mercoledì 4 gennaio 2012

I commercianti di via Frova a Cinisello: "Il nostro centro? Una discarica"

Commercianti di via Frova a Cinisello
Commercianti di via Frova a Cinisello
Cinisello Balsamo, 4 gennaio 2012 - Pieno centro città, a pochissimi passi dal campanile della chiesa di Sant’Ambrogio e da piazza Gramsci. Ma al calar della sera, sembra di essere nella più remota periferia. Accade a Cinisello Balsamo dove a proporre l’arduo paragone sono i commercianti della via, stanchi per non dire esausti, per i problemi che le compagnie di giovani provocano. Dalle prime ore della sera, e spesso fino a notte fonda, il piazzale di via Frova dove sorge l’edificio famoso in città per ospitare l’ambulatorio Bellegotti (per tutti una sorta di ospedale cittadino) diventa luogo di aggregazione per gruppi di ragazzi. «Fin qui tutto bene», dicono Enzo Spada e Giuseppe Giardino, il primo negoziante che da decine di anni apre le porte della sua bottega sotto i portici e di fronte al palazzetto delo sport, il secondo titolare di un’impresa di pulizie che si occupa, tra le altre cose, proprio dell’igiene dello stabile e del porticato.

«La sera qui diventa una sorta di far west: e il mattino è un vero disastro. La sera si radunano gruppi di ragazzi che bevono e fumano e al mattino si trovano vetri rotti per terra, sputi sulle vetrine e bisogni organici negli angoli del portico. Questa zona, nonostante sia a due passi da piazza Gramsci e nonostante passi di qui un numero altissimo di persone, sembra un rione di periferia». Bottiglie di birra e di vino rotte, rifiuti sulle saracinesche e dietro i vasi che decorano il portico; e poi ancora preservativi usati e tanto tanto pattume. «I clienti degli studi arrivano il mattino presto e trovano uno spettacolo veramente indecoroso — racconta Giardino che ogni mattina pulisce i resti della sera prima —. Abbiamo provato più e più volte a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine, ma invano. Non escono».
Alle forze dell’ordine sarebbero arrivate persino alcune segnalazioni per episodi di spaccio e il piazzale è diventato diverse volte il parcheggio per mezzi rubati. «Alcuni motorini restavano qui mesi e mesi senza essere mossi, allora capivamo che erano mezzi rubati e chiamavamo la polizia locale a farli rimuovere», chiudono il discorso Enzo e Giuseppe che si sono fatti portavoce dei negozianti della via e dei titolari di attività che hanno gli uffici ai piani superiori. La storia si condisce di dettagli che sfiorano l’assurdo: «Pensare che fino a qualche tempo fa c’era persino un senzatetto che dormiva nel parcheggio qui sotto: una volta chiamate le forze dell’ordine ci è stato spiegato che gli erano stati assegnati gli arresti domiciliari e il domicilio era proprio quello. Non vogliamo nemmeno far di tutta l’erba un fascio: ci sono gruppi di ragazzi che si ritrovano qui e ci sono anche clienti del bar che si comportano normalmente. Chiediamo un maggiore controllo e più assistenza da parte delle forze dell’ordine».
di Andrea Guerra

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