
Siamo entrati nel sito “stranieriinItalia.it” incuriositi da due notizie. La prima è che, secondo un sondaggio internazionale condotto in USA, Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia e Spagna, il paese più accogliente per gli stranieri è proprio l’Italia, dove l’88 % della popolazione è favorevole a destinare somme stanziate pro-quota dai paesi europei per accogliere gli immigrati. Inoltre gli italiani sono il popolo più ben disposto ad accogliere nel proprio Paese chi sfugge alla miseria, alle persecuzioni politiche ed ai conflitti di ogni natura. La seconda notizia riguarda la presunta aggressione a Milano nei confronti di una senegalese da tempo residente in Italia, episodio che si sta rivelando un caso montato strumentalmente, sgonfiato da testimonianze oculari. Sta di fatto che il senegalese in questione si è rivolto al legale Alfredo Zampogna. Chi è costui? Un avvocato che già l’anno prima aveva difeso un immigrato clandestino, anch’esso senegalese, vittima di un’aggressione. Ebbene, dopo aver vinto la causa contro gli aggressori, il legale era riuscito a far concedere all’immigrato, che ne era privo, un permesso di soggiorno per motivi umanitari su indicazione diretta del Presidente della Repubblica.
Ora, a noi sembrerebbe logico che un clandestino che sia stato aggredito lo si debba curare e gli si debba chiedere scusa, ma che poi gli si consegni un bel foglio di via e lo si rimpatri, magari con qualche euro in tasca. Ed invece no, perchè è arrivato Re Giorgio, che ancor prima di aver inventato il colpo di stato “salva-Merkel” s’è pure inventato il Permesso di Soggiorno per decisione del Re.
A noi questo appare del tutto in contrasto con le leggi vigenti, perchè le questioni sono due: o un clandestino è in possesso dei requisiti per ottenere il permesso di soggiorno, ed allora glielo si concede e Napolitano non serve; oppure non può vantare tali requisiti, ed allora concederglielo è una aperta forzatura della legge.
Peraltro, precostituito questo precedente, siccome non sarebbe giusto fare favoritismi, il rischio è che, con il passaparola, da oggi in poi tutti i clandestini si sentano autorizzati a simulare aggressioni e ad esporre denuncia contro ignoti, et voilà “les jeux sont fait”, ecco che arriva il permesso di soggiorno e magari anche una bella casetta popolare, un lavoretto remunerativo e poco faticoso e l’approvazione del progetto per trasformare la chiesetta del quartiere in moschea.
A questo punto la domanda è: Sig.r presidente, non Le pare che questi Suoi atteggiamenti arroganti, provocatori, di aperta sfida agli italiani, siano suscettibili di far montare quel rancore, quel risentimento, quell’odio nel popolo prostrato e da Lei vilipeso, che nei rapporti con gli immigrati può sfociare in episodi di intolleranza e di razzismo? Provi a pensarci.
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