di decretare l'allarme per la poliomielite: tra tutti gli Stati dove attualmente la malattia è presente (Camerun, Guinea equatoriale, Etiopia, Nigeria, Somalia, Afghanistan, Pakistan, Siria ed Israele) alcuni hanno esportato il virus nei primi mesi dell'anno, periodo climaticamente poco favorevole per la trasmissione della malattia: è successo in Asia, dal Pakistan all'Afghanistan, in Africa dal Camerun alla Guinea, in Medio Oriente dalla Siria all'Iraq.

E poiché invece maggio e giugno sono considerati i mesi ad alta trasmissione l'Oms ha deciso di intervenire immediatamente chiedendo ai nove Stati con casi di poliomielite una strategia globale, l'unica che può risultare efficace nel bloccare la circolazione del virus nei Paesi in cui la vaccinazione ha una copertura bassa e le condizioni igieniche e ambientali sono pessime. La malattia colpisce soprattutto i bambini sotto i cinque anni e si contagia per via oro-fecale attraverso l'ingestione di acqua o cibi contaminati o saliva, colpi di tosse e starnuti. I virus (di tre tipi) colpiscono il sistema nervoso provocando paralisi ai muscoli delle gambe e talvolta delle braccia. Non è curabile ma, grazie al vaccino, è stata eradicata in molte aree del pianeta. L'ultimo caso in Italia è stato registrato nel 1982.

"La poliomielite è considerata ancora endemica in Pakistan, Afghanistan e Nigeria - premette Silvia Declich, direttore del reparto di Epidemiologia delle malattie infettive dell'Istituto superiore di Sanità - anche se con numeri non alti. Nel 2013 si sono registrati 93 casi in Pakistan, 53 in Nigeria e 14 in Afghanistan. Secondo l'Oms però il 60% del totale dei casi a livello mondiale è dovuto a casi importati, tanto da giustificare la dichiarazione di allerta e le raccomandazioni agli Stati".

Cinque passi per tentare di arginare il diffondersi della malattia. Innanzi tutto la dichiarazione dell'emergenza di salute pubblica nazionale per gli Stati che hanno esportato casi (Pakistan, Camerun eSiria)e poi alcune regole sia per i residenti che per i viaggiatori che restino più di quattro settimane nei paesi: per tutti loro vaccinazione da 4 settimane ad un anno prima di un viaggio internazionale. Chi deve uscire dal paese entro un mese, e non è stato vaccinato in precedenza, verrà vaccinato alla partenza per avere comunque una parte di beneficio. I viaggiatori dovranno avere un certificato di vaccinazione internazionale. Tutte queste misure resteranno in vigore per almeno sei mesi dall'ultimo caso di esportazione di malattia. Misure simili negli altri sei Stati dove la malattia non è stata esportata.

Ma c'è il rischio che la poliomielite possa arrivare anche nelle aree polio-free come l'Europa? "I virus non si possono fermare - premette Silvia Declich - ma la copertura vaccinale elevata funziona perfettamente e blocca la circolazione della malattia. Tanto che in Israele, dove il virus è stato riscontrato nelle acque reflue, non ci sono stati casi di malati perché la copertura vaccinale è elevata. Sono però malattie che potrebbero tornare se si abbassasse la soglia dei vaccinati. In Italia oggi siamo assolutamente garantiti da quella che si chiama "immunità di gregge": se la percentuale di vaccinati è elevatissima la malattia non circola, anche se qualcuno non si vaccina. Ma se i genitori dovessero decidere di cominciare a non vaccinare i bambini per una malattia che ritengono erroneamente estinta, il rischio potrebbe aumentare. Evitiamo però allarmismi: la sorveglianza che viene effettuata di routine sulle acque reflue del nostro paese, comprese quelle di alcune zone siciliane con forte presenza di immigrazione, ha dato risultati negativi. E se anche un viaggiatore vaccinato dovesse recarsi in uno dei paesi con la polio non rischierebbe nulla, anche se l'Oms raccomanda in via precauzionale una dose aggiuntiva di vaccino prima di partire". Eradicare la malattia resta un obiettivo possibile, sempre posticipato e fissato adesso per il 2018. L'India si è dichiarata polio free nel 2012 e la stessa Nigeria ha messo in atto una serie di campagne di immunizzazione che porteranno all'uscita dalla lista dei paesi endemici. E, sebbene i casi non siano numericamente consistenti, il costo della vaccinazione, secondo esperti di farmacoeconomia, costerebbe circa un miliardo per anno. Per arrivare alla scomparsa della malattia.

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