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domenica 16 giugno 2013

I sostenitori del Quorum zero in audizione al prossimo consiglio comunale




Dopo Vicenza, sarà votata a Sesto la proposta di iniziativa popolare che aumenta gli strumenti di democrazia diretta
Il consiglio comunale del 17 giugno si prospetta animato. In discussione gli aggiornamenti rispetto al Piano edilizio "Cascina gatti" con la possibilità di partecipazione del pubblico. La minoranza in consiglio comunale e i comitati cittadini sorti in contrasto al progetto Bergamella sono agguerriti nell'attaccare il progetto che in questi giorni vede linizio dei lavori. L'occasione sarà anche destinata alla presentazione della proposta di iniziativa popolare depositata dall'associazione Più democrazia a Sesto attraverso raccolta di firme per chiedere a livello municipale di adottare più strumenti di democrazia diretta. 
Togliere il quorum per rendere validi i referendum; invio di un opuscolo informativo sui temi posti a votazione referendaria a tutte le famiglie; abbinamento dei referendum comunali ad altre eventuali elezioni; introduzione nello statuto comunale del referendum deliberativo; rendere vincolante per l’amministrazione l’esito dei referendum e abbassare dal 5% al 2% il numero delle firme necessarie per attivare un referendum. Questi i temi che saranno presentati all'assemblea dal coordinamento sestese che si augura che "il nostro Comune potrebbe essere il secondo in Italia, dopo Vicenza (116.000 abitanti), a introdurre strumenti di Democrazia Diretta, a quorum zero, che rappresentano un progresso dell’attuale democrazia".

lunedì 21 gennaio 2013

“Chiediamo all’amministrazione di modificare lo statuto comunale per favorire la partecipazione dei cittadini”



Dall’associazione Più Democrazia a Sesto San Giovanni riceviamo e pubblichiamo:
“Lo statuto e i regolamenti del comune di Sesto San Giovanni permettono ai cittadini di attivarsi per sottoporre all’amministrazione comunale argomenti di comune interesse tramite istanze, petizioni, referendum e iniziative popolari.
L’associazione “Più democrazia a Sesto San Giovanni”, dopo aver raccolto firme di cittadini a sostegno, venerdì 18 gennaio 2013 ha provveduto a depositare un’iniziativa popolare per sottoporre all’amministrazione comunale una modifica dello statuto della nostra città. 
Tale proposta tende a favorire maggiormente la partecipazione popolare attraverso lo strumento di Democrazia Diretta del referendum deliberativo attualmente assente nello statuto comunale. Infatti detto statuto prevede il referendum consultivo, che in pratica non ha nessun valore vincolante per l’amministrazione comunale, e il referendum abrogativo, quest’ultimo però limitato ai soli “regolamenti con rilevanza esterna”.
La nostra proposta ha diversi punti (abolizione del quorum, diminuzione delle firme per indire referendum, ecc.) si concentra principalmente sull’utilizzo di uno dei maggiori strumenti di Democrazia Diretta, il referendum deliberativo, che permetterebbe ai cittadini sestesi un maggior loro coinvolgimento nelle scelte da effettuare per la propria città e di raggiungere obiettivi condivisi tra amministratori e amministrati.
L’utilizzo degli strumenti di Democrazia Diretta rappresenta sempre un progresso della Democrazia e se nel nostro comune se ne fa uno scarsissimo uso è anche perchè, forse, ci sono eccessivi ostacoli all’uso degli stessi.
In diversi programmi elettorali delle ultime elezioni amministrative abbiamo letto della promessa di “più partecipazione popolare”. Allora vorremmo ricordare all’intera amministrazione comunale, come già fatto nel 2011 e nel 2012, che lo statuto della nostra città presenta decine di articoli non più applicabili e, dunque, del necessario e urgente aggiornamento. Si potrebbe approfittare dell’aggiornamento per aggiungere maggiori strumenti di Democrazia Diretta per far in modo che i cittadini possano essere più collaborativi con l’amministrazione comunale. Infatti l’utilizzo del capitale sociale delle esperienze dei cittadini generalmente sfocia in proposte che permettono di migliorare gli stili di vita della propria città e sono, soprattutto, gratuite. Si potrebbe ottenere così un riavvicinamento dei cittadini alla politica che, ultimanente, è sempre più distante dagli elettori. La manzanza di strumenti di Democrazia Diretta impedisce ai cittadini di poter esercitare la loro sovranità, costituzionalmente riconosciuta, e un controllo delle promesse elettorali. nella pratica vengono coinvolti unicamente per esprimere la loro delega ogni 5 anni.

Per chi volesse approfondire i temi della Democrazia Diretta a Sesto S.G. o volesse collaborare con la nostra associazione, segnaliamo la lettura degli articoli del nostro blog http://piudemocraziasestosg.wordpress.com/“.