martedì 6 settembre 2011

E a Genova niente inno: "Cantare Fratelli d'Italia? Meglio L'Internazionale"


Dal palco gli organizzatori chiedono di intonare l'Inno di Mameli, ma la città risponde con i fischi e invoca l'inno comunista. Dove sono finite le polemiche con la Lega?

Genova - L'inno nazionale non è di sinistra secondo i lavoratori Cgil scesi in piazza De Ferrari a Genova contro la manovra generale. A nulla valgono i natali di Goffredo Mameli, genovese appunto, che dell'inno ha scritto le parole. Come capita spesso gli organizzatori dello sciopero hanno infatti invitato i manifestanti a intonare "Fratelli d'Italia". Per tutta risposta hanno ottenuto solo una sequela di fischi. Anzi, alcuni hanno replicato cantando "L'Internazionale", la più famosa canzone comunista diventata inno dei lavoratori.
Eppure la sinistra è sempre stata in prima linea contro le provocazioni del Carroccio, che spesso si è rifiutata di cantare l'inno d'Italia o ha abbandonato aule regionali alle prime note. Come non ricordare gli attacchi di Bersani quando i deputati leghisti hanno minacciato di disertare le celebrazioni per l'Unità d'Italia in Parlamento. E oggi non scendono in piazza proprio per "salvare" l'Italia?
Se lo chiede anche il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri: "Cosa diranno quanti si sono scandalizzati in altre occasioni di fronte al fatto che a Genova è stato fischiato l’inno nazionale da parte di aderenti alla Cigl che invocavano invece l’Internazionale. L’Italia va salvata, anche da questo modo di fare sindacato".

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